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13 dicembre

dicembre 13, 2024

Sono abbastanza sotto shock perché Timothee si è fatto i baffetti e perché fra 12 giorni è Natale.

Per la prima cosa non mi rimane che sperare che sia una questione di lavoro, per la seconda invece sono a metà coi regali da fare, ma a chiunque mi chieda cosa vorrei io, rispondo che non lo so e dubito lo saprò mai.

Sono quel genere di persona che vorrebbe essere sorpresa, ma poi quando mi sorprendono non sono mai contenta (no Timmy non mi dovevi sorprendere coi baffetti).
Certe volte vorrei proprio essere diversa! Ma tanto però!

Se avete consigli, io li ascolto volentieri perchè sono stanca delle influencer che mi dicono tutte la stessa cosa e poi mi mandano nella loro vetrina Amazon o mi rifilano il solito codice sconto (e lo so che è il loro lavoro). 
Quando servono, non ci sono mai!!

Fra le altre cose oggi è venerdì e c'è di nuovo sciopero. Teniamone conto sul blog e vediamo quanti venerdì di scuola salta mia figlia.

Passiamo alla cinquina di oggi.

1) Bottega Veneta ha creato un quaderno in collaborazione con Richard Scarry. Sì proprio quello dei cartoni con Sandrino e soprattutto dei libri che tutti abbiamo in casa. 
"Il fantastico mondo di Richard Scarry" è davvero fantastico e tutti ci vorremmo vivere. Io di sicuro.
Vorrei essere un verme antropomorfo come Zigo Zago e andarmene in giro con una sola scarpa e infilato dentro una macchina che pare una mela. 


Beh da Bottega Veneta la pensano come me e quindi creano una copertina in pelle per uno sketchbook.


E costa 3000€.
Ha senso?
Non lo so davvero.
Zigo Zago si merita il meglio per carità, ma forse anche un po' meno di così.

Io rimango perplessa davanti a queste collaborazioni per collezionisti ricchi. Sì sono divertenti, ma fino ad un certo punto.

Monchhichi ha collaborato con Sandy Liang e oltre agli abiti ha fatto uscire una scimmietta deliziosa (io adoravo Moncicci, per me si chiamava così), ma ovviamente non ai 25€ che potrebbe costare, ma a 100 e in edizione limitata.
Certo 100 non sono 3000, ma per questi oggetti io punterei di più sulla scarsa quantità se vuoi creare hype, più che sul prezzo!

certo lo scrunchie in testa non è affatto male.


2) Sempre a proposito di Bottega Veneta. 



Eccoci.
Come sappiamo Chanel non ha avuto molti avvicendamenti. 
Dopo la morte di Coco  la maison venne gestita dai suoi assistenti: nel 1971, Gaston Berthelot, Jean Cazaubon e Yvonne Dudel si presero cura dell'atelier. 
Passarono poi il testimone a Philippe Guibourgè nel '78, che venne sostituito da Ramone Esparza nel 1980. Dal 1983 la maison venne affidata a Karl Lagerfeld. Quindi Karl se ne è occupato dal 1983 al 2019. (Wikipedia)
Quando è morto Karl abbiamo avuto i 5 anni di Virginie, ma in realtà lei era già nella Maison dal 1987 e inizialmente si occupava del ricamo.
Probabilmente la sua presenza era molto più pesante di quello che sappiamo perchè altrimenti Karl non l'avrebbe definita come il suo "braccio destro e braccio sinistro allo stesso tempo".
In ogni caso non ci ha lasciato niente di memorabile (forse i mocassini, la Chanel 19 e la 22... ma niente mi convince particolarmente).
Cosa farà Blazy? Da Bottega stava facendo bene, anche se pare che le vendite non stessero andando di pari passo con le novità proposte. 
Mi chiedo se lavorare per Chanel non sia un sogno, con parecchi tratti dell'incubo. Quanto margine di creatività ti è concesso in una Maison i cui capi e accessori più venduti sono ancora quelli di 70-80 anni fa?
Forse il 2025 ci darà una risposta.

3) E chi va da Bottega Veneta?



Louise Trotter è originaria di Newcastle ed è entrata a far parte di Carven, brand di proprietà del gruppo cinese Icicle, a febbraio del 2023. 
Il curriculum della stilista inglese è eccellente, dato che ha guidato con successo come fashion designer lo stile del marchio londinese Joseph per nove anni fino al 2018, e in seguito ha ottenuto il medesimo riconoscimento quando ha disegnato le collezioni del marchio francese di culto Lacoste, con cui ha debuttato sulle passerelle di Parigi a marzo 2019. Sotto di lei il Coccodrillo ha superato il tetto dei 2 miliardi di euro di vendite annue. Le sue collezioni per Carven, messe in scena in contesti intimi per un pubblico ristretto, hanno tutte ottenuto recensioni entusiastiche, soprattutto da parte dei severi critici francesi. (qui)

PS: Anche Galliano ha lasciato Margiela. Vedremo dove finirà. 

4) È finita "L'amica geniale" e mi ha lasciato sgomenta proprio come se non avessi saputo come andava a finire.
Non voglio entrare nel merito della storia, dei personaggi e di come sia davvero il romanzo italiano perfetto.
Parliamo di cose leggere, di come siano stati capaci di scegliere i dettagli giusti per farci vedere il passare del tempo.
Elena porta i vestiti in maglia che portava mia mamma, Lila gli stivali che metteva lei negli anni 80 e pure la capigliatura, un po' voluminosa con la frangetta.
Alla televisione ho scorto la serie tv di Kiss Me Licia con Cristina D'Avena.
Ho notato l'evoluzione dei telefoni fissi che erano ad un certo punto colorati e squadrati. 
I Computer e le stampanti erano enormi e rumorosi.
Le figlie di Elena portavano l'Invicta ed Elena stessa le Timberland.
È stato tutto estremamente accurato e preciso e molto utile a immedesimarci in quel sentire.


Ho pianto con questo abbraccio, ho sentito il senso di fine (nel libro non finisce lì, ma il trasferimento a Torino di Lenù è sicuramente una svolta).

"(...) va', va' fai cose ancora più belle di quelle che hai fatto finora. (...) Sono così contenta che siamo state amiche per tanto tempo e che lo siamo ancora".

Chiunque abbia avuto un'amicizia di lunga data, ancora in forza o conclusa, non può non aver sentito qualcosa quando c'è stato quell'abbraccio.

5) Posso dichiarare in questa sede che le unghie in 3d non mi piacciono per niente???
Non mi fanno nemmeno simpatia.



Ma poi che vita fai per non rovinarle?
Sarà una roba generazionale? Non lo so, ma questa volta non mi dispiace non capire.



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