Non avevo l'influenza da 3 anni.
Per 3 anni sono riuscita a passare indenne fra virus, febbri pestilenziali e morti apparenti.
Pensavo quasi di essere invincibile.
Pensavo che la maternità mi avesse dotato di un superpotere.
E invece no.
Mio marito si è ammalato e nel modo più banale del mondo mi sono ammalata anche io.
Lui sta male da mercoledì sera, io da venerdì mattina.
E' una di quelle influenze full-optional... ditemi un sintomo e io l'ho avuto!
Mercoledì sera dovevamo andare a vedere Django e V. era in trasferta notturna dai nonni e invece niente... e da quel dì non la vedo.
E di tutti i mali di questa cavolo di influenza, questo è il più doloroso.
Mi manca da morire. E quando uno dice da morire, non sa mai bene cosa significa... ma io ci sono tanto vicino a capirlo.
E piango. 
Ho le difese abbassate, piango come una disperata per tutto e mi sento invertebrata.
Ho pianto anche per la mamma di Corona a Verissimo.
Ho detto tutto.
Se ce la faccio a rimettermi insieme, torno...

Allora, la rubrichetta di oggi è un progetto per il futuro.
Un futuro lontano, ma un futuro che spero si avveri.
Lo dico da anni: quando sarò una signora (ora sono una signora anagraficamente, ma non mi ci sento ancora, quindi non mi dite cose sgradevoli sulla mia età), io avrò una Cabat di Bottega Veneta.



Il progetto Birkin non esiste più; se mai sarà (e non sarà mai), sarà un gesto folle e totalmente estemporaneo (quindi impossibile perchè non sono un tipo da gesti folli ed estemporanei, soprattutto quando si parla di certe cifre).
E' una borsa bella, bellissima, la vorrei, la voglio, ma non sono disposta a:
- liste di attesa infinite
- giochetti da lista di attesa
- non sapere quanto costerà quando avrò i soldi... perchè in questo modo non avrò mai i soldi .
Non è una borsa da risparmiatrice con il salvadanaio, non è una cosa per me.
Mi è scappata la poesia.
Non trovo giusti gli aumenti pazzeschi che nell'arco di un paio di anni posso arrivare a migliaia di euro.
Ormai è chiaro che non si tratta più di una borsa o delLA borsa... si tratta di uno status symbol.
E a me gli status symbol non interessano molto.
Mi interessano le cose belle, le cose fatte bene, le cose preziose che nascondono manifattura e artigianato d'elite.
Lasciamo perdere tutto il resto e torniamo quindi alla Cabat.

Sull'ultimo numero de L'Officiel ho letto una cosa che mi ha rinfrancato in questa mia scelta: Non c'è mai niente d più complicato della semplicità. Una Cabat deve essere lavorata da un'unica mano, perchè due persone non stringerebbero l'intrecciato con la stessa tensione. L'hanno già scritto tutti:l'assenza di logo è la ferma certezza che una borsa possa essere riconosciuta per la sua manifattura. Così il rifiuto di produrre una IT BAG - ovvero il rifiuto di quei meccanismi di marketing e comunicazione che costruiscono la IT BAG (foto delle attrici, sceneggiatura di una serie tv, liste di attesa programmate).
Il modo migliore di creare una IT BAG è non crearla (...)
Da L'Officiel pag 37. (Comprate L'Officiel!!).

nitrolicious.com

Qui un video:  http://www.selectism.com/2012/07/20/watch-how-they-make-the-bottega-veneta-cabat-leather-bag/


Ok.
Fin qui le cose belle.
Ma ci sono anche le magagne:
- Il prezzo. Esoso. Intorno ai 3000€.
- Non è proprio vero che non usano i mezzi tradizionali per farsi conoscere ( trattasi di una delle 2 borse che invidio alla Ferragni , l'altra è la Sofia Coppola di Vuitton. Non è proprio la Cabat e l'intento è quello di pubblicizzare il servizio personalizzazione e non il marchio in sè, ma è pur sempre una bella Bottega Veneta regalata ad una blogger).
- In un angolino del mio cervello c'è ancora quel servizio di Report del 2008 in cui la giornalista chiedeva quanto costava una borsa agli artigiani cinesi che la stavano facendo e loro rispondevano poche decine di euro. (Questo discorso è lungo e controverso. Siamo tutte consapevoli di come stanno le cose, ma delle volte è difficile digerirlo!).

E quale sarà la vostra borsa della maturità?

La prima volta io lo avevo detto nell'agosto del 2010.
Avevo la trippa, ero al mare, leggevo un sacco di giornali e avevo tempo.
Avevo capito subito che quei due lì la sapevano lunghissima.
Non avevo capito bene perchè Valentino avesse schifato in modo così netto la Facchinetti, ma col senno di poi capisco perchè abbia preferito la premiata ditta Chiuri/Piccioli.

qui

Queste scarpe piacciono più o meno a tutti.
Non ho ancora sentito nessuno dire: che schifo le Valentino con le borchie (poi magari mi smentite).
Possono non essere adatte a tutte (per via dei cinturini, per il tacco alto, per la punta), ma come oggetto di puro design sono sicuramente perfette.
Dopo aver capito che il modello piace  e "tira di brutto" ecco che la borchietta appare su 1000 accessori e anche su altri modelli di scarpa e il classico slingback lì sopra si tinge di altri colori.
E sono tutti modelli riusciti.


Potrebbe essere questo il mio progetto 2013IDEECHIARE?
670€ sono tanti e quindi  devo essere ben sicura di quello che faccio.

Per concludere le due versioni ad edizione limitata  non mi convincono nello stesso modo. Il bicolore è un punto di forza di questo modello e il total red o il total black un pochino sviliscono il modello (oh rimane comunque una bella scarpa, ma dovendo scegliere, non la prenderei rossa!).


PS: A breve un post su come ultimamente la mia frase -parafrasata da "Il Diavolo veste Prada"- SONO IN DISPERATO BISOGNO DI CHANEL, sia diventata SONO IN DISPERATO BISOGNO DI RED Valentino!

Oggi vorrei parlare di un' insider che mi piace molto.
Trattasi di una donna di più di 40 anni, francese, bella (ma non strafiga), bionda e con molta classe.
Se ci fate caso le insider con classe sono capaci di mostrare uno stile particolare, personale e ovviamente "alla moda" senza strafare e senza diventare il vestito che indossano.
Prendete Franca Sozzani (alla quale io darei una ranzata ai capelli, ma probabilmente sono il suo marchio di fabbrica, come i guantini e il codino di Karl Lagerfeld e quindi se li tiene stretti), Anna Wintour, Emmanuelle Alt e tutte le sue Voguette (che si muovono come un solo uomo), Kate Lanphear e anche Mira Duma a suo modo, non sono semplicemente perfette, sicure, con un stile consolidato, ma sempre aggiornato?
Ecco, diciamo che quello è il mio obiettivo per il futuro.
Voglio essere una donna con dei bei vestiti che parlino di me e non una che indossa abiti che parlano dello stilista che li ha disegnati (foss'anche un ragazzo di belle speranze che disegna per Zara).
Tornando alla signora in questione:


Alexandra Golovanov è nata nel 1970 ed è una giornalista e presentatrice francese su Paris Premiere.
Si occupa di politica, economia e moda.
Insomma la sa lunga e ha quel famoso non so che delle francesi.
Simpatiche o antipatiche, ma le parigine hanno il QUID. Niente da fare!

Caroline mode - Stockholm streetstyle

Un cappottino ben tagliato, un abito con gonna a pieghe, una spilla e una borsa a tracolla.
Sembra facile. Sembra sciura. Ma non lo è. Per niente.
E voglio quella cavolo di Constance!! (Un giorno ovviamente... non adesso...)

qui

Questa foto ha 2 anni e mezzo, ma non c'è proprio niente che lo dica. Potrebbe essere stata scattata ieri per quanto mi riguarda.
Un po' di Celine di qua e un po' di Roger Vivier di là e il gioco è fatto... ma nulla è sovraesposto ed ostentato. Un bel cardigan e delle belle scarpe, ecco cosa vedo.

non ricordo dove ho preso la foto perchè è dentro una cartella da un po'; se qualcuna lo sa, lo aggiungo subito

qui

Ci pensavo ieri pomeriggio.
Ormai tutti i blog hanno mille connessioni con tutte le piattaforme sociali di questo intero globo.
Io niente.
Ho 96 amici su fb, tra i quali annovero anche parenti, uso twitter solo per curiosare la vita di Kim Kardashian e quella di Ellen Degeneres, adoro Pinterest, ma non so come mettere il pispolino rosso qua sopra e non ho un I phone con il quale giocare con Instagram.

Insomma che razza di blogger 2.0 sono??
Una schifezza direi.

Allora ieri sera mi son messa di buzzo buono e ho aperto una paginina facebook.
'na roba semplice semplice che però ci dà la possibilità di raccontarcela un po'!

Ora abbiamo un posto dove:

• possiamo parlare di borse e avere un confronto quasi in tempo reale
• possiamo chiedere consigli a proposito di un abbinamento o sullo shopping on line
• possiamo confrontare i nostri acquisti
• possiamo cercare qualcuno che ci faccia demordere su qualche follia compulsiva
• possiamo chiedere a qualcuno che magari ha già quello che desideriamo come si trova
• possiamo pubblicare foto di look che ci piacciono

Insomma quello che fanno tutte le altre, ma noi lo facciamo meglio!!

Se vi va di dare un'occhiata e magari entrare in questo salottino... io vi offro il tè!

Ma da quanto tempo non faccio una rubrichetta??
Il fatto che io non possa-debba-voglia comprarmi una borsa per altri undici mesi e mezzo, non significa che non possiamo tranquillamente parlarne...
In fondo devo temprarmi, sarebbe troppo facile resistere se quest'anno tutti smettessero di fare borse o addirittura di indossarne (una delle mie attività preferite come stalker è guardare le borse di tutte).
E allora via.
Ricominciamo a dare un'occhiata a qualche cosina di gustoso.

alice tote bag - chloè

Chloè continua a sfornare belle cose.
Comode, chic, ma grandi.
Dopo la Paraty non ho visto altre vere IT bag, ma non credo sia un male.
Quando una borsa non ha una data, è probabile che duri molto più a lungo... perchè lo sappiamo vero che non tutte le It bag diventano evergreen???
Tornando a Chloè.
Quella lì sopra è una ALICE TOTE, la misura è 48 x 30 x 23. In pratica un borsone.
Hanno prodotto 3 misure , ma tutte grandi (la satchel è intorno ai 38-40 cm ed è la più piccola) e hanno pensato al bicolore come twist per una borsa di per sè molto semplice e molto pulita.
Trovo bellissima, ma un po' inaccessibile quella lì sopra. Il verde è molto bello, ma il pitone fa lievitare il prezzo a quasi 2600€.
La versione in pelle normale costa quasi la metà:
E' molto gradevole questa declinazione con il cipria, mentre non rientra nel mio gusto il bianco/nero, già scelto da molte celebrities.



Una pecca che ho riscontrato guardando le foto delle sfilate è che quando non è ben riempita (o quando è troppo piena, non riesco a decidermi), sembra un sacco un po' sformato:

alice tote - runway fall winter 2012-2013

E non è una forma che mi piace gran che.

Per concludere, Chloè è quasi sempre una scelta azzeccata (forse quella che proprio non mi è mai piaciuta è la Silverado... troppo aggressiva) e io sono qui che ancora mi mangio le mani per non aver mai preso una EDITH... forse la mia Chloè preferita e sono così innamorata di quel modello che mi pare di vederlo anche in questa Alice:

Io adoro letteralmente i siti che si occupano di "Before & After"
Ovviamente i miei preferiti son quelli che riguardano le celebrities.
Magari le celebrities più fighe.
Sono democratica e i cambiamenti mi piacciono sia in un senso che nell'altro: cioè sia se perdono cento chili e diventano meravigliose, sia se li perdono e diventano brutte, sia se sbombardano, sia se con qualche chilo in più acquistano fascino.
Io sono strafelice del cambiamento di Nicole Richie, è diventata proprio bella e quasi non ci si ricorda che non molto tempo fa era così:

nicole richie nel 2003

.
E poi vorrei attaccarmi al frigo le foto di Mischa Barton... giusto per RICORDARE che la mortadella a merenda ANCHE NO.

Mischa Barton

Tornando ai cambiamenti in meglio, direi che non si può più ignorare Kelly Osbourne.
Io, da grande divoratrice di trash, amavo la serie sulla sua famiglia trasmessa su MTV.
Erano completamente folli, brutti e pure un po' sporchi.
Casa bellissima, ma completamente in balia dei mille cagnolini.
Ozzy sembrava quasi il più lucido... e ho detto tutto!
In uno dei momenti più bassi della sua forma, Kelly è stata anche così:


E se vogliamo vederla in ordine e pulita così:


Insomma il doppio/triplo mento sono lì davanti a tutti.
Poi ecco l'extreme makeover e la ragazza perde 45 kg!!!
45!! Cioè si è levata una modella ucraina di 17 anni alta un metro e 79 dalle spalle!
Wow Kelly!!


Vien da dire: PURE TROPPO!
Immagino che quando devi perdere peso e hai un malessere profondo, poi diventi anche difficile fermarsi.
E forse per Kelly non deve essere stato facile.
Parlo da profana, che al massimo ha dovuto perdere i chili della gravidanza e ogni tanto combatte con i 4-5 chiletti dell'ansia o degli stravizi.
Non voglio quindi addentrarmi in un campo minato e continuo a trattare la faccenda con leggerezza perchè la mia conclusione è che alla fine Kelly sembra aver trovato un equilibrio e quando l'ho vista un paio di giorni fa su "The Coveteur" mi son detta: ebbbrava Kelly, ci siamo quasi... Ti manca solo di far pace col colore dei capelli, ma io son vecchia e queste cose non le apprezzo più, quindi forse hai ragione tu con il tuo lilla!

qui

Mi piace, anche se non la trovo bellissima e anche se la sua mascella è ancora molto importante . Credo che abbia trovato la sua dimensione e questo la rende forse più bella di quella che è.

PS: quando ho visto la collana, mi son detta: bella! Sta proprio bene con una magliettina semplice Celine... Beh, trattasi della collezione di Anna Dello Russo per H&M!! 

I buoni propositi per il 2013??
Al momento sono a 0.
Niente di niente!

Ovviamente vorrei perdere 5 kg, avere più tempo per me e per le mie amiche, tornare a Parigi e vorrei sperare che le cose per la mia famiglia vadano meglio che nel 2012.
Insomma più o meno quello che vorremmo tutte...

Quello sul quale riflettevo in materia di shopping invece non è esattamente una novità o un progetto per il nuovo anno... piuttosto un ritorno al passato.

Nel 1992 io volevo con tutta me stessa un paio di Clark's.
Desert boot color sand.
Costo 160.000 lire (sì c'erano le lire e sì sono abbastanza vecchia da essere stata adolescente e non solo quando c'erano le lire).
Non erano scarpe economiche e mia mamma e mio papà non sono  mai stati genitori che dicevano: le vuoi? usciamo a prenderle!
Piuttosto rendevano la cosa interessante e difficile allo stesso tempo, dandomi quelli che chiamavamo "incentivi" ovvero dei piccoli premi per voti alti o lavori in casa che poi mi portavano al raggiungimento del mio obiettivo in un tempo utile a capire se davvero quello che volevo, lo volevo davvero.
In questo modo mi guadagnavo quello che desideravo e quello che desideravo era una ricompensa meritata.
Ero capace di pazientare mesi e di focalizzare tutte le mie energie in quell'unica direzione.

Ora non riesco più a farlo.
E il mio proposito per il 2013 è quello di tornare al 1992.
Ovviamente non ricevo incentivi da nessuno, ma posso risparmiare piccole cifre (o medie cifre a seconda del momento) per comprare una cosa che mi piace davvero.
Il problema del mio 2013 rispetto al 1992 è che sono bombardata di stimoli, ho più desideri e qualche possibilità in più (non molte a dire il vero...) e quindi è facile perdere la trebisonda dietro al trend del momento.
Quindi devo impegnarmi e sforzarmi di non lasciare mai e poi mai la strada maestra.

E la strada maestra quale è??
IO NON LO SO.

Ecco quale è l'altro problema del mio 2013 non ho più le idee chiare. Ho tante idee, ma nessuna idea precisa e perfetta per me.
Non c'è la borsa che vorrei a tutti i costi (dopo la 2.55 non è più successo), non ci sono le scarpe senza le quali non potrei vivere e non ho nemmeno il capo di abbigliamento definitivo nel quale investire.
A questo punto il secondo proposito del 2013 sono LE IDEE CHIARE.

Un po' di 1992 e un po' di idee chiare faranno di questo 2013 l'anno dello shopping perfetto!!

Signore mie, avevo già confessato la mia totale sottomissione ai codici sconto e ai coupon ed ecco che e-saldi mi chiede se sono interessata a scrivere qualche cosa su di loro!
Diamine sì... chi meglio di me??
Chi meglio della donna con il tagliandino fisso in borsa e il blackberry pieno di newsletter??

E-saldi raduna tutto quello di cui abbiamo bisogno in termini di shopping on line.
Possiamo navigare con diversi criteri.
Possiamo partire con la cosa di cui abbiamo bisogno e vedere se quel giorno è in sconto, oppure possiamo decidere di guardare chi fa sconti e farci un giro per vedere se c'è qualcosa che fa per noi.

Ad esempio, quante volte al giorno pronunciamo le parole: "magari su Asos trovo qualche cosa di carino senza svenarmi?". Oppure "controlliamo su Asos se c'è qualche sconticino nuovo", ecco e-saldi lo fa per noi, cliccando semplicemente qui

Le categorie sono tantissime e comprendono anche negozi per bambini o profumerie. Ce n'è davvero per tutti i gusti!
In pratica è come avere i saldi tutto l'anno! 

Ci sono anche altre sezioni interessanti come ad esempio i city deals dove possiamo visualizzare e confrontare le offerte dei principali gruppi di acquisto come Groupon o Privalia divisi ovviamente per città.
Insomma teniamo d'occhio la faccenda perchè se ci fa risparmiare è per forza cosa buona!!

Nuovo header e nuovo sfondo.
Il disegno è sempre opera della mia amica artista Patrizia (aka Lella) ed è stato fatto apposta per me.
Tutto per me.

Ci sono tutti gli elementi del caso:

• una bellissima mocciosa che mi guarda con il suo occhio critico
• un PC, dal quale scrivo, con il quale comunico e che mi fa da ponte con il resto del mondo
• un po' di romanticismo vintage con il tutù di Carrie
• una montagna di vestiti da smaltire, reinventare, buttare, vendere e rivalutare
• un po' di pois che sapete essere una mia fissa (che ho trasmesso a V. che adora il suo vestito a pois e che devo nascondere per evitare che diventi una divisa).
• scatole di scarpe... perchè le scarpe non possono mancare
• Peppa pig... perchè Peppa pig è il quarto membro della mia famiglia

Insomma eccomi qui, con una faccia tutta nuova, con uno sfondo tutto nuovo, ma con la solita vecchia penna.

E andiamo avanti!!!

Non vi ho ancora raccontato del viaggio di andata a Londra.
Il volo era programmato per le 7.35 da Firenze.
Avevamo scelto Meridiana perchè aveva una buona offerta, perchè permette un bagaglio di 23 kg e perchè Ryan Air parte da Pisa.

(OT: Firenze, culla del rinascimento e compagnia bella, fatti un aereoporto più grande del mio salotto, PER FAVORE!).

Sveglia alle 4.30, mio suocero passa a prenderci alle 5. Arriviamo alle 5.30.
Cerchiamo il volo sul tabellone.
Non c'è.
Non c'è.
Non c'è.
Una signora in divisa, vedendo la mia faccia accartocciata dall'ansia, dal sonno e dalla crescente ira funesta mi dice: signora ma questo volo non c'è più da un mese!!!!!!!!

Una furia cieca si è impossessata di me.
Sono volata al banco informazioni Meridiana e ho fatto presente il problema alla tizia seduta di là dal vetro.
Mi dice: vi abbiamo chiamato ieri pomeriggio alle 16.38.
Ho prenotato il 21 settembre, circa 2 mesi fa e tu mi hai chiamato IERI???
STAI SCHERZANDO VERO??
TU STAI SCHERZANDO CON UNA MADRE CHE LASCIA SUA FIGLIA PER LA PRIMA VOLTA PER 5 GIORNI, CON UNA CHE FA UNA VACANZA VERA PER LA PRIMA VOLTA IN 2 ANNI E MEZZO, CON UNA CHE SI E' SVEGLIATA ALLE 4.30???
SEI FOLLE!
TU (o chi per te, ma non importa perchè per me tu hai tutte le colpe del mondo) HAI CHIAMATO IERI ALLE 16.38, NON TI HA RISPOSTO NESSUNO E TI E' BASTATO COSI'??
GIUSTO PERCHE' TI PROTEGGE IL VETRO!

Alla mia domanda COSA FACCIAMO ORA?
La sua risposta è stata: beh vediamo se ci sono altri voli... potete andare a Roma, fare scalo e vi costa circa 800€.
Perchè non mi mandi a Bogotà per andare a Londra?????

In pratica siamo stati automaticamente dirottati sul volo della sera. Quello delle 19 e qualcosa.

COME SE NON BASTASSE: ah, anche il ritorno è stato cancellato e siete sul volo del mattino alle 9.

OTTIMO!! DAL POTER FARE 5 GIORNI PIENI (presto la mattina la partenza e tardi la sera il ritorno) SAREMMO FINITI CON IL FARNE 3 STIRACCHIATI SPENDENDO LA STESSA CIFRA!

Mio marito ha lasciato che la rabbia divorasse solo me.
Difendeva la poverina che a suo dire FACEVA SOLO IL SUO LAVORO.
Non calcolando che mi doveva dare comunque ragione, perchè io avevo ragione e perchè ad una arrabbiata come lo ero io SI DEVE DARE RAGIONE per non accendere una scintilla che porta al genocidio!

In macchina verso casa decidiamo il da farsi... E decidiamo di spostare il ritorno al giorno dopo, nella speranza che il cambio prenotazione non ci costi un occhio della testa.

Arrivo in casa alle 6.45. Mi faccio un tè.
E inizio a cercare i numeri dei call center meridiana e mando una mail all'hotel... Non sapendo bene cosa fosse saggio fare prima..
Alle 7.30 mi attacco al call center e mi dicono che le linee son tutte occupate!! Ma se fino ad un secondo prima erano staccate???????????
22 minuti di telefono (a pagamento) con l'operatrice e ne vengo a capo, senza sovrapprezzo perchè il disguido era causato da loro.
Mail arrivata all'albergo e stanza prenotata per una notte in più.
Potevo morire sul divano!

In realtà volevo raccontarvi di una tizia bellissima che c'era sul nostro stesso volo, ma il racconto di quel dì mi ha preso la mano.
Credo di averla fissata per un'ora, al limite della stalker.
Vi capita mai di fissare le altre donne in modo totalmente spudorato e invadente??
A me spesso.

Comunque la ragazza inglese in questione aveva:

- i leggings come pantaloni
- le scarpe Nike con il rialzo interno tipo Marant
- un gilet di pelo
- una Birkin blu carta da zucchero (che ho letto essere o un dark blue o un blu di Prussia)

E malgrado l'insieme folle era perfetta.
Il mio primo commento a mio marito (dettato dall'invidia) è stato banale e scontato: i leggings non sono pantaloni.

... però con quel sedere e quelle gambe toniche penso proprio che il peccato fosse veniale... e di superbia (del tipo: hai visto quanto è sodo il mio sedere??), non di cattivo gusto.
Per quanto riguarda quelle NIKE, non le avevo mai viste. Sapevo che ne avevano fatte anche un modello per Liberty of London, ma mai viste dal vivo.
Siccome la ragazza non era alta, ma con quelle scarpe sembrava alta e il suo fondoschiena sembrava ancora più su, ho iniziato a ragionarci e il barbatrucco della zeppa interna potrebbe essere davvero subdolamente interessante (al primo posto ho le Bobby o le Betty della Marant... non credo che mi comprerei le Nike).
E il gilet di pelo?
Mai considerato seriamente, da quel momento ho iniziato a vederlo ovunque e sempre in abbinamenti molto interessanti.
Io sono dell'idea che su di me farebbe l'effetto big foot, ma guardate un po' sulla solita Olivia...


Insomma, se fossi partita alle 7.35, forse non avrei avuto questo tsunami di idee pazze tutte insieme!



PS: La Birkin era un modello piccolo, ad occhio e croce una 30. Bella e ben inserita nell'insieme.
La tizia viaggiava con un'amica, anch'ella Birkin dotata... nera però... Fra le due, quella colorata era però molto più affascinante.