Un Libro

aprile 11, 2016

Oggi sono molto di fretta.
Troppe cose da fare e quella lentezza di pensiero e movimento che non aiuta.

Volevo solo dirvi quale è il mio libro preferito letto negli ultimi anni.
"Norwegian Wood" di Murakami Aruki.
Io trovo Murakami fantastico (meritevole del Nobel che continua a sfuggirgli), soave, leggero, capace di costruire mondi e portartici per mano.

1Q84 è un viaggio stupendo, che non avrei voluto finisse mai, questo invece è più intimo, più nostalgico. Mi piacciono tutti i libri che indagano il passaggio all'età adulta o quella porzione di adolescenza che è il vero casino (da Holden, a Torless, a Jack Frusciante), ma qui trovo una dolcezza e una malinconia che mi commuovono.
E' uno di quei libri che mi piace definire "da matita in mano", perchè ti viene voglia di sottolineare tutto!



Gli assoluti, i per sempre, i pensieri iperbolici sono tipici di quel periodo e mi fanno ricordare di quanto fossi logorroica, di quanto ogni cosa meritasse di essere sviscerata in tutto e per tutto, di come la polemica fosse centrale in ogni conversazione e di come parlare e scrivere fossero davvero aria e acqua per me.
E' come guardare indietro, ma alla parte bella, a quella che è sfuggita, ma ha lasciato tanto dietro di sè.

Murakami ti fa fare questo viaggio a ritroso.

- La mia pettinatura ti piace?
- E' molto bella.
- Ti dispiacerebbe essere più preciso? - disse Midori.
- E' un tale schianto da far crollare tutti gli alberi di tutte le foreste del mondo,- dissi.
- Lo pensi sul serio?
- Sul serissimo.
Mi guardò ancora per qualche istante negli occhi, poi finalmente mi tese la mano. Io la strinsi. Lei sembrava ancora più sollevata di me. Midori buttò la cenere sul pavimento e si alzò in piedi.
- Andiamo a mangiare. Svengo dalla fame,- disse.

Altri post che potrebbero interessarti

2 commenti