1 agosto
agosto 01, 2025Ho visto delle serie che mi hanno portato a fare riflessioni e devo scriverne perché se scrivo forse ci capisco di più anche io.
Avviso che ci sono spoiler (niente di eccezionale, ma se vi infastidiscono, ci vediamo un altro giorno).
1) Partendo con il sequel di Sex and the city, "... and just like that", ci sono una marea di cose che non funzionano e ogni settimana ne ho conferma leggendo quel report su Vogue.com in cui la giornalista scrive più o meno in diretta le sue impressioni e ne viene fuori un articolo con le 40/50 cose che ha pensato vedendo la puntata.
Non ve ne scriverò 50 perché abbiamo tutti una vita da vivere, ma almeno 5 assolutamente sì:
- rivoglio la voce fuori campo e le riflessioni di Carrie, perché quello era "sex and the city", perché quello significava avere un senso: prendere uno spunto da un fatto e farlo diventare un tema per la rubrica.
Ora Carrie vuole scrivere un romanzo in costume di cui in 10 puntate non abbiamo capito praticamente niente.
Non era meglio continuare con il podcast? Almeno poteva sembrare un aggiornamento della sua rubrica e soprattutto poteva dare voce alle donne della sua età.
- rivoglio le chiacchiere in un locale dove mangiano o bevono. Sì, la scena c'è, ma le chiacchiere sono inutili e annacquate da troppe vicende tutte mischiate. Non parlano più di loro, non mettono sul piatto le cose serie o se lo fanno, è per comunicarlo e non per discuterlo. Per quanto dobbiamo ancora parlare del deodorante di Seema??
- rivoglio Carrie che sbrocca e fa la mocciosa. Aidan la tradisce e lei dice: OK.
Ma non lo dice solo, è proprio ok.
Miranda mette in dubbio che ci sia qualcosa col vicino e lei si irrita, ma finisce con un abbraccio.
Dopo 2 minuti. Diamine Carrie metti un muso, fai una scenata! Questa ti gira per casa nuda (da quando Miranda è una che gira nuda e fa karaoke? ) e pulisce il tavolo col tuo foulard Hermes e tu non vai fuori di testa? Non mi piace questa Carrie trattenuta (sembra ancora in lutto, non è briosa), aveva la virtù di essere un personaggio terribile e insieme bellissimo. Ora no.
- Aidan è insopportabile, hanno giocato coi nostri sentimenti tirandolo fuori dal passato, ma lo hanno fatto diventare un volgare uomo di mezza età che si smanetta in macchina. Avevamo bisogno di questo Aidan? No amiche, avevamo bisogno di una riflessione sugli amori e gli errori passati, non su uno che potremmo vedere su un autobus in periferia alle 9 di sera.
Questo mi fa pensare anche che i personaggi maschili sono scritti male. Big era un uomo opinabile, ma aveva delle caratteristiche interessanti e in evoluzione, Steve lo stesso, per non parlare di Harry o Smith. In questo sequel i vecchi sono diventati macchiette (Harry affronta un intervento serio e fa battute sceme sui testicoli e Steve è sordo in modo imbarazzante -per lui-) e i nuovi sono inconsistenti (il marito di Lisa ha senso, se poi non affrontiamo un po' il patriarcato o di che cosa si occupa realmente in politica?).
- Non mi soffermo molto sulla questione moda perché non mi piace niente e nessuno. Ogni volta che inquadrano le scarpe vogliono farci sentire quel vecchio sfarfallio, ma io non sento niente, è solo una paraculata. Sembrano tutti in costume, perfino le figlie di Charlotte sulle quali si potrebbe giocare con la contemporaneità.
Carrie coi tacchi in campagna è qualcosa che potevamo aspettarci da lei, ma dovrebbe esserci un limite fra quello che è un vezzo personale e la totale stupidità.
Ne avrei ancora molte da dire, soprattutto sul fatto che non c'è più l'amicizia al centro, ma superficiali vicende personali, ma mi taccio.
Se qualcuna lo sta guardando e ha delle opinioni, mi faccia sapere.
(Ah, ovviamente lo guarderò tutto, finché vivo, neanche a dirlo).
2) Too much.
Qui la faccenda è più complessa.
La serie mi è piaciuta tanto (non è Girls, ma è davvero ben scritta e Lena Dunham sa quel che fa... capito Michael Patrick King??), ma c'è un personaggio più odioso della protagonista?
Jessica è egocentrica, drammatica, ipersensibile, chiassosa e spesso inopportuna, ma rivendica il diritto di essere tutte queste cose (tipico della sua generazione che ha conquistato sul campo questo diritto).
Il "too much" è veramente LEI.
Finisci col volerle bene comunque perché qualche spiraglio di empatia te lo regala e perché è anche tanto buffa, ma che fatica!
Forse mostra troppa umanità e ciò ti fa pensare: ma si può essere davvero così, si può mostrare quello che si prova sempre e comunque? Se ne ha sempre il diritto?
In questo caso la femminista che c'è in me e fuori di me è tristemente obbligata a dire che il personaggio di FELIX è mooooooolto più interessante.
Mi è piaciuto molto il confronto con Emily Ratajkowski perché non ho sentito il discorso andare sul corpo. I corpi e il loro peso non sono un argomento.
Forse dicendolo lo sto facendo diventare io un argomento, ma spero capiate cosa intendo, perché sarebbe stato facile prendere Emily e creare 150 complessi fisici a qualunque altra donna davanti lei.
E invece no. Jessica la affronta su altri campi.
Emily le regala le stesse insicurezze di ogni altra nuova fiamma di un ex.
3) E ora veniamo a 4 SEASONS.
E qui se dobbiamo parlare di generazioni, facciamo un passo avanti perché tocca a noi!!
Tina Fey, mio personale feticcio dai tempi di 30 rocks, impersona una 50+ molto verosimile (Carrie mi senti?) e Steve Carrell è perfetto (come era perfetto nel Morning Show) nell' interpretare un uomo molto discutibile che però vorresti nella tua vita.
I temi sono quelli dei matrimoni stanchi, dei rapporti di amicizia di lunghissima data, delle dinamiche di gruppo e dei ruoli che si assegnano e dai quali è difficile uscire.
Ho parlato di differenze generazionali perché emergono in maniera importante per tutta la serie e perché una frase, di per sé non fondante, mi ha colpito: mentre Nick (Steve Carrell) parla con sua figlia e le racconta un episodio della sua infanzia dicendo che aveva visto i suoi genitori litigare e suo padre gli aveva dato uno schiaffo, lei commenta dicendo : CHE TRAUMA, IL NONNO TI HA PICCHIATO... e lui risponde "non tutto è trauma" e torna a parlare del motivo per cui aveva iniziato l'aneddoto... che non era ovviamente lo schiaffo.
Il concetto di trauma e di cosa consideriamo traumatico (non necessariamente a ragione e non facendo la gara di resistenza) secondo me è un vero parametro per capire quando sei nato.
Tornando alla serie mi ha fatto anche pensare a come le 3 coppie protagoniste si impuntino e si accaniscano nel rimanere amici. C'è un impegno di fondo che fa pensare più ad un concetto di famiglia, che di amicizia e questo mi è piaciuto molto.
Voi le avete viste? Vi sono piaciute o avete lanciato qualcosa contro la TV?
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ASTRID |
4 commenti
D'accordissimo su tutto. Ho guardato (sto guardando) tutte e tre. Carrie and Co sono invecchiate male sullo schermo e forse ora capisco la necessità di Samantha di allontanarsi. Ma forse tutti invecchiamo male nella vita oltre lo schermo e non ce ne rendiamo conto. Too much a me é piaciuto (non mi era piaciuto Girls) nonostante la mia non sopportazione delle fiere della superficialità politicizzata col fard, delle frasi fatte e mancanza di empatia sociale di molti esponenti della Gen Z. E forse ha ragione Nick , non tutto é trauma. Consiglio Hacks su netflix
RispondiEliminaMi è apparsa ieri sera la schermata di Hacks e mi sono ricordata del tuo messaggio! MANCANZA DI EMPATIA SOCIALE, l'hai detto benissimo! C'è un sostanziale egocentrismo che fa spavento. È vero che è una generazione che ha messo al centro la sanità mentale... ma spesso è solo la propria, mica quella degli altri!
EliminaNON VEDO LA MODA BELLA...A TRATTI SONO RIDICOLE CARRIE&CO...E IO LE AMAVO EH...
RispondiEliminacome ti capisco, amore incondizionato e ora??
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