- gennaio 30, 2015
- 4 Commenti
In questi giorni ho fatto un esperimento sulla mia pelle.
E' un po' una scemenza, ma andava fatto.
Se non finisco in sanatorio per il fine settimana, le cose hanno funzionato.
Ho lavorato sulla mia psiche per capire che sia davvero possibile girare senza calze a gennaio.
Con temperature intorno allo 0 (verso le 8,45 del mattino), l'influenza in giro e mamme spaventate che mi hanno guardato come un alieno con due teste.
Il primo giorno:
Clima: C'era un bel sole e temperatura quasi gradevole.
In realtà credo che il sole e il cielo blu mi abbiano molto influenzato, avevo il sole nel cuore e negli occhi e quindi ho pensato che gennaio fosse solo una questione mentale.
Abbinamento: pantaloni cropped, quindi caviglia nudissima e orlo larghino, cappotto in mohair con collo alto, cappello (senza sciarpa e guanti).
Scarpe: l'f unisex.
Giudizio: piedi caldi, inspettatamente caldi, mani gelate, ma proprio due stoccafissi (note to self: senza calze, ma coi guanti)
Secondo giorno:
Clima: sempre soleggiato, ma più freschino. Cielo blu, ma venticello fastidioso.
Abbinamento: jeans Current/Elliott bianchi arrotolati sopra la caviglia, solito cappotto, cappello e guanti lunghi al gomito di Gallo (ho imparato dal giorno prima).
Scarpe: Knot a Kitty di Charlotte Olympia.
Giudizio: situazione ottimale. Piedi non freddi, scarpe comode (non ricordo di aver avuto nella mia vita scarpe che non mi abbiano lasciato segni semipermanenti... fino ad ora!), sensazione di essere nel giusto.
I pantaloni bianchi sono stati la sfida numero due. Ines dice che sono utilizzabili 365 giorni all'anno e io stentavo a crederci, ma lei ha ragione, si può fare.
Terzo giorno:
Clima: freddo porco. Freddo da giorni della merla. Cielo grigio, molto grigio, aria frizzante.
Abbinamento: jeans neri Uniqlo, ultrastretch, tagliati alla caviglia, cappotto con manica al gomito con collo che si allaccia fino in alto, golf a collo alto in cashemere, cappello di lana, guanti.
Scarpe: mocassini Brera di Fratelli Rossetti, in vernice con nappine.
Giudizio: Freddo, sopportabile, ma freddo. Esperimento riuscito, ma più sofferenza dei giorni precedenti.
Conclusione: il freddo non è solo un'opinione, è realtà, come è una realtà che certe scarpe siano decisamente più belle senza calze. Non ci sono storie.
L'unico modo di far coincidere le due realtà è quello di coprirsi molto bene tutto il resto e indossare scarpe comode. Non oso immaginare il freddo ai piedi associato a scarpe scomode.
Quindi provate con un cappotto caldo, molto caldo, diversi strati di abbigliamento caldo che si allaccia fino al naso e calore nel cuore e nel cervello... dovrebbe funzionare!
Per tutto il resto esistono calzini magnifici, Ugg, calzamaglia, abbigliamento tecnico.
E' un po' una scemenza, ma andava fatto.
Se non finisco in sanatorio per il fine settimana, le cose hanno funzionato.
Ho lavorato sulla mia psiche per capire che sia davvero possibile girare senza calze a gennaio.
Con temperature intorno allo 0 (verso le 8,45 del mattino), l'influenza in giro e mamme spaventate che mi hanno guardato come un alieno con due teste.
Il primo giorno:
Clima: C'era un bel sole e temperatura quasi gradevole.
In realtà credo che il sole e il cielo blu mi abbiano molto influenzato, avevo il sole nel cuore e negli occhi e quindi ho pensato che gennaio fosse solo una questione mentale.
Abbinamento: pantaloni cropped, quindi caviglia nudissima e orlo larghino, cappotto in mohair con collo alto, cappello (senza sciarpa e guanti).
Scarpe: l'f unisex.
Giudizio: piedi caldi, inspettatamente caldi, mani gelate, ma proprio due stoccafissi (note to self: senza calze, ma coi guanti)
Secondo giorno:
Clima: sempre soleggiato, ma più freschino. Cielo blu, ma venticello fastidioso.
Abbinamento: jeans Current/Elliott bianchi arrotolati sopra la caviglia, solito cappotto, cappello e guanti lunghi al gomito di Gallo (ho imparato dal giorno prima).
Scarpe: Knot a Kitty di Charlotte Olympia.
Giudizio: situazione ottimale. Piedi non freddi, scarpe comode (non ricordo di aver avuto nella mia vita scarpe che non mi abbiano lasciato segni semipermanenti... fino ad ora!), sensazione di essere nel giusto.
I pantaloni bianchi sono stati la sfida numero due. Ines dice che sono utilizzabili 365 giorni all'anno e io stentavo a crederci, ma lei ha ragione, si può fare.
Terzo giorno:
Clima: freddo porco. Freddo da giorni della merla. Cielo grigio, molto grigio, aria frizzante.
Abbinamento: jeans neri Uniqlo, ultrastretch, tagliati alla caviglia, cappotto con manica al gomito con collo che si allaccia fino in alto, golf a collo alto in cashemere, cappello di lana, guanti.
Scarpe: mocassini Brera di Fratelli Rossetti, in vernice con nappine.
Giudizio: Freddo, sopportabile, ma freddo. Esperimento riuscito, ma più sofferenza dei giorni precedenti.
Conclusione: il freddo non è solo un'opinione, è realtà, come è una realtà che certe scarpe siano decisamente più belle senza calze. Non ci sono storie.
L'unico modo di far coincidere le due realtà è quello di coprirsi molto bene tutto il resto e indossare scarpe comode. Non oso immaginare il freddo ai piedi associato a scarpe scomode.
Quindi provate con un cappotto caldo, molto caldo, diversi strati di abbigliamento caldo che si allaccia fino al naso e calore nel cuore e nel cervello... dovrebbe funzionare!
Per tutto il resto esistono calzini magnifici, Ugg, calzamaglia, abbigliamento tecnico.
- gennaio 29, 2015
- 13 Commenti
Ringrazio di cuore la mia amica Corie per questo premio!
E' da tanto che non girano queste cosine e a me son sempre piaicute!
E poi il termine "lovely" è così lovely che non posso che arrossire.
Il suo blog è una passeggiata a piedi nudi in Lussemburgo per cui, se vi capita datele un'occhiata!
E adesso il mio compito consiste nel dirvi 7 cose di me che ancora non sapete (ma magari in questi anni ve le ho già anche dette...)
1) Mi piacciono le mutande simpatiche. Praticamente indosso sempre biancheria spaiata perchè amo i reggiseni molto consistenti e ultrabasic e le mutande di cotone con le stampe buffe. Ogni volta che capito in un Victoria Secret compro almeno una decina di paia (fanno molte offerte sui multi pack) e mi ritrovo pois, pesciolini, uccelli piumati, pizzo fucsia, scritte, motivi animalier... tutto per buona pace di mio marito.
2) Ho il calo di interesse per le borse. E meno male. Ho avuto una fase bulimica in cui volevo tutto, ma ora ne sono fuori. Ciao sono Valentina ed ero una drogata di borse.
3) Non sopporto certe mamme. Non sopporto quelle che riempiono le giornate dei figli, si vantano di tutte le cose che gli fanno fare, di quanto i loro figli siano stimolati e stimolanti e ti guardano storto se ti limiti a portarli a casa a colorare dopo 7 ore di asilo... poi però li vedi rantolare per terra per ogni minima cosa e non sanno gestire la crisi del "metto la felpa sopra o sotto il grembiulino?".
E non sopporto nemmeno quelle che fanno paragoni continuamente. Mio figlio mangia tutto, mio figlio parla mandarino, mio figlio ha abbandonato il pannolino a 3 mesi, mio figlio dice sempre per favore e grazie, mia figlia ballava hip hop prima di camminare, mio figlio non mangia schifezze. Ecco a me poi viene la cattiveria e non vorrei essere cattiva; diamine signore, fare le mamme è un casino, siamo piene di sensi di colpa, possiamo almeno evitare di instillarceli a vicenda?
Tutto va fatto con misura e ogni mamma deve decidere a seconda dell'indole del bambino e non perchè è fico vantarsi con le altre, diciamo sempre che una mamma si sente le cose e non sbaglia mai e poi non facciamo che affermare che siamo le più brave...
4) Se mangiassi sempre tutto quello che vorrei sarei piuttosto ciccia (più di così). Il mio metabolismo non mi è mai stato amico. Mai. Mannaggia a lui. E poi sono pure ipotiroidea... Non è che a me mi capita una disfunzione che fa perdere peso... No, a me deve capitare quella che ingrassi solo a guardare le lasagne.
5) Una delle cose che mi mancano di più da quando sono mamma è andare al cinema. Ci andavo anche 2 volte alla settimana, avevo la tessera stracolma di punti, ogni occasione era buona e ora invece una volta al mese se va bene, quando si verificano le condizioni astrali adatte a lasciare la pupa ai nonni...
6) Adesso, odiatemi, ma mi annoiano a morte le foto di cani e gatti su Instragram e facebook. Non mi annoiano gli animali... solo le loro foto.
7) Non ho 15 blog da nominare perchè non seguo 15 blog. Mi sembra che quelli interessanti e un po' diversi si contino sulle dita di una mano, quindi nomino solo la mia amica Espritavivre che dovete seguire perchè ne sa una più del diavolo e la mia amica Fusa che sarà alle prese con la nevicata del secolo su New York.
- gennaio 27, 2015
- 5 Commenti
E lo sanno tutti.
Per un paio di anni ha deciso di fare la mamma, la casalinga e ha cavalcato l'onda della privacy, ma finalmente un film importante l'ha riportata alla ribalta e ora ci inonda di luce e ci fa sospirare con la sua bellezza naturalmente perfetta.
Oggi è uno stanco lunedì con figlia malaticcia e quindi mi limito a farvi vedere tutto quello che ho raccolto su di lei negli ultimi giorni:
Come sapete i capelli sono la cosa che mi ossessiona di più.
Ho proprio quel taglio lì, ma un'incapacità cronica di manipolarli e spettinarli per farli sembrare così bene in piega.
Per un paio di anni ha deciso di fare la mamma, la casalinga e ha cavalcato l'onda della privacy, ma finalmente un film importante l'ha riportata alla ribalta e ora ci inonda di luce e ci fa sospirare con la sua bellezza naturalmente perfetta.
Oggi è uno stanco lunedì con figlia malaticcia e quindi mi limito a farvi vedere tutto quello che ho raccolto su di lei negli ultimi giorni:
Come sapete i capelli sono la cosa che mi ossessiona di più.
Ho proprio quel taglio lì, ma un'incapacità cronica di manipolarli e spettinarli per farli sembrare così bene in piega.
- gennaio 19, 2015
- 13 Commenti
La questione è seria.
Qui tutti a dire che lo skinny è morto, che va il flare, che il boyfriend va sempre bene, ma più aderente, che lo straight leg fa vecchio, che le lunghezze devono essere riviste, che va alla caviglia, ma anche lunghissimo oltre il tacco...
Lasciatemi dire una sola cosa, sulla quale ho lungamente ragionato: VANNO TUTTI BENE, basta che ci stiano bene e che ci facciano sentire fighissime.
Lo scopo del jeans è solo uno: farci belle chiappe sode, farci gambe lunghe, farci gambe magre, farci sentire miracolate dalla sorte di aver trovato il nostro migliore amico in cotone denim.
(Spoiler: questa teoria saggia e lungimirante verrà negata fra qualche riga).
Io ho un buco terribile nell'armadio. Ho un solo 2 paia di jeans che coniugano modello e taglia giusta.
Il primo è un 7forallmankind di circa 6 anni fa, comprato da Barney's a NY, in supersaldissimo.
Non si è smollato, mi ha aspettato nel post gravidanza, è del blu scuro giusto ed è l'unico jeans al mondo con la cernierina in fondo che una nana come me ha potuto acquistare senza dover far intevenire un pool di sarte.
Il secondo è un boyfriend chiaro J Brand (modello Aidan), leggermente grande, ma si sa, il boyfriend va bene così.
Ho inoltre un paio di favolosi JoeJeans che tutti mi chiedono "ma dove li hai presi?" perchè hanno una morbidezza visibile a occhio nudo che manco una tuta di Gap e la gamba è perfetta da cima a fondo.
Il problema è che sono la quintessenza della perfezione solo appena lavati... poi si lasciano andare tantissimo e diventano di una taglia in più.
Sono rientrata nei miei vecchi Sienna di Citizen of humanity, giusto per scoprire che il modello non mi piace più e i miei amati Current/Elliott mi scendono senza slacciarli (comprateli vi prego! Vi faccio lo sconto!).
Insomma, ho un po' di tutto, per un totale di una ventina di paia, ma il jeans perfetto deve ancora arrivare.
Quello che sicuramente non è il jeans perfetto (intendo quello che dura tutta la vita, che ci piace sempre e per sempre), ma che al momento mi intriga è il modello man repeller per eccellenza: IL MOM JEANS.
Se il boyfriend poteva essere opinabile, perchè ok che è largo, ma una donna vestita da uomo ha sempre il suo perchè, il MOM è disperatamente poco attraente.
Ha la vita altina, la gamba aderente, ma non troppo, finisce stretto ma non troppo e il sedere non ne esce vincitore.
Insomma sono un salto nel vuoto e la rete di protezione che ci acchiappa per un pelo, sono gli anni 90. Gli anni del limbo della moda.
Ovviamente chi come me ha vissuto la sua adolescenza negli anni 90, non può non pensare alle nostre icone di moda di quel momento.
Nulla di francese e sofisticato, nulla di cui andare fiere, nulla di nulla, ma purtroppo incise a fuoco nella nostra memoria e sotto la nostra pelle: KELLY TAYLOR E BRENDA WALSH.
Tra tagli di capelli imitatissimi, giacche improponibili e orribili ossimori della moda come maglie a collo alto senza maniche, ecco anche il jeans brutto.
Fa la pancia anche se non ce l'hai.
La dimensione della coscia è inquietante.
La vita risulta sottile, ma non se ne accorge nessuno, perchè il "fagotto" che fanno lì davanti parla da solo.
Indossiamoli e subito proveremo il disagio interiore che ha provato Brenda , una mora del Minnesota, a trasferirsi a Beverly Hills e a combattere con Kelly per Dylan:
Insomma un disastro annunciato.
Io compravo i Levi's 501 da uomo, coi bottoni, fiera e indomita.
Oggi mi trovo a pensare: ma questi Mom Jeans non sono una declinazione di quel genere di modello lì?
Forse oggi li porteremmo più corti, ma il retrogusto è quello lì... o forse dovrei dire il "malessere".
Alexa è così magra che non fa testo.
Comunque il modello è tipo così. Vita alta, gamba comoda, lunghezza alla caviglia e fondo non stretto (anche se io lo preferirei strettino).
La Ferragni che ultimamente ha uno street style più rilassato, fatto di jeans, giubbotti di pelle e scarpe basse (scarpe strane), propone una cosa del genere e io, come una scema, a dirmi che può funzionare:
Non mi chiedete di non farlo, non mi dite che fanno schifo, non siate impietose, tenetemi solo la mano.
Ho deciso che voglio provarmi quelli di H&M da 29€. Poi sarà certamente la mia visione allo specchio a farmi desistere.
Qui tutti a dire che lo skinny è morto, che va il flare, che il boyfriend va sempre bene, ma più aderente, che lo straight leg fa vecchio, che le lunghezze devono essere riviste, che va alla caviglia, ma anche lunghissimo oltre il tacco...
Lasciatemi dire una sola cosa, sulla quale ho lungamente ragionato: VANNO TUTTI BENE, basta che ci stiano bene e che ci facciano sentire fighissime.
Lo scopo del jeans è solo uno: farci belle chiappe sode, farci gambe lunghe, farci gambe magre, farci sentire miracolate dalla sorte di aver trovato il nostro migliore amico in cotone denim.
(Spoiler: questa teoria saggia e lungimirante verrà negata fra qualche riga).
Io ho un buco terribile nell'armadio. Ho un solo 2 paia di jeans che coniugano modello e taglia giusta.
Il primo è un 7forallmankind di circa 6 anni fa, comprato da Barney's a NY, in supersaldissimo.
Non si è smollato, mi ha aspettato nel post gravidanza, è del blu scuro giusto ed è l'unico jeans al mondo con la cernierina in fondo che una nana come me ha potuto acquistare senza dover far intevenire un pool di sarte.
Il secondo è un boyfriend chiaro J Brand (modello Aidan), leggermente grande, ma si sa, il boyfriend va bene così.
Ho inoltre un paio di favolosi JoeJeans che tutti mi chiedono "ma dove li hai presi?" perchè hanno una morbidezza visibile a occhio nudo che manco una tuta di Gap e la gamba è perfetta da cima a fondo.
Il problema è che sono la quintessenza della perfezione solo appena lavati... poi si lasciano andare tantissimo e diventano di una taglia in più.
Sono rientrata nei miei vecchi Sienna di Citizen of humanity, giusto per scoprire che il modello non mi piace più e i miei amati Current/Elliott mi scendono senza slacciarli (comprateli vi prego! Vi faccio lo sconto!).
Insomma, ho un po' di tutto, per un totale di una ventina di paia, ma il jeans perfetto deve ancora arrivare.
Quello che sicuramente non è il jeans perfetto (intendo quello che dura tutta la vita, che ci piace sempre e per sempre), ma che al momento mi intriga è il modello man repeller per eccellenza: IL MOM JEANS.
Se il boyfriend poteva essere opinabile, perchè ok che è largo, ma una donna vestita da uomo ha sempre il suo perchè, il MOM è disperatamente poco attraente.
Ha la vita altina, la gamba aderente, ma non troppo, finisce stretto ma non troppo e il sedere non ne esce vincitore.
Insomma sono un salto nel vuoto e la rete di protezione che ci acchiappa per un pelo, sono gli anni 90. Gli anni del limbo della moda.
Ovviamente chi come me ha vissuto la sua adolescenza negli anni 90, non può non pensare alle nostre icone di moda di quel momento.
Nulla di francese e sofisticato, nulla di cui andare fiere, nulla di nulla, ma purtroppo incise a fuoco nella nostra memoria e sotto la nostra pelle: KELLY TAYLOR E BRENDA WALSH.
Tra tagli di capelli imitatissimi, giacche improponibili e orribili ossimori della moda come maglie a collo alto senza maniche, ecco anche il jeans brutto.
Fa la pancia anche se non ce l'hai.
La dimensione della coscia è inquietante.
La vita risulta sottile, ma non se ne accorge nessuno, perchè il "fagotto" che fanno lì davanti parla da solo.
Indossiamoli e subito proveremo il disagio interiore che ha provato Brenda , una mora del Minnesota, a trasferirsi a Beverly Hills e a combattere con Kelly per Dylan:
Insomma un disastro annunciato.
Io compravo i Levi's 501 da uomo, coi bottoni, fiera e indomita.
Oggi mi trovo a pensare: ma questi Mom Jeans non sono una declinazione di quel genere di modello lì?
Forse oggi li porteremmo più corti, ma il retrogusto è quello lì... o forse dovrei dire il "malessere".
Alexa è così magra che non fa testo.
Comunque il modello è tipo così. Vita alta, gamba comoda, lunghezza alla caviglia e fondo non stretto (anche se io lo preferirei strettino).
La Ferragni che ultimamente ha uno street style più rilassato, fatto di jeans, giubbotti di pelle e scarpe basse (scarpe strane), propone una cosa del genere e io, come una scema, a dirmi che può funzionare:
qui |
whowhatwear |
Non mi chiedete di non farlo, non mi dite che fanno schifo, non siate impietose, tenetemi solo la mano.
Ho deciso che voglio provarmi quelli di H&M da 29€. Poi sarà certamente la mia visione allo specchio a farmi desistere.
H&M |
via Pinterest |
Barbara Martelo - redattrice di moda brasiliana |
sempre via pinterest |
- gennaio 12, 2015
- 12 Commenti
10 piccole cose sulle mie vacanze.
1) Mia figlia è una radio. Parla parla parla. Da quando si sveglia, fino a quando non va a dormire, parla.
Se è concentrata in un disegno o in un lavoretto, canta, o parte con una cantilena.
Il silenzio di oggi è un favoloso regalo.
2) Abbiamo intravisto la neve. E meno male che è stata una fugace apparizione. Io non ci vedo questo gran fascino.
3) Ho ricevuto bei regali. Pochi, ma belli.
4) Non mi sono ancora fatta l'auto-regalo. Aspetto l'affare del secolo, sempre che sia ancora fattibile (che il mondo incroci le dita con me).
5) All'outlet di Gucci c'era la Disco-bag. Ma solo in pelle verniciata. E' comunque carina e morbida, ma io non amo proprio le borse in vernice (tolta l'Alma BB che mi piace in tutte le varianti). Per chi fosse interessata veniva 415€.
6) Quest'anno non ho mangiato cotechino e lenticchie. Ho provato a invertire la tendenza. Per 4 anni li ho mangiati e ho avuto 4 anni che definire nefasti è dire poco, speriamo che l'inizio diverso, possa influenzare l'intero anno spingendolo ad essere diverso.
7) Avete qualche progetto bellicoso per i saldi?
Io a parte l'affare di cui sopra, sono abbastanza disinteressata. Forse potrei prendermi il famoso cappottino grigio o un nuovo paio di jeans, ma nulla per cui uscire di testa.
8) Ho tagliato i capelli.
Il 23 dicembre.
Vado con la mia bella foto di Sienna e chiedo una cosa simile, ma col ciuffo più lungo che non sono pronta per la frangettina.
Mi dice si può fare, mi spiega le simmetrie, le lunghezze, tutte quelle robe che fanno parrucchiera competente.
Io dico vai.
Poi mi ha piantato al lavatesta tipo 25 minuti con la scusa di una visita al bagno.
La sua collega va a recuperarla e tornano sconvolte.
Da quello che ho potuto carpire, in quella pausa, si è fatta un giro su facebook e deve aver visto foto del suo ex fidanzato in situazioni compromettenti.
Sconvolta lei, ma a quel punto sconvolta pure io.
Il taglio sembrava fatto bene... ma la piega....................................................
Io volevo un'ondina, quella robina lì che continuiamo a vedere sulle celebrities, ma che nel mondo reale sembra impossibile da riprodurre (anzi se avete dritte, questo è il posto giusto, ditemi tutto).
Sono uscita letteralmente arruffata.
Mi ha asciugato con un diffusore, mi ha messo 7 kg di spuma, si è attocirgliata i capelli al dito e poi ha anche avuto il coraggio di dirmi: ma non sei proprio liscia liscia...
Io ho continuato a pensare adesso vado a casa e li lavo.
Insomma la piega è stata una delusione pazzesca. Il taglio invece mi piace. Niente di rivoluzionario, ma almeno mi ha ascoltato.
Ero un po' agitata dopo il primo shampoo casalingo, ma poi mi sono tranquillizzata. Posso gestirlo.
9) Ora chiudo qui e passo allo smatimento dell'albero di Natale.
10) Tanti auguri amiche care!
1) Mia figlia è una radio. Parla parla parla. Da quando si sveglia, fino a quando non va a dormire, parla.
Se è concentrata in un disegno o in un lavoretto, canta, o parte con una cantilena.
Il silenzio di oggi è un favoloso regalo.
2) Abbiamo intravisto la neve. E meno male che è stata una fugace apparizione. Io non ci vedo questo gran fascino.
3) Ho ricevuto bei regali. Pochi, ma belli.
4) Non mi sono ancora fatta l'auto-regalo. Aspetto l'affare del secolo, sempre che sia ancora fattibile (che il mondo incroci le dita con me).
5) All'outlet di Gucci c'era la Disco-bag. Ma solo in pelle verniciata. E' comunque carina e morbida, ma io non amo proprio le borse in vernice (tolta l'Alma BB che mi piace in tutte le varianti). Per chi fosse interessata veniva 415€.
6) Quest'anno non ho mangiato cotechino e lenticchie. Ho provato a invertire la tendenza. Per 4 anni li ho mangiati e ho avuto 4 anni che definire nefasti è dire poco, speriamo che l'inizio diverso, possa influenzare l'intero anno spingendolo ad essere diverso.
7) Avete qualche progetto bellicoso per i saldi?
Io a parte l'affare di cui sopra, sono abbastanza disinteressata. Forse potrei prendermi il famoso cappottino grigio o un nuovo paio di jeans, ma nulla per cui uscire di testa.
8) Ho tagliato i capelli.
Il 23 dicembre.
Vado con la mia bella foto di Sienna e chiedo una cosa simile, ma col ciuffo più lungo che non sono pronta per la frangettina.
Mi dice si può fare, mi spiega le simmetrie, le lunghezze, tutte quelle robe che fanno parrucchiera competente.
Io dico vai.
Poi mi ha piantato al lavatesta tipo 25 minuti con la scusa di una visita al bagno.
La sua collega va a recuperarla e tornano sconvolte.
Da quello che ho potuto carpire, in quella pausa, si è fatta un giro su facebook e deve aver visto foto del suo ex fidanzato in situazioni compromettenti.
Sconvolta lei, ma a quel punto sconvolta pure io.
Il taglio sembrava fatto bene... ma la piega....................................................
Io volevo un'ondina, quella robina lì che continuiamo a vedere sulle celebrities, ma che nel mondo reale sembra impossibile da riprodurre (anzi se avete dritte, questo è il posto giusto, ditemi tutto).
Sono uscita letteralmente arruffata.
Mi ha asciugato con un diffusore, mi ha messo 7 kg di spuma, si è attocirgliata i capelli al dito e poi ha anche avuto il coraggio di dirmi: ma non sei proprio liscia liscia...
Io ho continuato a pensare adesso vado a casa e li lavo.
Insomma la piega è stata una delusione pazzesca. Il taglio invece mi piace. Niente di rivoluzionario, ma almeno mi ha ascoltato.
Ero un po' agitata dopo il primo shampoo casalingo, ma poi mi sono tranquillizzata. Posso gestirlo.
9) Ora chiudo qui e passo allo smatimento dell'albero di Natale.
10) Tanti auguri amiche care!
- gennaio 07, 2015
- 8 Commenti