Dopo la mia vacanzina a Parigi ho capito che non saremo mai come le parigine.
Non è questione di cosa compriamo o di come ci tagliamo i capelli, non ce la possiamo comunque fare.
L'ho capito subito. Già all'aereoporto di Firenze.
Ho notato immediatamente una donna sui 45, con un cashmirino nero a pelle, uno skinny perfetto (senza marchi in evidenza), una sneakers giusta (ma non urlante - non troppo bianca, non troppo colorata, non troppo alta, non troppo pasticciata, non troppo insomma), una pletora di braccialetti, ma minimali, frangetta d'ordinanza e valigia a mano di Chanel con abbinata la Cocoon.
I capelli erano scompigliati, ma non in disordine (come fanno?????????).
E poi magra.
Ma un magro fico, non so se mi capite. Non un magro da "nutritela!", un magro da "è così di natura e vive nel paese dove il burro lo mettono anche sulla frutta!".
Incurante del fatto che noi 3 fossimo in coda davanti a lei, ci è passata davanti sbofonchiando qualcosa contro la compagnia aerea che l'aveva mandata prima ad un gate poi ad un altro e via, leggera come una farfalla, è salita sull'aereo.
ATTEGGIAMENTO AMICHE MIE.
Attitude dicono le fighe.
Guardandola mi sono chiesta cosa avesse in quel momento che io non potevo permettermi.
Tolta la valigetta Chanel (che manco mi interessa), tutto il resto è lì da qualche parte nel mio armadio.
Gli skinny però probabilmente sono troppo precisi, il cashmere non lo porterei a pelle per paura di rovinarlo, le mie sneakers sono decisamente troppo bianche e i miei capelli troppo pettinati.
Insomma io risulterei troppo costruita anche con un abbinamento così semplice!
E' questo che frega noi italiane, siamo troppo precise e strutturate!
Abbiniamo tutto con cura, dividiamo i vestiti per stagioni e colori, andiamo dal parrucchiere appena possiamo, seguiamo con testardaggine la moda, lo facciamo fin troppo bene e finiamo col perdere di vista i guizzi.
Ecco perchè ci sono mille libri sullo stile francese o su come essere una parigina e non su come essere un'italiana.
Noi facciamo tutto da manuale, siamo bravissime... e questo ci frega!
Anche quando facciamo le strane, abbinando le nike alla gonna, siamo estremamente consapevoli e studiate.
Quanti vestitini di seta portati con maglioncioni di lana grossa e mocassini ho visto in questi giorni?? Tantissimi, ma sempre diversi, sempre con un tocco personale che poteva essere una treccia nei capelli, un cappello a tesa larga, una calza pesante o una collana con un ciondolo dall'aria antica (poi magari preso da H&M).
Se vedi un'italiana che indossa un bracciale Hermes, probabilmente ha tutto un abbinamento costruito intorno all'accessorio prescelto. E pur risultando probabilmente bella, proveremmo un senso di distacco e lontananza.
Sul volo di ritorno, avevo un gruppo di 4 signore davanti a me, il cui abbigliamento poteva tranquillamente risanare il debito di qualche stato africano, ma l'insieme era disinvolto, o come dicono loro decontractè!
Una di loro portava al braccio 3 catene tipo Chaine D'Ancre e la cosa pareva del tutto casuale.
Ho passato molto tempo a studiarle perchè erano belle, belle per come occupavano lo spazio intorno a loro, per come il loro "per caso" fosse il frutto di un accurata scelta e per come le loro rughe fossero perfettamente in tono con gli occhiali da vista tartarugati!
E io lì precisina con il mio cardigan, il mio trench, il jeans con il risvoltino e le Stan Smith ancora troppo nuove dopo tanti mesi.
Non ce la farò mai. Non ce la posso proprio fare.
PS: Anche se non ce ne sarebbe bisogno, sottolineo che sto generalizzando.
Tengo a precisare che anche a Parigi ci si può vestire male, ma nel post mi riferisco ovviamente a chi ha uno stile definito e interessante... nello stesso modo in cui mi riferisco alle italiane...
PS2: Le foto le ho prese da Pinterest. Dalla mia cartella "Ah le francesi".
Non è questione di cosa compriamo o di come ci tagliamo i capelli, non ce la possiamo comunque fare.
Marion Cotillard |
L'ho capito subito. Già all'aereoporto di Firenze.
Ho notato immediatamente una donna sui 45, con un cashmirino nero a pelle, uno skinny perfetto (senza marchi in evidenza), una sneakers giusta (ma non urlante - non troppo bianca, non troppo colorata, non troppo alta, non troppo pasticciata, non troppo insomma), una pletora di braccialetti, ma minimali, frangetta d'ordinanza e valigia a mano di Chanel con abbinata la Cocoon.
I capelli erano scompigliati, ma non in disordine (come fanno?????????).
E poi magra.
Ma un magro fico, non so se mi capite. Non un magro da "nutritela!", un magro da "è così di natura e vive nel paese dove il burro lo mettono anche sulla frutta!".
Incurante del fatto che noi 3 fossimo in coda davanti a lei, ci è passata davanti sbofonchiando qualcosa contro la compagnia aerea che l'aveva mandata prima ad un gate poi ad un altro e via, leggera come una farfalla, è salita sull'aereo.
clemence poesy |
Attitude dicono le fighe.
Guardandola mi sono chiesta cosa avesse in quel momento che io non potevo permettermi.
Tolta la valigetta Chanel (che manco mi interessa), tutto il resto è lì da qualche parte nel mio armadio.
Gli skinny però probabilmente sono troppo precisi, il cashmere non lo porterei a pelle per paura di rovinarlo, le mie sneakers sono decisamente troppo bianche e i miei capelli troppo pettinati.
Insomma io risulterei troppo costruita anche con un abbinamento così semplice!
jeanne damas |
E' questo che frega noi italiane, siamo troppo precise e strutturate!
Abbiniamo tutto con cura, dividiamo i vestiti per stagioni e colori, andiamo dal parrucchiere appena possiamo, seguiamo con testardaggine la moda, lo facciamo fin troppo bene e finiamo col perdere di vista i guizzi.
Ecco perchè ci sono mille libri sullo stile francese o su come essere una parigina e non su come essere un'italiana.
Noi facciamo tutto da manuale, siamo bravissime... e questo ci frega!
Anche quando facciamo le strane, abbinando le nike alla gonna, siamo estremamente consapevoli e studiate.
Quanti vestitini di seta portati con maglioncioni di lana grossa e mocassini ho visto in questi giorni?? Tantissimi, ma sempre diversi, sempre con un tocco personale che poteva essere una treccia nei capelli, un cappello a tesa larga, una calza pesante o una collana con un ciondolo dall'aria antica (poi magari preso da H&M).
Se vedi un'italiana che indossa un bracciale Hermes, probabilmente ha tutto un abbinamento costruito intorno all'accessorio prescelto. E pur risultando probabilmente bella, proveremmo un senso di distacco e lontananza.
Sul volo di ritorno, avevo un gruppo di 4 signore davanti a me, il cui abbigliamento poteva tranquillamente risanare il debito di qualche stato africano, ma l'insieme era disinvolto, o come dicono loro decontractè!
Una di loro portava al braccio 3 catene tipo Chaine D'Ancre e la cosa pareva del tutto casuale.
Ho passato molto tempo a studiarle perchè erano belle, belle per come occupavano lo spazio intorno a loro, per come il loro "per caso" fosse il frutto di un accurata scelta e per come le loro rughe fossero perfettamente in tono con gli occhiali da vista tartarugati!
E io lì precisina con il mio cardigan, il mio trench, il jeans con il risvoltino e le Stan Smith ancora troppo nuove dopo tanti mesi.
Non ce la farò mai. Non ce la posso proprio fare.
PS: Anche se non ce ne sarebbe bisogno, sottolineo che sto generalizzando.
Tengo a precisare che anche a Parigi ci si può vestire male, ma nel post mi riferisco ovviamente a chi ha uno stile definito e interessante... nello stesso modo in cui mi riferisco alle italiane...
PS2: Le foto le ho prese da Pinterest. Dalla mia cartella "Ah le francesi".
- settembre 30, 2015
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