- marzo 29, 2013
- 3 Commenti
Oggi è una quasi novità.
Quasi perchè se ne parla da poco e novità perchè Chiara Ferragni ancora non ce l'ha!
Si chiama Edge (e mi piacerebbe scoprire il perchè) ed è una delle ultime creazione della signora Philo.
Bella linea, pulizia, armonia e classe. Il solito insomma. E iniziamo a sbavare.
Esiste in due misure, medium e large, ha un solo manico, una tasca con bottoncino dietro e la cosa che la rende unica e interessante è la cerniera, decentrata rispetto a quello a cui siamo abituati.
I pellami in cui è proposta sono la classica pelle morbida (pebbled leather) e la "palmelato leather" che per intenderci è più lucida e più rigida (e costa di più) ed è quella di cui è fatta la Box.
(Ci sono anche le versioni deluxe in Python e Ponyhair, ma le lasciamo alle Kardashian).
Ovviamente i prezzi salgono a seconda della scelta e si va da un minimo di 2500 dollari (circa 2000€) ad un massimo di 4000 (ma mi riservo di informarmi meglio e con i prezzi in euro).
Sapete cosa mi lascia perplessa?
(Sì, io oso essere perplessa su qualche cosa che ha pensato e creato Pheobe Philo... scomunicatemi!!).
Temo che, magari, se la si lascia aperta, tenda a sbilanciarsi in avanti e a non mantenere la sua forma perfetta.
Come vi ho già detto, è il difetto principale che ho riscontrato nelle mie 24 ore con una Trapeze, ma a differenza della cara Trapeze che ha più chiusure della cassaforte di Bulgari, in questo caso possiamo tirare la cerniera e risolvere il problema in fretta.
Questa è la foto che mi ha fatto presumere che potrebbe capitare:
Diciamo comunque che è una cosa sulla quale passerei sopra volentieri.
Potrei fare la rubrichetta solo su Celine, da tanto mi piace ed è anche strano visto che alla fine i modelli più famosi non sono fra i miei preferiti (Luggage e Phantom).
Datemi una shopper bicolore, una trio bag, una Nano e ovviamente una Box e sarò una donna appagata e felice!
PS: Se volete farlo però, fatelo fra 9 mesi che sono ancora a dieta...
Quasi perchè se ne parla da poco e novità perchè Chiara Ferragni ancora non ce l'ha!
Si chiama Edge (e mi piacerebbe scoprire il perchè) ed è una delle ultime creazione della signora Philo.
Bella linea, pulizia, armonia e classe. Il solito insomma. E iniziamo a sbavare.
qui |
Esiste in due misure, medium e large, ha un solo manico, una tasca con bottoncino dietro e la cosa che la rende unica e interessante è la cerniera, decentrata rispetto a quello a cui siamo abituati.
I pellami in cui è proposta sono la classica pelle morbida (pebbled leather) e la "palmelato leather" che per intenderci è più lucida e più rigida (e costa di più) ed è quella di cui è fatta la Box.
(Ci sono anche le versioni deluxe in Python e Ponyhair, ma le lasciamo alle Kardashian).
Ovviamente i prezzi salgono a seconda della scelta e si va da un minimo di 2500 dollari (circa 2000€) ad un massimo di 4000 (ma mi riservo di informarmi meglio e con i prezzi in euro).
campagna estate 2013 - Daria Werbowy |
Sapete cosa mi lascia perplessa?
(Sì, io oso essere perplessa su qualche cosa che ha pensato e creato Pheobe Philo... scomunicatemi!!).
Temo che, magari, se la si lascia aperta, tenda a sbilanciarsi in avanti e a non mantenere la sua forma perfetta.
Come vi ho già detto, è il difetto principale che ho riscontrato nelle mie 24 ore con una Trapeze, ma a differenza della cara Trapeze che ha più chiusure della cassaforte di Bulgari, in questo caso possiamo tirare la cerniera e risolvere il problema in fretta.
Questa è la foto che mi ha fatto presumere che potrebbe capitare:
Kourtney Kardashian - Egde large (qui) |
Diciamo comunque che è una cosa sulla quale passerei sopra volentieri.
jessica hart |
Potrei fare la rubrichetta solo su Celine, da tanto mi piace ed è anche strano visto che alla fine i modelli più famosi non sono fra i miei preferiti (Luggage e Phantom).
Datemi una shopper bicolore, una trio bag, una Nano e ovviamente una Box e sarò una donna appagata e felice!
PS: Se volete farlo però, fatelo fra 9 mesi che sono ancora a dieta...
- marzo 27, 2013
- 19 Commenti
Vendo 2 o 3 cosine a prezzi stracciati.
Ho guardato nel mio armadio e ho trovato un reperto frutto di shopping compulsivo.
Ho guardato nel mio armadio e ho trovato un reperto frutto di shopping compulsivo.
Trattasi della mia mariniere Petit Bateau in jersey, bianco latte e blu (http://www.petit-bateau.it/e-shop/product/32323/4G3/mariniere-donna-in-jersey-pesante.html).
Ha ancora il cartellino attaccato, perchè ne ho un'altra pressochè identica sempre Petit Bateau.
Pagata 50€, ora ne costa 55, ne chiedo 30.
La taglia è una M-16 anni.
Poi, sempre per inutilizzo e un po' a malincuore:
Bangle Angela Caputi.
E' nuovissimo perchè mi sta un po' grande e non l'ho mai messo per paura di perderlo (infatti mi sono comprata tanti di quelli piccoli, perchè mi stanno meglio).
Il colore è un bel rosa con venature. (A richiesta rifaccio le foto con la reflex perchè con l'I pad senza flash vengono al massimo così).
Pagato 24€, vendo a 18 (+ss).
E infine:
Sempre di Angela Caputi, bracciale con chiusura clik clak giallo e marrone.
L'ho usato poco perchè ero sempre alla ricerca dell'abbinamento perfetto e nel mio armadio non c'è nulla che lo valorizzi.
Lo vendo a 25€.
Se siete interessate scrivetemi : bartleby_vale@hotmail.com
- marzo 26, 2013
- 0 Commenti
Espritavivre mi ha insignito di un premio e io lo ritiro volentieri!!
Dopo 6 anni che mi leggete penso che ci siano ben poche cose che posso dire che non abbiate intuito o addirittura letto, ma ci provo lo stesso e se mi ripeto... do la colpa all'età!
1) Odio andare ai giardini con Viola.
Sono una pessima madre, lo so, ma odio odio odio dover interagire con le altre mamme e soprattutto coi nonni!
Odio dover litigare per una cavolo di altalena, odio dover dire a mia figlia di essere più intelligente di quel frignone che non vuole salire sull'altalena blu libera, ma pretende di salire su quella rossa sulla quale ha appena posato lei le sue chiappette.
Odio dover aver a che fare con le mamme modernissime e odio ancora di più quelle ansiose che mi mettono ansia, sulle cose sulle quasi sono già in ansia!
(Vedi alla voce asilo. Mi sono permessa di dire che una parente di mio marito ha mandato la figlia nell'asilo dove andrà Viola e si è trovata abbastanza bene e ho dovuto giustificare per 10 minuti il significato di quell'ABBASTANZA).
2) Mio marito mi dice che ho un atteggiamento respingente che non mette a proprio agio le persone che mi conoscono per la prima volta (è forse per questo che odio andare ai giardini?).
Meno male che mi ama.
3) Ho paura di fare il cambio di stagione nell'armadio, perchè temo di scoprire quanto sono stata scema a spendere i miei soldi lo scorso anno. O peggio temo di scoprire che NON HO NIENTE DA METTERMI!!!
4) Spesso compro delle cose per la casa, non tenendo minimamente conto del gusto di mio marito e del fatto che è la casa di una coppia e non di una donna single.
5) Questo mese avevo fatto fioretto di non comprarmi niente.
Non mi sono comprata ancora niente, mantenendo fede al progetto, ma sulla mia carta di credito c'è un addebito di quasi 400€, mi dite come cavolo ho fatto a spenderli, se nel mio armadio non c'è niente di nuovo????????????
6) Sono mammona. Devo sentire mia mamma almeno 3 volte al giorno.
7) Ultimamente mi è capitato di ripensare al liceo (sia per la frequentazione coi vecchi compagni, sia perchè il ragazzo a cui impartisco lezioni di tutto lo scibile ha 16 anni) e mi ritengo veramente miracolata ad esserne uscita quasi indenne.
Ma mi sono anche chiesta: come cavolo è stato possibile? Come facevo io a non essere l'emarginata della classe? Come mai non ero lo zimbello di tutti? Come mai mi invitavano a tutte le feste?
Ancora oggi me lo chiedo, riguardando le mie foto...
Dopo 6 anni che mi leggete penso che ci siano ben poche cose che posso dire che non abbiate intuito o addirittura letto, ma ci provo lo stesso e se mi ripeto... do la colpa all'età!
1) Odio andare ai giardini con Viola.
Sono una pessima madre, lo so, ma odio odio odio dover interagire con le altre mamme e soprattutto coi nonni!
Odio dover litigare per una cavolo di altalena, odio dover dire a mia figlia di essere più intelligente di quel frignone che non vuole salire sull'altalena blu libera, ma pretende di salire su quella rossa sulla quale ha appena posato lei le sue chiappette.
Odio dover aver a che fare con le mamme modernissime e odio ancora di più quelle ansiose che mi mettono ansia, sulle cose sulle quasi sono già in ansia!
(Vedi alla voce asilo. Mi sono permessa di dire che una parente di mio marito ha mandato la figlia nell'asilo dove andrà Viola e si è trovata abbastanza bene e ho dovuto giustificare per 10 minuti il significato di quell'ABBASTANZA).
2) Mio marito mi dice che ho un atteggiamento respingente che non mette a proprio agio le persone che mi conoscono per la prima volta (è forse per questo che odio andare ai giardini?).
Meno male che mi ama.
3) Ho paura di fare il cambio di stagione nell'armadio, perchè temo di scoprire quanto sono stata scema a spendere i miei soldi lo scorso anno. O peggio temo di scoprire che NON HO NIENTE DA METTERMI!!!
4) Spesso compro delle cose per la casa, non tenendo minimamente conto del gusto di mio marito e del fatto che è la casa di una coppia e non di una donna single.
5) Questo mese avevo fatto fioretto di non comprarmi niente.
Non mi sono comprata ancora niente, mantenendo fede al progetto, ma sulla mia carta di credito c'è un addebito di quasi 400€, mi dite come cavolo ho fatto a spenderli, se nel mio armadio non c'è niente di nuovo????????????
6) Sono mammona. Devo sentire mia mamma almeno 3 volte al giorno.
7) Ultimamente mi è capitato di ripensare al liceo (sia per la frequentazione coi vecchi compagni, sia perchè il ragazzo a cui impartisco lezioni di tutto lo scibile ha 16 anni) e mi ritengo veramente miracolata ad esserne uscita quasi indenne.
Ma mi sono anche chiesta: come cavolo è stato possibile? Come facevo io a non essere l'emarginata della classe? Come mai non ero lo zimbello di tutti? Come mai mi invitavano a tutte le feste?
Ancora oggi me lo chiedo, riguardando le mie foto...
- marzo 25, 2013
- 6 Commenti
Settimana tutta all'ingiù!
Dopo aver parlato di scarpe con tacchi altissimi, molto femminili e con punte sensuali, eccomi a parlare dell'esatto opposto.
Prendete un paio di Church's e fatele sposare con un paio di Dr Marten's... il loro bambino verrà fuori più o meno così!!
E siccome avrà una personalità sicura di sè, si toglierà le stringhe davanti a tutti e si metterà una fila di borchie, come a dire: hey ce l'hai con me??
Il nome è L'F unisex, non hanno le stringhe, non hanno linguetta, hanno le borchie, esistono in tantissime combinazioni di colore, si possono portare senza calze e come dice il nome, sono unisex.
A me piacciono parecchio e le ho proposte anche a mio marito (al quale non sono ancora riuscita a far comprare un paio di Church's).
Credo che potrebbero stare bene con tutti quegli abbinamenti che avevo pensato per la mamma Burwood, cioè con i boyfriend jeans, con i pantaloni neri alla caviglia e magari con un vestitino nero un po' corto.
Il costo, vedendo quello che c'è in giro, è onesto: dai 215€ ai 250€, a seconda che vogliate le borchie o il pellame metallizzato.
Ammetto candidamente che se non avessi il progetto Ruckstud, le avrei comprate già un mesetto fa!
Io preferisco la para nera e amo le bicolore, o in cipria/nero o in vinaccia/bianco.
Che ne pensate??
Dopo aver parlato di scarpe con tacchi altissimi, molto femminili e con punte sensuali, eccomi a parlare dell'esatto opposto.
L'F unisex - Licia Florio |
E siccome avrà una personalità sicura di sè, si toglierà le stringhe davanti a tutti e si metterà una fila di borchie, come a dire: hey ce l'hai con me??
Il nome è L'F unisex, non hanno le stringhe, non hanno linguetta, hanno le borchie, esistono in tantissime combinazioni di colore, si possono portare senza calze e come dice il nome, sono unisex.
A me piacciono parecchio e le ho proposte anche a mio marito (al quale non sono ancora riuscita a far comprare un paio di Church's).
Credo che potrebbero stare bene con tutti quegli abbinamenti che avevo pensato per la mamma Burwood, cioè con i boyfriend jeans, con i pantaloni neri alla caviglia e magari con un vestitino nero un po' corto.
Il costo, vedendo quello che c'è in giro, è onesto: dai 215€ ai 250€, a seconda che vogliate le borchie o il pellame metallizzato.
silver -250€ |
Ammetto candidamente che se non avessi il progetto Ruckstud, le avrei comprate già un mesetto fa!
Io preferisco la para nera e amo le bicolore, o in cipria/nero o in vinaccia/bianco.
Che ne pensate??
Elena Braghieri |
- marzo 21, 2013
- 29 Commenti
Siamo ancora qui a parlare di "Sex and the city", quando ormai è trascorso quasi un decennio dall'ultimo episodio?
Beh, sì, visto che non è ancora arrivato un degno sostituto nei nostri cuori.
Mi son piaciuti Lipstick jungle e Cashmere Mafia, ma non sono stati fatti nel momento giusto e quindi tutte lì a dire che in quei personaggi non ci si poteva immedesimare, che scimmiottavano, che non avevano senso e quindi pochi episodi e di nuovo orfane!
Ho divorato "Gossip girl" , pur non avendo più 20 anni da un po'.
Gli ingredienti erano quelli giusti: bellezza, lusso, New York, abiti e accessori favolosi, trama intrigante (soprattutto all'inizio... poi ha iniziato a zoppicare) e quindi ho mandato giù 6 serie con un certo gusto e ho sognato di rinascere Serina Vandervuzzen un giorno sì e uno pure.
Mi sono dovuta anche attaccare ai vari generi ospedalieri, a quelli vampireschi e mi è piaciuta Rachel Bilson in Hart of Dixie (anche se mi è mancato il glamour ostentato e potente delle ambientazioni niuorchesi)... tutto per colmare la mie sete di serie.
Sono decisamente indietro con Girls e New girl (perdonatemi, ma in casa noi siamo fissi su Rai Yoyo e quindi è difficile ritagliarsi momenti televisivi adulti), ma mi rifarò.
Confesso quindi che godo ancora come una matta quando nel quasi silenzio della mia casa (ragazza che dorme pesantemente e marito che russa sul divano), mi imbatto nelle repliche del nostro vecchio e caro SATC su La7D.
Non mi ricordo mai quando c'è, forse il venerdì, ma non so mai a che ora, delle volte è presto, delle volte arrivo alle 11 che ci sono ancora... ma non è importante, perchè l'effetto sorpresa fa parte del piacere che provo a rivedere certi episodi.
Venerdì scorso ad esempio c'era la puntata con Bon Jovi, nella serie che io ho rinominato serie "Fendi" (avete mai contato quante Baguette e affini appaiono in quelle puntate??????????) e mi è proprio piaciuta. Piaciuta come ai tempi.
C'erano ancora le "interviste" con scopo sociologico ad intervallare gli eventi delle 4 ragazze e io lo trovavo un espediente molto carino ed interessante (forse una delle poche cose che rispetta il libro).
Penso che sia stata una serie evento perchè, oltre ad aver sdoganato certi temi ed averci inondato di marchi e moda, si è prestata a puntare l'attenzione sui meccanismi dei rapporti fra i protagonisti nel presente, senza andare a scomodare le famiglie, i drammi dei genitori e i conflitti con i fratelli.
Pochissime volte si è parlato delle famiglie: sappiamo che Charlotte aveva un fratello solo perchè va a letto con Samantha in un momento di smarrimento, sappiamo che Miranda ha una sorella, perchè la si incontra al funerale della mamma, sappiamo che Big ha una mamma, solo da una puntata in cui la porta in chiesa.
E basta.
E forse Carrie è quella che rivela meno di tutte.
Io ricordo solo una puntata (ma nemmeno tanto bene) in cui c'è una foto in bianco e nero in cui compare con suo padre e mi ero figurata che se ne fosse andato, abbandonando la famiglia.
Non riesco a ricordare se questa sia stata una mia rielaborazione o se abbia detto qualche cosa a riguardo... Venitemi incontro.
Comunque non sono menzionate madri e tanto meno sorelle.
E qui parto con THE CARRIE DIARIES.
Avevo letto il libro, nell'estate 2010, mentre aspettavo.
Mentre aspetti (qualsiasi cosa, non solo un figlio) leggeresti anche l'etichetta dello shampoo.
Non sono un'entusiasta di Candace Bushnell come scrittrice, ma alla fine ho letto quasi tutti i suoi libri, con il solo scopo di ritrovare quel gusto lì, quello delle 4 ragazze di New York!
Quando l'ho finito, mi son detta: non è brutto, ma questa è un'adolescente qualsiasi, mica per forza Carrie Bradshaw...
Sì, c'è questa cosa della borsa della mamma, c'è una certa attenzione per la moda, è abbastanza cervellotica, ma quale adolescente non lo è???
E poi gli anni 80... Per me che li ho sfiorati (stilisticamente parlando, intendo), sono il Medioevo, quindi non proprio qualche cosa da rievocare.
Ma la colpa è mia, cerco sempre la Carrie trentenne e qui è una quindicenne.
Quindi, cosa mai mi posso aspettare dalla serie?
Ho visto l'episodio pilota mi è sembrato carino.
Ma non aspettatevi quell'atmosfera là.
Non c'è.
Ci sono le riflessioni fuori campo, c'è lei che scrive su un quaderno (ovviamente non su un Mac) alla finestra e c'è un armadio pieno di vestiti.
Non abita a Manhattan, ma hanno fatto in modo di mandarcela a fare un lavoretto-stage, giusto per provare a non fossilizzarsi sulle vicende da liceo che altrimenti guardiamo "Diario di una nerd superstar" , MA soprattutto HA UNA FAMIGLIA.
E lo potevamo immaginare che non era nata sotto un cavolo, ma una mamma morta di cancro, una sorella problematica e un papà indulgente e premuroso forse non me li aspettavo...
Gli altri ingredienti sono: il belloccio, nuovo arrivato, la bulla con la sua cricca, le due amiche del cuore, l'amico gey, che lo si capisce dopo 3 secondi che è gey anche se ci vorrà un po' prima che lo capisca lui, lo shopping -poco- e una colonna sonora molto carina.
E' sufficiente per continuare a vederlo?
Sì, delle volte mi basta anche meno.
Cercherò sempre qualche rimando alla Carrie adulta? Probabilmente sì, anche perchè gli autori continueranno a strizzarmi l'occhio per trovarli... e io sarò contenta così.
Mi basta poco in fondo.
PS: non ho ancora capito se l'attrice mi piace. Forse è un po' troppo carina, per impersonare un personaggio così particolare... ma ancora una volta è colpa mia, non è scritto da nessuna parte che Carrie debba essere per forza una nasona magrissima.
PS2: lo stylist del telefilm è lo stesso di Gossip Girl, Eric Daman e dice: We're discovering a young Carrie in the '80s in suburban Connecticut, and it's a New Haven public school. So, I think there's definitely going to be Connecticut Carrie, who is much more pulled back and subdued. Of course, she's still going to have her idiosyncratic style and very individualistic point of view. Stylistically, she'll definitely be pioneering her own look. The more we see her go to New York, the more we're going to see the evolution of how Carrie Bradshaw becomes the fashion icon we know and love.(Qui il resto dell'intervista).
PS3: sempre su di lui: http://www.thecoveteur.com/eric_daman_and_the_carrie_diaries
Beh, sì, visto che non è ancora arrivato un degno sostituto nei nostri cuori.
Mi son piaciuti Lipstick jungle e Cashmere Mafia, ma non sono stati fatti nel momento giusto e quindi tutte lì a dire che in quei personaggi non ci si poteva immedesimare, che scimmiottavano, che non avevano senso e quindi pochi episodi e di nuovo orfane!
Ho divorato "Gossip girl" , pur non avendo più 20 anni da un po'.
Gli ingredienti erano quelli giusti: bellezza, lusso, New York, abiti e accessori favolosi, trama intrigante (soprattutto all'inizio... poi ha iniziato a zoppicare) e quindi ho mandato giù 6 serie con un certo gusto e ho sognato di rinascere Serina Vandervuzzen un giorno sì e uno pure.
Mi sono dovuta anche attaccare ai vari generi ospedalieri, a quelli vampireschi e mi è piaciuta Rachel Bilson in Hart of Dixie (anche se mi è mancato il glamour ostentato e potente delle ambientazioni niuorchesi)... tutto per colmare la mie sete di serie.
Sono decisamente indietro con Girls e New girl (perdonatemi, ma in casa noi siamo fissi su Rai Yoyo e quindi è difficile ritagliarsi momenti televisivi adulti), ma mi rifarò.
Confesso quindi che godo ancora come una matta quando nel quasi silenzio della mia casa (ragazza che dorme pesantemente e marito che russa sul divano), mi imbatto nelle repliche del nostro vecchio e caro SATC su La7D.
Non mi ricordo mai quando c'è, forse il venerdì, ma non so mai a che ora, delle volte è presto, delle volte arrivo alle 11 che ci sono ancora... ma non è importante, perchè l'effetto sorpresa fa parte del piacere che provo a rivedere certi episodi.
Venerdì scorso ad esempio c'era la puntata con Bon Jovi, nella serie che io ho rinominato serie "Fendi" (avete mai contato quante Baguette e affini appaiono in quelle puntate??????????) e mi è proprio piaciuta. Piaciuta come ai tempi.
C'erano ancora le "interviste" con scopo sociologico ad intervallare gli eventi delle 4 ragazze e io lo trovavo un espediente molto carino ed interessante (forse una delle poche cose che rispetta il libro).
Penso che sia stata una serie evento perchè, oltre ad aver sdoganato certi temi ed averci inondato di marchi e moda, si è prestata a puntare l'attenzione sui meccanismi dei rapporti fra i protagonisti nel presente, senza andare a scomodare le famiglie, i drammi dei genitori e i conflitti con i fratelli.
Pochissime volte si è parlato delle famiglie: sappiamo che Charlotte aveva un fratello solo perchè va a letto con Samantha in un momento di smarrimento, sappiamo che Miranda ha una sorella, perchè la si incontra al funerale della mamma, sappiamo che Big ha una mamma, solo da una puntata in cui la porta in chiesa.
E basta.
E forse Carrie è quella che rivela meno di tutte.
Io ricordo solo una puntata (ma nemmeno tanto bene) in cui c'è una foto in bianco e nero in cui compare con suo padre e mi ero figurata che se ne fosse andato, abbandonando la famiglia.
Non riesco a ricordare se questa sia stata una mia rielaborazione o se abbia detto qualche cosa a riguardo... Venitemi incontro.
Comunque non sono menzionate madri e tanto meno sorelle.
E qui parto con THE CARRIE DIARIES.
Avevo letto il libro, nell'estate 2010, mentre aspettavo.
Mentre aspetti (qualsiasi cosa, non solo un figlio) leggeresti anche l'etichetta dello shampoo.
Non sono un'entusiasta di Candace Bushnell come scrittrice, ma alla fine ho letto quasi tutti i suoi libri, con il solo scopo di ritrovare quel gusto lì, quello delle 4 ragazze di New York!
Quando l'ho finito, mi son detta: non è brutto, ma questa è un'adolescente qualsiasi, mica per forza Carrie Bradshaw...
Sì, c'è questa cosa della borsa della mamma, c'è una certa attenzione per la moda, è abbastanza cervellotica, ma quale adolescente non lo è???
E poi gli anni 80... Per me che li ho sfiorati (stilisticamente parlando, intendo), sono il Medioevo, quindi non proprio qualche cosa da rievocare.
Ma la colpa è mia, cerco sempre la Carrie trentenne e qui è una quindicenne.
Quindi, cosa mai mi posso aspettare dalla serie?
Ho visto l'episodio pilota mi è sembrato carino.
Ma non aspettatevi quell'atmosfera là.
Non c'è.
Ci sono le riflessioni fuori campo, c'è lei che scrive su un quaderno (ovviamente non su un Mac) alla finestra e c'è un armadio pieno di vestiti.
Non abita a Manhattan, ma hanno fatto in modo di mandarcela a fare un lavoretto-stage, giusto per provare a non fossilizzarsi sulle vicende da liceo che altrimenti guardiamo "Diario di una nerd superstar" , MA soprattutto HA UNA FAMIGLIA.
E lo potevamo immaginare che non era nata sotto un cavolo, ma una mamma morta di cancro, una sorella problematica e un papà indulgente e premuroso forse non me li aspettavo...
Gli altri ingredienti sono: il belloccio, nuovo arrivato, la bulla con la sua cricca, le due amiche del cuore, l'amico gey, che lo si capisce dopo 3 secondi che è gey anche se ci vorrà un po' prima che lo capisca lui, lo shopping -poco- e una colonna sonora molto carina.
E' sufficiente per continuare a vederlo?
Sì, delle volte mi basta anche meno.
Cercherò sempre qualche rimando alla Carrie adulta? Probabilmente sì, anche perchè gli autori continueranno a strizzarmi l'occhio per trovarli... e io sarò contenta così.
Mi basta poco in fondo.
PS: non ho ancora capito se l'attrice mi piace. Forse è un po' troppo carina, per impersonare un personaggio così particolare... ma ancora una volta è colpa mia, non è scritto da nessuna parte che Carrie debba essere per forza una nasona magrissima.
PS2: lo stylist del telefilm è lo stesso di Gossip Girl, Eric Daman e dice: We're discovering a young Carrie in the '80s in suburban Connecticut, and it's a New Haven public school. So, I think there's definitely going to be Connecticut Carrie, who is much more pulled back and subdued. Of course, she's still going to have her idiosyncratic style and very individualistic point of view. Stylistically, she'll definitely be pioneering her own look. The more we see her go to New York, the more we're going to see the evolution of how Carrie Bradshaw becomes the fashion icon we know and love.(Qui il resto dell'intervista).
PS3: sempre su di lui: http://www.thecoveteur.com/eric_daman_and_the_carrie_diaries
- marzo 20, 2013
- 4 Commenti
Sono tornate.
E alcune non se ne sono mai andate.
Tirate fuori i vostri cimeli dall'armadio delle scarpe e controllate che siano sopravvissute agli anni e alle mode.
C'è il pericolo che pur avendo la punta siano incredibilmente passate.
Ma passate in modo imbarazzante.
Ma passate da vergognarsi.
Io sono una che fa pulizia dei propri scheletri prima di potermi andare a nascondere nello stanzino delle scope, ho eliminato tutto quello che avevo comprato alla fine degli anni 90 (roba comprata 5 minuti dopo aver buttato via le punte quadrate, ma che più quadrate non si può) perchè tanto mi conosco e non sono capace di reinventare e di rivalutare (ecco perchè le mie scarpe importanti sono dei classici).
E voi che andavate alle medie non potete sapere quanto erano appuntite quelle punte, roba da porto d'armi!
E poi erano lunghe..................... ma perchè erano così lunghe santo cielo??? Il mio 35,5 sembrava un 39... non oso immaginare il 39 cosa potesse sembrare! Forse un'arma impropria per invadere la Svizzera?
E poi io avevo comprato tutti i colori dell'arcobaleno! Avevo delle sling back verde mela, arancio e non mancava il rosa fucsia.
Il mio fiore all'occhiello però erano quegli stivaletti chiamati "Peter Pan" che, incurante di ogni regola del buon gusto, avevo comprato in BIANCO (da MM... c'è ancora MM a Milano??).
Ma dove volevo andare???????
Gli anni '90 non sono stati facili per chi come me non aveva ancora capito il proprio stile, non sono stati facili perchè volevo essere Winona, senza essere come Winona, perchè non avevo proprio la faccia da Grunge e perchè fondamentalmente non capivo proprio niente!
Ma come diamine ho fatto a passare dai Dr Martens (di cui porto ancora le piaghe e che ho ancora a casa dei miei e stanno per compiere 20 anni) a quelle cose incredibili???
Non lo so, "sed fieri sentio et excrucior" (scusa Catullo).
Comunque torniamo al nostro sobrio presente e cerchiamo di imparare dal passato.
Basta punte con il passaporto, basta punte che sviliscono la figura, basta!!!!!!!!!
Ora siamo adulte, informate e vaccinate e quindi dobbiamo (è un dovere) scegliere qualcosa che ci faccia sentire belle e sexy... perchè alla fine la punta deve avere quello scopo lì!
Io allora ho scomodato solo i 3 grandi saggi, quelli che per principio di autorità hanno sempre (o quasi sempre) ragione.
Qui si tratta solo di scegliere di che stiletto siamo, quale scollatura ci piace e che punta votiamo.
Sembrano tutte uguali, ma no... manco pennniente!
Andiamo nel dettaglio:
Io credo che la vera discriminante sia la scollatura sul piede.
Manolo fa una scarpa con scollatura quadrata (o dritta se preferite), molto aperta sulla parte laterale, di modo che il piede sia molto "scoperto"e che l'attenzione sia sulla punta e sul tacco.
Jimmy invece preferisce una scarpa dalla punta più affusolata e dalla scollatura più tondeggiante. Il piede è ben valorizzato, ma credo che l'attenzione vada soprattutto sul tacco... il più alto dei 3.
Christian invece offre all'occhio la visione delle dita. La scarpa è insieme scollatissima e aperta sul lato. Direi un bel tutto nudo!
Io non saprei scegliere fra un paio di Pigalle 8,5 o un paio di BB di Manolo (escludo Jimmy per manifesta incapacità a camminare sul tacco 12)... E voi?
PS: Ho iniziato a pensare alle BB dopo aver ricevuto la solita newsletter di Bergdorf Goodman... mi ha ipnotizzato!
PS2: Vi giro la segnalazione della mia amica Elena: seguite Manolo su Instagram... belle foto e belle scarpe: http://instagram.com/manoloblahnikhq/
E alcune non se ne sono mai andate.
Tirate fuori i vostri cimeli dall'armadio delle scarpe e controllate che siano sopravvissute agli anni e alle mode.
C'è il pericolo che pur avendo la punta siano incredibilmente passate.
Ma passate in modo imbarazzante.
Ma passate da vergognarsi.
Io sono una che fa pulizia dei propri scheletri prima di potermi andare a nascondere nello stanzino delle scope, ho eliminato tutto quello che avevo comprato alla fine degli anni 90 (roba comprata 5 minuti dopo aver buttato via le punte quadrate, ma che più quadrate non si può) perchè tanto mi conosco e non sono capace di reinventare e di rivalutare (ecco perchè le mie scarpe importanti sono dei classici).
E voi che andavate alle medie non potete sapere quanto erano appuntite quelle punte, roba da porto d'armi!
E poi erano lunghe..................... ma perchè erano così lunghe santo cielo??? Il mio 35,5 sembrava un 39... non oso immaginare il 39 cosa potesse sembrare! Forse un'arma impropria per invadere la Svizzera?
E poi io avevo comprato tutti i colori dell'arcobaleno! Avevo delle sling back verde mela, arancio e non mancava il rosa fucsia.
Il mio fiore all'occhiello però erano quegli stivaletti chiamati "Peter Pan" che, incurante di ogni regola del buon gusto, avevo comprato in BIANCO (da MM... c'è ancora MM a Milano??).
Ma dove volevo andare???????
Gli anni '90 non sono stati facili per chi come me non aveva ancora capito il proprio stile, non sono stati facili perchè volevo essere Winona, senza essere come Winona, perchè non avevo proprio la faccia da Grunge e perchè fondamentalmente non capivo proprio niente!
Ma come diamine ho fatto a passare dai Dr Martens (di cui porto ancora le piaghe e che ho ancora a casa dei miei e stanno per compiere 20 anni) a quelle cose incredibili???
Non lo so, "sed fieri sentio et excrucior" (scusa Catullo).
Comunque torniamo al nostro sobrio presente e cerchiamo di imparare dal passato.
Basta punte con il passaporto, basta punte che sviliscono la figura, basta!!!!!!!!!
Ora siamo adulte, informate e vaccinate e quindi dobbiamo (è un dovere) scegliere qualcosa che ci faccia sentire belle e sexy... perchè alla fine la punta deve avere quello scopo lì!
Io allora ho scomodato solo i 3 grandi saggi, quelli che per principio di autorità hanno sempre (o quasi sempre) ragione.
Qui si tratta solo di scegliere di che stiletto siamo, quale scollatura ci piace e che punta votiamo.
Sembrano tutte uguali, ma no... manco pennniente!
Andiamo nel dettaglio:
Manolo Jimmy Christian |
Io credo che la vera discriminante sia la scollatura sul piede.
Manolo fa una scarpa con scollatura quadrata (o dritta se preferite), molto aperta sulla parte laterale, di modo che il piede sia molto "scoperto"e che l'attenzione sia sulla punta e sul tacco.
Sarah Jessica Parker |
Jimmy invece preferisce una scarpa dalla punta più affusolata e dalla scollatura più tondeggiante. Il piede è ben valorizzato, ma credo che l'attenzione vada soprattutto sul tacco... il più alto dei 3.
Jessica Biel (ANCHE QUI) |
Christian invece offre all'occhio la visione delle dita. La scarpa è insieme scollatissima e aperta sul lato. Direi un bel tutto nudo!
PS: Ho iniziato a pensare alle BB dopo aver ricevuto la solita newsletter di Bergdorf Goodman... mi ha ipnotizzato!
PS2: Vi giro la segnalazione della mia amica Elena: seguite Manolo su Instagram... belle foto e belle scarpe: http://instagram.com/manoloblahnikhq/
- marzo 19, 2013
- 18 Commenti
Signore, come probabilmente saprete già, il concorso "blogger we want you" è arrivato alla sua conclusione.
Sono stati decretati i finalisti e proprio oggi viene eletto il prossimo it-blogger per la sezione fashion.
E non sono sicuramente io.
Vi linko i 12 finalisti e magari aggiorno più tardi con il vincitore !
https://www.facebook.com/media/set/?set=a.10151515304622284.1073741828.36436932283&type=1
Ditemi chi preferite!
Sono stati decretati i finalisti e proprio oggi viene eletto il prossimo it-blogger per la sezione fashion.
E non sono sicuramente io.
Vi linko i 12 finalisti e magari aggiorno più tardi con il vincitore !
https://www.facebook.com/media/set/?set=a.10151515304622284.1073741828.36436932283&type=1
Ditemi chi preferite!
- marzo 18, 2013
- 7 Commenti
Ultimamente il mio effetto domino riguarda la casalinghite acuta.
Magari decido di sistemare una cosa in uno scaffale, poi ne vedo un'altra messa male su quello sopra e allora svuoto due scaffali che però ne coinvolgono un terzo e in men che non si dica 8 scaffali sono vuoti e io sono sommersa di roba.
Capita.
Inizi per un motivo e finisci per fare tutt'altro.
E così è nato il post di oggi.
Sono partita da questa foto vista su stockholm streetstyle:
... e mi son detta: beh questa fantasia check di Vuitton non mi era piaciuta un gran che in passerella, ma vista fuori dal contesto e inserita in un abbinamento casual e soprattutto dove il check è uno solo e non abbinato ad altro check, non è per niente male.
Il cappottino è luminoso, il jeans aderente e alla caviglia, la borsa piccola e la scarpina a punta, ma con fiocchetto delicato.
Insomma alla fine è proprio un insieme ben fatto.
E dopo aver promosso la ragazza, sono andata a vedere chi fosse, ma con il solo scopo di dirvelo e finirla qui.
Beh, la ragazza si chiama ANTONINE PEDUZZI.
La mia prima reazione: ANTONINE CHI??
E poi: sarà la solita francesina carina che ti fa rodere il fegato per quanto non ci metta sforzo e risulti perfetta.
E invece Antonine Peduzzi è italiana, o meglio italo-francese, ma con base a Roma e insieme all'amica Luisa Orsini è la designer di TL 180.
Hanno frequentato l'Istituto Europeo di Design e hanno intrapreso la strada della moda, puntando l'attenzione su borse e pochette.
Dicono di essere molto influenzate dall'arte e soprattutto la prima ispirazione viene dall'artista tedesco ANSELM KIEFER (che ho gugolato per voi, perchè io non ne sapevo niente) .
Sul sito romaprovinciacreativa ho trovato qualche dichiarazione di intenti:
“In quel periodo Anselm Kiefer si trovava a Roma. Incontrando l’artista siamo rimaste così affascinate dal suo approccio con la materia che abbiamo dipinto una prima tela. Una volta asciutta, l’abbiamo piegata e ci siamo rese conto che poteva diventare una pochette unica”.
“La materia viene sviluppata e articolata per ottenere un intera collezione. Cerchiamo di rispettare sempre ciò che siamo nonostante i “dictat” della moda. È attraverso le borse che per ora riusciamo ad esprimere la nostra creatività, ma se un domani essa si dovesse trasformare in cappelli o mobili allora faremo cappelli e mobili!"
Al momento credo che non sia una collezione molto diffusa, ma si inizia a vedere qualche cosa negli editoriali e in mano a qualche signorina ggggiusta, in ogni caso quella pochette di pelle lì sopra (e qui sotto) mi piace:
E anche il mini reporteur non è per niente male:
Sul sito di Vogue trovate altre informazioni sul duo e sulla collezione: http://www.vogue.it/vogue-starscelebsmodels/voguette/2010/12/luisa-orsini-e-antonine-peduzzi.
Se vogliamo fare un pensiero un po' acido (molto acido) possiamo dire che magari sono solo due figlie di papà, ben inserite nel bel mondo, che si dilettano con un nuovo giocattolo, ma magari no e quindi, a scanso di equivoci, io un pizzico di attenzione ce la metto... Perchè in fondo anche Stella McCartney è una figlia di papà, no???
Per concludere con l'effetto domino, finisco anche sul sito di Grazia. it e scopro che sono le due nuove it.girls.
Quindi dal non sapere per niente chi fossero me le ritrovo sul sito che guardo sempre!!
PS: Il fatto che Caroline Sieber inizi a portare una TL 180 è senza dubbio un buon segno per loro!
Magari decido di sistemare una cosa in uno scaffale, poi ne vedo un'altra messa male su quello sopra e allora svuoto due scaffali che però ne coinvolgono un terzo e in men che non si dica 8 scaffali sono vuoti e io sono sommersa di roba.
Capita.
Inizi per un motivo e finisci per fare tutt'altro.
E così è nato il post di oggi.
Sono partita da questa foto vista su stockholm streetstyle:
qui |
Il cappottino è luminoso, il jeans aderente e alla caviglia, la borsa piccola e la scarpina a punta, ma con fiocchetto delicato.
Insomma alla fine è proprio un insieme ben fatto.
E dopo aver promosso la ragazza, sono andata a vedere chi fosse, ma con il solo scopo di dirvelo e finirla qui.
Beh, la ragazza si chiama ANTONINE PEDUZZI.
La mia prima reazione: ANTONINE CHI??
E poi: sarà la solita francesina carina che ti fa rodere il fegato per quanto non ci metta sforzo e risulti perfetta.
E invece Antonine Peduzzi è italiana, o meglio italo-francese, ma con base a Roma e insieme all'amica Luisa Orsini è la designer di TL 180.
Hanno frequentato l'Istituto Europeo di Design e hanno intrapreso la strada della moda, puntando l'attenzione su borse e pochette.
Dicono di essere molto influenzate dall'arte e soprattutto la prima ispirazione viene dall'artista tedesco ANSELM KIEFER (che ho gugolato per voi, perchè io non ne sapevo niente) .
Sul sito romaprovinciacreativa ho trovato qualche dichiarazione di intenti:
“In quel periodo Anselm Kiefer si trovava a Roma. Incontrando l’artista siamo rimaste così affascinate dal suo approccio con la materia che abbiamo dipinto una prima tela. Una volta asciutta, l’abbiamo piegata e ci siamo rese conto che poteva diventare una pochette unica”.
“La materia viene sviluppata e articolata per ottenere un intera collezione. Cerchiamo di rispettare sempre ciò che siamo nonostante i “dictat” della moda. È attraverso le borse che per ora riusciamo ad esprimere la nostra creatività, ma se un domani essa si dovesse trasformare in cappelli o mobili allora faremo cappelli e mobili!"
Al momento credo che non sia una collezione molto diffusa, ma si inizia a vedere qualche cosa negli editoriali e in mano a qualche signorina ggggiusta, in ogni caso quella pochette di pelle lì sopra (e qui sotto) mi piace:
la trovate qui a 400$ |
E anche il mini reporteur non è per niente male:
qui |
Sul sito di Vogue trovate altre informazioni sul duo e sulla collezione: http://www.vogue.it/vogue-starscelebsmodels/voguette/2010/12/luisa-orsini-e-antonine-peduzzi.
Se vogliamo fare un pensiero un po' acido (molto acido) possiamo dire che magari sono solo due figlie di papà, ben inserite nel bel mondo, che si dilettano con un nuovo giocattolo, ma magari no e quindi, a scanso di equivoci, io un pizzico di attenzione ce la metto... Perchè in fondo anche Stella McCartney è una figlia di papà, no???
Per concludere con l'effetto domino, finisco anche sul sito di Grazia. it e scopro che sono le due nuove it.girls.
Quindi dal non sapere per niente chi fossero me le ritrovo sul sito che guardo sempre!!
PS: Il fatto che Caroline Sieber inizi a portare una TL 180 è senza dubbio un buon segno per loro!
- marzo 13, 2013
- 6 Commenti
Io e Alexander Wang abbiamo un rapporto controverso.
Non ho mai amato le sue borse borchiate.
La Rocco, la Coco, la Diego e nemmeno la Donna (quella bisaccia con tutte le cerniere) mi hanno mai convinto.
Il pellame ottimo, per carità.
Bei dettagli, nulla da dire.
Viste e toccate più di una volta, ma di una pesantezza assurda e fondamentalmente niente di speciale.
E se devo essere sincera la sovraesposizione della Rocco mi ha fatto pensare che fosse una borsa giovane, un bauletto rock, una cosa di moda, insomma, una borsa assolutamente non adatta a me.
Poi però Alexander fa anche dell'altro... e lì invece mi convince!
Adoro le sue scarpe minimali, i suoi sandali perfetti e le sue forme pulite.
E poi fa anche altre borse... più nel mio stile.
La borsa che mi convince di più è la Emile.
E le fashioniste diranno: eh arrivi tu! Noi che abbiamo Wang, Margiela e Marni nel sangue, certe cose le sapevamo da 100 anni!
Mea culpa.
Quindi non è nuova, c'è da qualche anno, ma ora che ridimensiono budget e lungimiranza, mi accorgo di lei e la osservo con più attenzione:
Mi piace la forma geometrica, mi piace il pellame granuloso, mi piace il manico corto e adoro la base rigida con gli angoli rinforzati in metallo.
Mi ricorda anche un po' la Nightingale e sapete che io amo la Nightingale.
Le misure son quelle dei giorni di full optional (ombrello+bottiglietta+bicchiere per la pupa+biscottini) 28cm x 35.5cm x 15cm e il rischio è proprio quello di riempirla troppo!
La versione grande non è facile da reperire, mi sono imbattuta in diversi sold out, ma su Farfetch c'è in color toffee e costa 898€ e su Net a porter c'è nera a 929... ma a noi il nero non interessa più!
Esiste però una variante più piccola, in questo momento più diffusa e disponibile, che potrebbe non essere male... anche se io personalmente preferisco di gran lunga il borsone, magari declinato in blu elettrico, anche se con pellame liscio:
Già che ci sono menziono anche la seppur minimale shopper Prisma (sempre con i rinforzi metallici) perchè trovo che sia una valida alternativa alla Celine e mi piace moltissimo:
Adesso non ci resta che vedere l'evoluzione di Balenciaga....
Non ho mai amato le sue borse borchiate.
La Rocco, la Coco, la Diego e nemmeno la Donna (quella bisaccia con tutte le cerniere) mi hanno mai convinto.
Il pellame ottimo, per carità.
Bei dettagli, nulla da dire.
Viste e toccate più di una volta, ma di una pesantezza assurda e fondamentalmente niente di speciale.
E se devo essere sincera la sovraesposizione della Rocco mi ha fatto pensare che fosse una borsa giovane, un bauletto rock, una cosa di moda, insomma, una borsa assolutamente non adatta a me.
Poi però Alexander fa anche dell'altro... e lì invece mi convince!
Adoro le sue scarpe minimali, i suoi sandali perfetti e le sue forme pulite.
E poi fa anche altre borse... più nel mio stile.
La borsa che mi convince di più è la Emile.
E le fashioniste diranno: eh arrivi tu! Noi che abbiamo Wang, Margiela e Marni nel sangue, certe cose le sapevamo da 100 anni!
Mea culpa.
Quindi non è nuova, c'è da qualche anno, ma ora che ridimensiono budget e lungimiranza, mi accorgo di lei e la osservo con più attenzione:
Mi piace la forma geometrica, mi piace il pellame granuloso, mi piace il manico corto e adoro la base rigida con gli angoli rinforzati in metallo.
Mi ricorda anche un po' la Nightingale e sapete che io amo la Nightingale.
Le misure son quelle dei giorni di full optional (ombrello+bottiglietta+bicchiere per la pupa+biscottini) 28cm x 35.5cm x 15cm e il rischio è proprio quello di riempirla troppo!
La versione grande non è facile da reperire, mi sono imbattuta in diversi sold out, ma su Farfetch c'è in color toffee e costa 898€ e su Net a porter c'è nera a 929... ma a noi il nero non interessa più!
Esiste però una variante più piccola, in questo momento più diffusa e disponibile, che potrebbe non essere male... anche se io personalmente preferisco di gran lunga il borsone, magari declinato in blu elettrico, anche se con pellame liscio:
Già che ci sono menziono anche la seppur minimale shopper Prisma (sempre con i rinforzi metallici) perchè trovo che sia una valida alternativa alla Celine e mi piace moltissimo:
qui |
Adesso non ci resta che vedere l'evoluzione di Balenciaga....
- marzo 12, 2013
- 2 Commenti
Settimana scorsa ho guardato in streaming la sfilata Vuitton.
Non è una cosa che sono solita fare, perchè (e sto per dirne una grossa) un po' mi annoio.
Questa volta però, sono rimasta catatonica per un quarto d'ora.
Ho seguito l'incedere delle modelle con un' attenzione mai avuta prima e ho goduto davvero dell'apertura delle porte su quel meraviglioso corridoio ovale.
Ho amato quasi tutte le uscite, soprattutto quelle con le sottovesti in seta e pizzo, quelle con i golfini e la gonna sempre in seta (l'abbigliamento da notte per il giorno è stata una bellissima idea) e i cappotti... oh, signore mie, che capotti fantastici: grandi, comodi, caldi, eleganti, tagliati bene... un sogno vero e proprio.
Insomma, ho finito di guardarla e poi l'ho riguardata di nuovo!
E poi c'era anche lei.
Lei che catalizza l'attenzione di tutti.
Lei e basta:
E' invecchiata?
Diamine sì!
Ma d'altra parte devo invecchiare solo io? Ha compiuto 39 anni, che senso avrebbe far finta di no?
Cellulite e rughe? Beh la natura è quella! Soprattutto se non hai vissuto in una camera iperbarica.
Ma il punto è che quando arriva lei, ti stende.
Io non sapevo che avrebbe sfilato, sono incappata nello streaming quasi per caso e non perchè me lo fossi appuntata sul diario, ma quando è uscita è stato proprio un colpo!
Ha quella faccia lì, quello sguardo (con lo strabismo) che ti ipnotizza, quell'incedere sicuro, quell'atteggiamento fiero e scazzato insieme che non è di questo mondo, ma solo del suo, di mondo.
Tutte le modelle avevano quella parrucca corta e nera che le rendeva ovviamente molto simili, dietro Kate si scorge anche Cara Delevingne, ma fatemelo dire: UN ALTRO PIANETA! L'unica palesemente riconoscibile, l'unica che mi ha veramente distratto dall'abito è stata lei!
(Ho riconosciuto anche Maria Carla Boscono, ma non mi ha fatto lo stesso effetto).
E Cara mi piace anche, ma ha diversa strada da percorrere per lasciare un segno.
Fantastica. Davvero.
E per finire, mi aspetto che presto il corriere suoni al mio campanello e mi porti queste 4 cosine:
Non è una cosa che sono solita fare, perchè (e sto per dirne una grossa) un po' mi annoio.
Questa volta però, sono rimasta catatonica per un quarto d'ora.
Ho seguito l'incedere delle modelle con un' attenzione mai avuta prima e ho goduto davvero dell'apertura delle porte su quel meraviglioso corridoio ovale.
Ho amato quasi tutte le uscite, soprattutto quelle con le sottovesti in seta e pizzo, quelle con i golfini e la gonna sempre in seta (l'abbigliamento da notte per il giorno è stata una bellissima idea) e i cappotti... oh, signore mie, che capotti fantastici: grandi, comodi, caldi, eleganti, tagliati bene... un sogno vero e proprio.
Insomma, ho finito di guardarla e poi l'ho riguardata di nuovo!
E poi c'era anche lei.
Lei che catalizza l'attenzione di tutti.
Lei e basta:
E' invecchiata?
Diamine sì!
Ma d'altra parte devo invecchiare solo io? Ha compiuto 39 anni, che senso avrebbe far finta di no?
Cellulite e rughe? Beh la natura è quella! Soprattutto se non hai vissuto in una camera iperbarica.
Ma il punto è che quando arriva lei, ti stende.
Io non sapevo che avrebbe sfilato, sono incappata nello streaming quasi per caso e non perchè me lo fossi appuntata sul diario, ma quando è uscita è stato proprio un colpo!
Ha quella faccia lì, quello sguardo (con lo strabismo) che ti ipnotizza, quell'incedere sicuro, quell'atteggiamento fiero e scazzato insieme che non è di questo mondo, ma solo del suo, di mondo.
Tutte le modelle avevano quella parrucca corta e nera che le rendeva ovviamente molto simili, dietro Kate si scorge anche Cara Delevingne, ma fatemelo dire: UN ALTRO PIANETA! L'unica palesemente riconoscibile, l'unica che mi ha veramente distratto dall'abito è stata lei!
(Ho riconosciuto anche Maria Carla Boscono, ma non mi ha fatto lo stesso effetto).
E Cara mi piace anche, ma ha diversa strada da percorrere per lasciare un segno.
corriere.it |
corriere.it |
Fantastica. Davvero.
belli loro che si vogliono bene! |
E per finire, mi aspetto che presto il corriere suoni al mio campanello e mi porti queste 4 cosine:
- marzo 11, 2013
- 3 Commenti
Qualche tempo fa (un paio di mesi fa) chiacchieravo con la mia amica Lella, guardando il sito di Atlantic Pacific.
Siccome io sono un po' bombardata (perchè mi bombardo da sola) da mille stimoli, tendenze e novità, non mi sembra più strano niente e quindi non fatico a vedere calati nella realtà di tutti i giorni anche gli abbinamenti più azzardati, colorati e coraggiosi.
Lei invece ha i piedi per terra e quindi bocciava quasi ogni idea di abbigliamento da ufficio un po' fuori dagli schemi che proponevo.
Premesso che io ho lavorato a scuola, in negozio e soprattutto a casa, non ho mai dovuto scontrarmi con la realtà di un ufficio e con la formalità che richiede.
Mia mamma però ha sempre lavorato per una grande azienda e così mio papà, e la mia frequentazione dei loro uffici mi ha permesso di pensare che non tutti gli ambienti siano ugualmente formali.
La mia amica Lella lavora per una multinazionale giapponese e mi ha sollevato due problematiche essenziali:
- vestirsi in modo eccentrico non è ben visto perchè fare la voce fuori dal coro è visto come una richiesta di attenzione poco gradita (o addirittura schernita, del tipo: ma dove crede di essere quella?).
- vestirsi in modo particolare, ma soprattutto più particolare e ricercato di chi sta sopra, è considerata "presunzione" (passatemi il termine) e oserei quasi dire insubordinazione (passatemi anche questo). In pratica l'impiegata, seppur dotata di ottimo gusto, deve vestirsi "peggio" dell'amministratore delegato, che magari veste Coconuda.
E quindi ci si deve accontentare del blu, del grigio e del nero, con qualche piccolo accessorio personalizzante? Non si può seguire la propria personalità ed esprimerla coi colori o con modelli desueti?
Dovremmo fare anche un distinguo fra eccentrico e semplicemente colorato.
Ovvio che se colorato corrisponde a troppo sportivo o casual non è adatto ad un ambiente lavorativo.
Tipo questo:
Golf rosso, camicia chambray, pantaloni gialli a pois, stivaletti in suede marroni e caban blu.
Decisamente troppo. Troppo per qualcosa che non sia una merenda con le amiche.
Ma questo?
Se la gonna fosse più lunga di 5 o 6 centimetri, non sarebbe accettabile?
In fondo si tratta di un golfino a V blu e di una gonna rossa! Le calze sono coprenti e quindi ben lontane dall'indecenza, le scarpe sono dei classicissimi mocassini, la capigliatura molto ladylike e l'unica concessione al frivolo, ma a mio avviso moderato, è il cappottino a righe.
Vi farebbero entrare in ufficio vestite di rosso e blu?
E una cosa del genere?
In questo caso, l'unica cosa che mi permetterei di cambiare sono le calze (in ufficio le metterei) e poi a seconda della fisicità, accorcerei la gonna di 3-4 cm per farla arrivare al ginocchio (ovvio che a Blair sta bene così, ma pesa 40 chili bagnata e quindi sta bene con tutto).
Con questi accorgimenti sarebbe solo una gonna molto bella e molto particolare, abbinata ad un pullover girocollo nero e a delle decoltee!
Una botta così, farebbe svenire i vostri capi?
Però, una volta tolto il cappottino lime, sotto c'è solo una gonna blu (magari un po' cortina) abbinata ad un golfino a collo alto nero!
E voi mica lavorate col cappotto, no?
So che mia mamma avrebbe potuto vestirsi così (uso il passato solo perchè è in pensione).
Probabilmente seguite anche gli abbinamenti azzeccati di Elena e i suoi vertigoway, anche lei ama il colore e lo porta in ufficio perchè parte di lei.
La mia amica Bi quando deve vestirsi "business", decide per un completo serio e aggiunge una scarpa colorata, per non dimenticare chi è.
La mia amica Laura lunedì mi ha scritto: sono talmente scazzata che sono in felpa e scarpe da ginnastica
E voi, come vi dovete comportare??
E i jeans ve li permettono?
E avete il famoso casual friday?
Siccome io sono un po' bombardata (perchè mi bombardo da sola) da mille stimoli, tendenze e novità, non mi sembra più strano niente e quindi non fatico a vedere calati nella realtà di tutti i giorni anche gli abbinamenti più azzardati, colorati e coraggiosi.
Lei invece ha i piedi per terra e quindi bocciava quasi ogni idea di abbigliamento da ufficio un po' fuori dagli schemi che proponevo.
Premesso che io ho lavorato a scuola, in negozio e soprattutto a casa, non ho mai dovuto scontrarmi con la realtà di un ufficio e con la formalità che richiede.
Mia mamma però ha sempre lavorato per una grande azienda e così mio papà, e la mia frequentazione dei loro uffici mi ha permesso di pensare che non tutti gli ambienti siano ugualmente formali.
La mia amica Lella lavora per una multinazionale giapponese e mi ha sollevato due problematiche essenziali:
- vestirsi in modo eccentrico non è ben visto perchè fare la voce fuori dal coro è visto come una richiesta di attenzione poco gradita (o addirittura schernita, del tipo: ma dove crede di essere quella?).
- vestirsi in modo particolare, ma soprattutto più particolare e ricercato di chi sta sopra, è considerata "presunzione" (passatemi il termine) e oserei quasi dire insubordinazione (passatemi anche questo). In pratica l'impiegata, seppur dotata di ottimo gusto, deve vestirsi "peggio" dell'amministratore delegato, che magari veste Coconuda.
E quindi ci si deve accontentare del blu, del grigio e del nero, con qualche piccolo accessorio personalizzante? Non si può seguire la propria personalità ed esprimerla coi colori o con modelli desueti?
Dovremmo fare anche un distinguo fra eccentrico e semplicemente colorato.
Ovvio che se colorato corrisponde a troppo sportivo o casual non è adatto ad un ambiente lavorativo.
Tipo questo:
qui |
Decisamente troppo. Troppo per qualcosa che non sia una merenda con le amiche.
Ma questo?
qui |
Se la gonna fosse più lunga di 5 o 6 centimetri, non sarebbe accettabile?
In fondo si tratta di un golfino a V blu e di una gonna rossa! Le calze sono coprenti e quindi ben lontane dall'indecenza, le scarpe sono dei classicissimi mocassini, la capigliatura molto ladylike e l'unica concessione al frivolo, ma a mio avviso moderato, è il cappottino a righe.
Vi farebbero entrare in ufficio vestite di rosso e blu?
E una cosa del genere?
qui |
Con questi accorgimenti sarebbe solo una gonna molto bella e molto particolare, abbinata ad un pullover girocollo nero e a delle decoltee!
Una botta così, farebbe svenire i vostri capi?
qui |
E voi mica lavorate col cappotto, no?
So che mia mamma avrebbe potuto vestirsi così (uso il passato solo perchè è in pensione).
Probabilmente seguite anche gli abbinamenti azzeccati di Elena e i suoi vertigoway, anche lei ama il colore e lo porta in ufficio perchè parte di lei.
La mia amica Bi quando deve vestirsi "business", decide per un completo serio e aggiunge una scarpa colorata, per non dimenticare chi è.
La mia amica Laura lunedì mi ha scritto: sono talmente scazzata che sono in felpa e scarpe da ginnastica
E voi, come vi dovete comportare??
E i jeans ve li permettono?
E avete il famoso casual friday?
- marzo 07, 2013
- 12 Commenti
Sono estremamente seccata con me stessa.
Per rifarmi dell'assenza dal web, ieri sera mi sono messa a guardare un po' di siti di street style... ecco "un po'" è riduttivo perchè non mi ricordo più nemmeno quanti e soprattutto quali!
Insomma il punto è che avevo visto una foto che mi piaceva molto con una Miu Miu rosa e NON L'HO SALVATA!!!!!!!!!!
Sono due ore che scartabello per ritrovarla cercando con le più assurde chiavi di ricerca, ma niente...
Pazienza, vorrà dire che non è il suo momento.
Però è il momento di questa:
Niente di nuovo per carità.
Ma il fascino è indubbio.
Sarà che io appena vedo questi colorini (carne, cipria, rosino e famiglia) vado in visibilio, ma è proprio un modello che mi piace.
E comunque aveva attratto la mia attenzione già dalla passerella:
Ricorda cose già viste, ma ciò non significa che non sia una buona idea... come lo erano probabilmente le precedenti.
Io ci vedo perfino un po' di questa (ma mi rendo conto che fondamentalmente è perchè la voglio vedere perchè non è profonda ed è meno tondeggiante .... ma quanto la amavo!):
Il costo è leggermente sotto i 1000 per questo modello semplice e sale parecchio per il modello a scomparti .
Per il modello più grande credo sia meglio puntare su un bel rosso fuego.
La borsa diventa cicciottella e quindi acquista un allure più "da tutti i giorni" e il rosso si sposa bene con questo uso:
E qui la mia folle fantasia vuole vederci un'altra borsa del mio cuore (perdonatemi... lo so che le somiglianza sono un po' stiracchiate, ma non faccio che pensarci e quindi nel mio cervello sono probabilmente più simili di quello che sono nella realtà!):
Ho l'impressione che le ultime Miu Miu siano meno riconoscibili e databili di una Coffer.
Certo, continuano a produrre tanto matelassè (in fondo la Coffer è ancora un It Bag) e tante Bow Bag, ma le novità sono meno chiassose.
Una borsa come questa può tranquillamente durare e invecchiare serenamente senza diventare obsoleta.
E' vero che non ci fa urlare al miracolo o non ci dà la gioia dell'ultima Celine, ma magari fra 5 anni saremo ancora soddisfatte dell'acquisto.
Sto invecchiando.... lo so!
Per rifarmi dell'assenza dal web, ieri sera mi sono messa a guardare un po' di siti di street style... ecco "un po'" è riduttivo perchè non mi ricordo più nemmeno quanti e soprattutto quali!
Insomma il punto è che avevo visto una foto che mi piaceva molto con una Miu Miu rosa e NON L'HO SALVATA!!!!!!!!!!
Sono due ore che scartabello per ritrovarla cercando con le più assurde chiavi di ricerca, ma niente...
Pazienza, vorrà dire che non è il suo momento.
Però è il momento di questa:
Miu Miu Glazed Leather Tote 950€ |
Niente di nuovo per carità.
Ma il fascino è indubbio.
Sarà che io appena vedo questi colorini (carne, cipria, rosino e famiglia) vado in visibilio, ma è proprio un modello che mi piace.
Su Vogue US di Marzo 2013 - una bellissima Raquel Zimmermann in Vuitton e Miu Miu (Purse Forum) |
E comunque aveva attratto la mia attenzione già dalla passerella:
Ricorda cose già viste, ma ciò non significa che non sia una buona idea... come lo erano probabilmente le precedenti.
Io ci vedo perfino un po' di questa (ma mi rendo conto che fondamentalmente è perchè la voglio vedere perchè non è profonda ed è meno tondeggiante .... ma quanto la amavo!):
vecchia foto di "The cherry blossom girl" che avevo già usato qualche anno fa |
Il costo è leggermente sotto i 1000 per questo modello semplice e sale parecchio per il modello a scomparti .
Miu Miu adv |
Per il modello più grande credo sia meglio puntare su un bel rosso fuego.
La borsa diventa cicciottella e quindi acquista un allure più "da tutti i giorni" e il rosso si sposa bene con questo uso:
E qui la mia folle fantasia vuole vederci un'altra borsa del mio cuore (perdonatemi... lo so che le somiglianza sono un po' stiracchiate, ma non faccio che pensarci e quindi nel mio cervello sono probabilmente più simili di quello che sono nella realtà!):
Ho l'impressione che le ultime Miu Miu siano meno riconoscibili e databili di una Coffer.
Certo, continuano a produrre tanto matelassè (in fondo la Coffer è ancora un It Bag) e tante Bow Bag, ma le novità sono meno chiassose.
Una borsa come questa può tranquillamente durare e invecchiare serenamente senza diventare obsoleta.
E' vero che non ci fa urlare al miracolo o non ci dà la gioia dell'ultima Celine, ma magari fra 5 anni saremo ancora soddisfatte dell'acquisto.
Sto invecchiando.... lo so!
- marzo 06, 2013
- 6 Commenti
Sono tornata!
I giorni a casa dei miei genitori corrono sempre troppo veloci e rientro a Firenze affetta da supermammite acuta!
Mia figlia si rivela essere la regina delle paracule non solo in Toscana, ma anche in Lombardia e il suo buon umore contagioso corre veloce sul Frecciarossa.
Durante la mia assenza non credo sia successo molto nella blogosfera (non molto a parte le sfilate di Parigi e i miliardi di look da passerella e da strada che vi siete sorbite al posto mio) e l'unica novità che ho riscontrato è il nuovo contest indetto da grazia.it per noi RUNNER.
Accolgo con gioia la sfida perchè si tratta di qualche cosa che faccio già abitualmente e quindi per me è un'occasione per divertirmi un po' giocando con Polyvore!
In pratica il nostro compito è quello di scegliere un pezzo in vendita in esclusiva sull' e-shop di Grazia.it e costruirci un look intorno.
Io ho scelto questi sandali:
Perchè ho scelto dei sandali e non una sfiziosa tracollina di Paula Cademartori?
Semplicemente perchè da me ci si aspetta sempre che parli di borsine e borsette e siccome di Paula ho già parlato, la mia scelta è virata in un territorio nuovo, quello dei sandali con il tacco alto.
Mi piace pensare che quello che compongo poi me lo metterei davvero e quindi non esagero mai, nè col numero dei pezzi, nè con il costo perchè poi come faccio a permettermi tutto o al limite a trovare di tutto una variante più a buon mercato?
Quindi lì sopra c'è la mia proposta.
NERO, BLUETTE/CERULEO e VIOLETTO/PEONIA/AMETISTA (o come vi pare a voi).
Credo che un sandalo così appariscente meriti una bella caviglia nuda e quindi perchè non osare con un paio di pantaloni culotte tagliati proprio sopra la caviglia?
Certo, anche un paio di skinny o un jeans cropped andrebbero bene, ma dei sandali fichi delle volte fanno venire voglia di una scelta coraggiosa.
Ho pensato a questo modello sabato, durante una passeggiata da Zara e mi sono detta il magico "perchè no?".
Non li ho comprati e nemmeno provati perchè ho altre priorità, ma temo che ci tornerò sopra e avrò magari modo di infrangere il patto NO Zara perchè mi attraggono proprio!
Per quanto riguarda la camicia, niente al mondo è meglio di una Equipment.
Io mi ci trovo benissimo, mi sento subito a posto e pur avendo un taglio maschile, fanno sentire subito molto femminili.
Ho scelto un colore forte e vivace che richiama in qualche modo una parte del sandalo per non strafare inserendo un altro colore o per non adagiarmi su un noioso total black.
Per la borsa vale lo stesso discorso, ho giocato con l'altro colore dominante.
Credo che una dimensione contenuta vada ad equilibrare un colore di per sè già accessoriante.
Un borsone colorato che sta troppo vicino ad una camicia blu elettrico farebbe male agli occhi!
In questo caso la tracolla scende sul fianco e si appoggia sul nero dei pantaloni riportando l'armonia nell'insieme.
Per finire metterei dei bangle neri, ai quali volendo potremmo anche abbinare degli orecchini... ma tutto dipende da come acconciamo i capelli!
Ho finito, se vi va, votatemi al solito link : http://blogger.grazia.it/blogger?ref=badge&id=442 che poi corrisponde al bollino qui accanto, se non vi va... beh... NON DITEMELO che ci rmango male!!
I giorni a casa dei miei genitori corrono sempre troppo veloci e rientro a Firenze affetta da supermammite acuta!
Mia figlia si rivela essere la regina delle paracule non solo in Toscana, ma anche in Lombardia e il suo buon umore contagioso corre veloce sul Frecciarossa.
Durante la mia assenza non credo sia successo molto nella blogosfera (non molto a parte le sfilate di Parigi e i miliardi di look da passerella e da strada che vi siete sorbite al posto mio) e l'unica novità che ho riscontrato è il nuovo contest indetto da grazia.it per noi RUNNER.
Accolgo con gioia la sfida perchè si tratta di qualche cosa che faccio già abitualmente e quindi per me è un'occasione per divertirmi un po' giocando con Polyvore!
In pratica il nostro compito è quello di scegliere un pezzo in vendita in esclusiva sull' e-shop di Grazia.it e costruirci un look intorno.
Io ho scelto questi sandali:
Perchè ho scelto dei sandali e non una sfiziosa tracollina di Paula Cademartori?
Semplicemente perchè da me ci si aspetta sempre che parli di borsine e borsette e siccome di Paula ho già parlato, la mia scelta è virata in un territorio nuovo, quello dei sandali con il tacco alto.
Quindi lì sopra c'è la mia proposta.
NERO, BLUETTE/CERULEO e VIOLETTO/PEONIA/AMETISTA (o come vi pare a voi).
Credo che un sandalo così appariscente meriti una bella caviglia nuda e quindi perchè non osare con un paio di pantaloni culotte tagliati proprio sopra la caviglia?
Certo, anche un paio di skinny o un jeans cropped andrebbero bene, ma dei sandali fichi delle volte fanno venire voglia di una scelta coraggiosa.
Ho pensato a questo modello sabato, durante una passeggiata da Zara e mi sono detta il magico "perchè no?".
Non li ho comprati e nemmeno provati perchè ho altre priorità, ma temo che ci tornerò sopra e avrò magari modo di infrangere il patto NO Zara perchè mi attraggono proprio!
Per quanto riguarda la camicia, niente al mondo è meglio di una Equipment.
Io mi ci trovo benissimo, mi sento subito a posto e pur avendo un taglio maschile, fanno sentire subito molto femminili.
Ho scelto un colore forte e vivace che richiama in qualche modo una parte del sandalo per non strafare inserendo un altro colore o per non adagiarmi su un noioso total black.
Per la borsa vale lo stesso discorso, ho giocato con l'altro colore dominante.
Credo che una dimensione contenuta vada ad equilibrare un colore di per sè già accessoriante.
Un borsone colorato che sta troppo vicino ad una camicia blu elettrico farebbe male agli occhi!
In questo caso la tracolla scende sul fianco e si appoggia sul nero dei pantaloni riportando l'armonia nell'insieme.
Per finire metterei dei bangle neri, ai quali volendo potremmo anche abbinare degli orecchini... ma tutto dipende da come acconciamo i capelli!
Ho finito, se vi va, votatemi al solito link : http://blogger.grazia.it/blogger?ref=badge&id=442 che poi corrisponde al bollino qui accanto, se non vi va... beh... NON DITEMELO che ci rmango male!!
- marzo 05, 2013
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