Cosa ci si aspetta da un blog oggi?

novembre 03, 2020

Quando scrivo, mi baso sul semplicissimo parametro del "cosa vorrei leggere".

Non vi nascondo che non ci sia nessun blog che mi piaccia come mi piacevano i blog dei primi anni 2000. Forse il motivo di fondo (oltre l'età) è che dei blog mi piaceva lo scambio e non la dicotomia IO LO SO E MI PAGANO PER DIRTELO.

A me piaceva il riscontro di qualcuno che non mi conosceva davvero, ma poteva capire qualcosa di me da quello che scrivevo e a sua volta poteva mettere sul piatto la sua idea e farsi un po' conoscere da me. Non c'era nessun rapporto squilibrato, non c'era l'influencer celebrità e le sue follower.

Tutti i blog ormai hanno finalità lavorative, nessuno scrive più per scrivere, informare e intrattenere. O almeno non solo per quello.

Nessuno racconta le proprie esperienze per iscritto, lo fanno tutte, a voce, su Instagram e poi lo salvano nei circoletti in evidenza.

Ciò non significa che il loro metodo sia sbagliato, è probabilmente meno obsoleto del mio, ma non vi nascondo che mi interessa sempre meno.

Ogni post ha un po' lo scopo di vendermi qualcosa, perchè chi lo scrive ritiene che il suo tempo sia prezioso e che vada monetizzato. Prima era un hobby, ora è un lavoro. Nessun giudizio, solo dati di fatto. 

Forse la mia confusione o disappunto nasce proprio da questo, il mezzo è lo stesso di sempre, ma le finalità sono cambiate!! Sono troppo vecchia scuola, ma penso che ogni tanto riappropriarsi del senso stretto del BLOG sarebbe una cosa auspicabile... anzi di più, ROMANTICA.

Chi vende o propone di comprare, può chiamare la sua piattaforma in un altro modo?   Instagram non può inventare delle pagine che si collegano direttamente al profilo dell'influencer da usare come magazine?

Se dovessimo basarci sull'equilibrio domanda-offerta, probabilmente questo andamento poggia le sue basi sul fatto che chi legge ha poco tempo, vuole sapere il marchio di quel capo di abbigliamento e dove lo può trovare (magari con un link facile che così non mi sbatto a cercare da sola), quindi vengono scritti post brevi, fatti di immagini, link (spesso affiliati) ed elenchi. A parere mio però quello è "fare il lavoro sporco" non tenere un blog. Il pubblico non ha voglia di fare ricerche, non ha tempo di trovare risposte, beh lo faccio io in cambio però poi cliccate e comprate.

Spesso leggo anche cose come: quella blogger è super antipatica, non la posso sentire, ma fa bene il suo lavoro, per cui la seguo. A me sembra un'assurdità. Io mi devo accollare una persona che non mi piace perchè sono troppo pigra per trovare le mie risposte altrove??

Spesso sento quelle che parlano tanto su Instagram che si lamentano EH MA NON LO LEGGETE IL BLOG? Beh no, se posso evitare.

Come vi dicevo tempo fa, io mi comporto con queste proposte come se fossero un catalogo, che non per niente è un elenco ordinato e non un prodotto letterario. Io consulto, non chiedo niente a nessuna, perchè mi ritengo ancora capace di fare le mie ricerche e poi salto tutto quello che non mi interessa. SKIP.

Esistono ancora blog dove si parte da un'esperienza e si fa una riflessione degna di essere condivisa? Ma mica sui massimi sistemi, anche sulle cinture mi va bene.

Mancano le esperienze, le riflessioni o la voglia di condividerle?

Non hanno più senso nemmeno i blog cosiddetti ASPIRAZIONALI, dove si abbinano Birkin da 12.000€ ai mocassini di Zara. Ci hanno stufato anche quelli, perchè non rappresentano più il momento. Anche lo street style ha annoiato, non ci sono più le sfilate e quindi i fuori-sfilata col circo della moda che ci faceva vedere i freak mezzi nudi a febbraio sono ormai dimenticati.

Quale è la nostra domanda adesso?? Perchè, se loro rispondono a noi, noi dovremmo chiedere la cosa giusta!

Ci interessa sul serio solo DOVE HANNO COMPRATO qualcosa?? 

Sono qui sopra da così tanto tempo che quando vedo le ricerche sui jeans, sulla maglietta bianca, sul cappotto cammello, sui golfoni del momento mi dico che ho già fatto e visto tutto.

Vi chiedo: la mia domanda sarebbe in linea con i tempi, o sono troppo vecchia per permettermi di chiedere una fetta di mercato? 

Vi faccio notare una cosa: sono abbonata a qualche newsletter e noto che con questa formula, molte blogger, riescono a dilungarsi e impegnarsi in riflessioni molto più interessanti (ma molto), noto anche che ricevono parecchi consensi, il giorno della newsletter è tutto un ripostare complimenti... quindi?

Quindi ci piace ancora leggere qualcosa di più di due righe che coinvolge e spinge ad una riflessione o vogliamo solo sapere quanto costa e dove si trova quella tal cosa??

Via al sondaggione!

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4 commenti

  1. Ciao Vale, peccato non riuscire a selezionare più di un'opzione dal tuo sondaggio. Io non mi definirei un'appassionata di moda e non seguo blog in generale, ma seguo da anni il tuo perché il tuo modo di scrivere mi ha colpita da subito. E' fresco, coinvolgente, riflessivo, mai banale, mai noioso, mai scontato, e veicola sempe un pensiero di fondo, anche quando si parla di frivolezze. Altri blog ben noti dopo brevi frequentazioni li ho trovati "troppo": o droppo densi (di testo o foto), o troppo pretenziosi, o troppo professionali, o troppo focalizzati su dei target specifici (economici o di pubblico), ... Tutti (o quasi, insomma) i tuoi post, da quando hai iniziato il blogo, parlano indistintamente sia ad adolescenti che a signore più in là con gli anni, e ad ogni età si può cogliere qualcosa da rielaborare o conservare. Inoltre, apprezzo molto i tuoi gusti, da cui imparo molto e, talvolta, traggo ispirazione. Abbiamo stili diversi, ma che importa? Io guardo, osservo, penso, e imparo. Un saluto, Silvia

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  2. Cara Valentina,
    condivido le tue perplessità. Quello che mi piace del tuo blog è che non è mai banale. Le tue riflessioni non sono affatto scontate e spesso mi trovo a condividerle. Ho un account instagram su cui posto 0 ma seguo poche persone che ritengo più interessanti ( tu sei tra queste ). A parer mio instagram è divertente ma alla fine lascia poco o niente. In molti casi, come giustamente hai sottolineato, prendo spunto da "suggerimenti" più o meno prezzolati che vengono proposti. Questo perchè sono pigra ed ho poco tempo e poca voglia per andarmi a cercare le informazioni da sola. Tolto questo instagram, a livello di sensazioni, emozioni etc non mi dà neanche la più piccola parte di quello che mi davano ( e nel tuo caso mi danno) i blog. Dal blog mi aspetto che mi stimoli riflessioni, mi suggerisca nuovi punti di vista etc..
    un saluto Anna

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  3. Buongiorno Valentina,

    Da ex blogger d'antan, mi sono molto ritrovata nelle tue considerazioni iniziali. Il tuo è l'unico blog che continuo a seguire, perchè gli altri non mi interessano più e sinceramente apprezzo gli stimoli, mentre i diktat e le divinità non mi appassionano. Non comprerei mai un Barbour, neanche sotto tortura, ma trovo simpatico leggere il meccanismo con il quale hai ragionato sull'acquisto, perchè io applico il medesimo metodo. Trovo stimolante leggere di cose che potrebbero interessarmi, perchè a parlarne è qualcuno che fa una vita non troppo dissimile dalla mia.
    Se dovessi definire cosa sono diventata ti direi che compro meno, ma spendo decisamente di più, ho creato un mio stile personale che è un misto di classico e stravagante, uso gli stessi due profumi di Serge Lutens da 15 anni, mi piace comprare capi che mi facciano sentire felice e non simile all'influencer di turno, ce ne sono alcune fantastiche, ma cosa abbiamo in comune?

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    1. Commento molto puntuale con il quale mi trovo tanto d'accordo. Esistono sempre meno risposte alle nostre domande. Siamo forse una fetta di mercato poco considerata?

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