Ieri stavo sistemando la mia cabina spogliatoio.
Ho dovuto archiviare ferri e gomitoli di lana acquistati durante questi mesi e inventare per loro un nuovo spazio.
Ho trovato una scatola piena di sacchetti e sportine di carta (io colleziono tutto) e ho stabilito che quella scatola dovesse diventare la mia tricot-box.
Una volta stabilito un po' di ordine, mi sono messa a spulciare qua e là nelle sporte e in una ho trovato il manifesto YSL del 2010 (che tengo per ricordo visto che è quello del mese prima che nascesse Viola e quindi quando mi chiederà chi o cosa c'era nel manifesto dell'anno della sua nascita, io avrò la risposta pronta!) e in un'altra ho scovato la rivista STILETTO edizione speciale (serie oro) per Roger Vivier (regalatami in boutique quando ho preso le mie prime RV).
Mi sembra strano non aver mai condiviso qui sul blog il contenuto di questa rivista perchè ci sono cosine davvero interessanti.
La prima cosa che mi è capitato di pensare è stata: MA LA FACCIA DI ROGER QUALE ERA??
Un bell'uomo, con un bel completo e lo sguardo di uno con una certa creatività in movimento.
Anche se lo sappiamo tutte, ricordiamoci che ha creato per Yves Saint Laurent (Catherine Deneuve in "Belle du jour" era vestita YSL), Dior e Ungaro e che ha creato le scarpe per l'incoronazione di Elisabetta II.
Io questa cosa l'ho letta 100 volte, ma non mi sono mai messa a cercare le scarpe in questione:
Stiamo parlando del 1953, mica di ieri!!!
Scarpe da regina. Vere scarpe da regina!
Nel 2009 Bruno Frisoni ha rieditato questo modello per ogni comune mortale dotata di carta di credito piena:
Passando per un altro pezzo di storia: vi ricordate dell'abito Mondrian di YSL?
Eccole lì le mie scarpe, comprate nel 2008 (42 anni dopo quella copertina).
Tornando alla rivista non si può non menzionare Ines de la Frassange visto che è ambasciatrice del marchio (che se significa avere tutte le scarpe, in tutti i modelli, e portarle in giro per il mondo, mi candido).
Ci sono due pagine dedicate al suo studio da Vivier, trasformato in una specie di atelier con modellini in legno, calchi in marmo, foto ed esemplari unici!
Ancora un paio di spunti prima di salutarvi.
Lo sapevate che questo tacco è del 1959??
Trovo che sia di una modernità e di una poesia unica...
Ultima foto e poi vi lascio andare (sembro la mia prof di filosofia che infilava sempre l'ultima cazzutissima domanda con questa cavolo di formulina):
Tutte a casa mia per favore!! Tutte!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Come dicevo nel 2008, mentre si paga il primo paio, non si contempla l'opzione LA PROSSIMA VOLTA, ma piano piano si insinua nella testa la voglia di colore!
Per onore di cronaca è giusto precisare che le trovo comode adesso, dopo 4 anni... all'inizio sono durissime e avevo perfino paura di non riuscire a piegare il piede...
Ora sono perfette e le posso portare 12 ore filate senza svenire dal male!
Vi lascio davvero, ma con una piccola parte di me...
Ho dovuto archiviare ferri e gomitoli di lana acquistati durante questi mesi e inventare per loro un nuovo spazio.
Ho trovato una scatola piena di sacchetti e sportine di carta (io colleziono tutto) e ho stabilito che quella scatola dovesse diventare la mia tricot-box.
Una volta stabilito un po' di ordine, mi sono messa a spulciare qua e là nelle sporte e in una ho trovato il manifesto YSL del 2010 (che tengo per ricordo visto che è quello del mese prima che nascesse Viola e quindi quando mi chiederà chi o cosa c'era nel manifesto dell'anno della sua nascita, io avrò la risposta pronta!) e in un'altra ho scovato la rivista STILETTO edizione speciale (serie oro) per Roger Vivier (regalatami in boutique quando ho preso le mie prime RV).
Mi sembra strano non aver mai condiviso qui sul blog il contenuto di questa rivista perchè ci sono cosine davvero interessanti.
La prima cosa che mi è capitato di pensare è stata: MA LA FACCIA DI ROGER QUALE ERA??
scansione dalla rivista Stiletto (non copiate o almeno linkate) |
Un bell'uomo, con un bel completo e lo sguardo di uno con una certa creatività in movimento.
Anche se lo sappiamo tutte, ricordiamoci che ha creato per Yves Saint Laurent (Catherine Deneuve in "Belle du jour" era vestita YSL), Dior e Ungaro e che ha creato le scarpe per l'incoronazione di Elisabetta II.
Io questa cosa l'ho letta 100 volte, ma non mi sono mai messa a cercare le scarpe in questione:
coronation shoes for Elizabeth II - Roger Vivier |
cover di un numero speciale di elle france - 1953 |
Stiamo parlando del 1953, mica di ieri!!!
Scarpe da regina. Vere scarpe da regina!
Nel 2009 Bruno Frisoni ha rieditato questo modello per ogni comune mortale dotata di carta di credito piena:
Bruno Frisoni per Roger Vivier 2009 |
Passando per un altro pezzo di storia: vi ricordate dell'abito Mondrian di YSL?
Cover di Elle France settembre 1965 |
Eccole lì le mie scarpe, comprate nel 2008 (42 anni dopo quella copertina).
Tornando alla rivista non si può non menzionare Ines de la Frassange visto che è ambasciatrice del marchio (che se significa avere tutte le scarpe, in tutti i modelli, e portarle in giro per il mondo, mi candido).
Ci sono due pagine dedicate al suo studio da Vivier, trasformato in una specie di atelier con modellini in legno, calchi in marmo, foto ed esemplari unici!
Ines Studio - fotografie fatte da lei |
studio di Ines - foto sue |
Ancora un paio di spunti prima di salutarvi.
Lo sapevate che questo tacco è del 1959??
Roger Vivier - Choc heels - 1959 |
Trovo che sia di una modernità e di una poesia unica...
Ultima foto e poi vi lascio andare (sembro la mia prof di filosofia che infilava sempre l'ultima cazzutissima domanda con questa cavolo di formulina):
foto di Mick Javet |
Tutte a casa mia per favore!! Tutte!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Come dicevo nel 2008, mentre si paga il primo paio, non si contempla l'opzione LA PROSSIMA VOLTA, ma piano piano si insinua nella testa la voglia di colore!
Per onore di cronaca è giusto precisare che le trovo comode adesso, dopo 4 anni... all'inizio sono durissime e avevo perfino paura di non riuscire a piegare il piede...
Ora sono perfette e le posso portare 12 ore filate senza svenire dal male!
Vi lascio davvero, ma con una piccola parte di me...
Io - 11 luglio 2009 - Roger Vivier |
- marzo 26, 2012
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