5 cose che...

giugno 29, 2016

Ieri ho bigiato.
Più o meno come ho fatto per tutto il novembre del 1993.
I motivi sono due, ho un po' di lavori da fare e poi nei 20 minuti in cui avevo tempo, mi sono messa davanti al pc e ho avuto una sindrome da pagina bianca pazzesca.
La rubrica del martedì mi sembrava un momento in discesa, quello in cui avrei sempre avuto qualcosa da dire e da volere... e invece porca miseria NOOO.
Ho scritto 3 righe in cui vi dicevo che non sapevo cosa volere e poi lì a fissare il vuoto di uno schermo quasi bianco.
Settimana prossima sarò in vacanza e quindi mi riprometto di riflettere e ritrovarmi pronta lunedì con un sacco di idee, perchè una tizia che non vuole comprarsi niente, non è degna di un blog di (pseudo) moda.

Ma veniamo alle "5 cose che " e oggi non riguardano la moda, ma la mammitudine.
Quindi chi volesse scarpe e borse, oggi no.

Domani Viola finisce l'asilo.

1) Possiamo star qui a dire per ore che è bene le cose cambino, che tutto deve evolvere, che non si può tenere una bambina all'asilo per altri 3 anni e condannarla all'analfabetismo, ma io non ne sono sicura.
Mi state dicendo che non sarà più una piccola balena (nel senso del nome della classe, perchè qui non riusciremmo a superare i 16 kg, neanche se vivessimo di McDonald) e sarà una delle elementari con il grembiulino blu e il colletto bianco?
Mi state dicendo che si trasformerà in un essere presuntuoso e saccente (e un po' lo è già) che saprà leggere, scrivere e far di conto??
Io non lo so, ma questa cosa mi pare increbile.
Quei 2 chili di coliche gassose e notti insonni  osano crescere così, senza chiedermi il permesso?
NON MI TORNA.

2) Nell'asilo di Viola c'è la finestra magica (come anche in molti altri asili, ma non in tutte le classi). Come si può facilmente desumere è la finestra dell'ultimo saluto prima di iniziare la giornata.
E' la finestra a regalarci il vero polso della situazione dopo il primo piccolo distacco: se alla finestra sorride, saluta, manda baci e chiede imbarazzanti performance di boccacce, salti e danze folk, allora tutto andrà bene... ma se alla finestra l'occhio è lucido, allora non ci siamo.
Ovviamente il suo si asciugherà in 2 minuti netti, appena l'amichetta di turno la prenderà per mano per andare a giocare, il nostro sarà sempre lì, languido, con il pensiero (mica ossessivo, ma sempre latente) che sia tutto a posto.
Non avrò più quest'ultimo riscontro e mi mancherà da morire...

3) E non potrò nemmeno entrare a scuola, accompagnarla al suo armadietto e aiutarla con lo zaino.
Dovrà essere indipendente. E lei lo sarà, eccome.
Ma io?
A me chi farà fare queste cose, per le quali mi sento tanto portata?
So che sarò indispensabile ancora per molto tempo, ma lo sarò in modo diverso e mi devo abituare alla novità.

4) Il primo anno d'asilo è stato il più complicato.
Per tutte e 2.
Viola non ha frequentato il nido e quindi il primo giorno di asilo è stato quello in cui ha iniziato a rapportarsi con continuità con i coetanei.
Inizialmente è andata bene, ma poi ha sentito fastidio. I suoi confini iniziavano ad essere violati, fisicamente ed emotivamente.
Chi saluta tocca, chi chiama tocca, chi passa tocca... lei era piena di tutto questo contatto fisico!!!
Mi ha fatto novembre 2013 disperata. Iniziava alle 5 del pomeriggio ad avere ansia per il giorno dopo.
Arrivava, piangeva, finiva fra le braccia delle maestre e alla finestra era una tragedia...
Alcesti, Didone e Cassandra erano eroine di "La sai l'ultima?" in confronto.
E io a casa con l'angoscia. Sapevo che il motivo per cui non voleva andare a scuola, era lo stesso per cui ci doveva andare, ma ammetto di aver patito un po'.
Poi è scattato qualcosa, ha iniziato ad amare le abitudini, le cose nuove, le amicizie che stavano nascendo e anche se rimane una principessina intoccabile (d'altra parte è figlia mia e non sono famosa per essere espansiva) anche i compagni sono entrati nelle sue grazie.
Non mi hai mai detto che uno o l'altro le fossero antipatici, quindi ci siamo assestati, al punto che tutti mi dicevano "vedrai che dopo Natale avrà un'altra crisi" e invece... ciccia!
Il mio abituarmi è stato meno traumatico.
Quando vivi in simbiosi con tua figlia per quasi 3 anni, sei abituata che si muova con te, parli con le tue parole e si rapporti alle tue abitudini.
La scuola consente che il nucleo si allarghi e la cosa più difficile da digerire è che cambi il suo linguaggio..
Non è più una mini me, ma usa parole nuove imparate dai compagni e dalle maestre, conosce nuove regole e le consuetudini un po' si rivoluzionano.
Insomma inizia a crescere. E irrazionalmente ci sono momenti che ti dici: ma che schifo è sta storia del crescere???????? Non si può rimanere fissi a 4 anni?
Risposta: non si può.

5) L'ultima cosa che ho imparato da questa bellissima esperienza è stata che spesso il male della scuola siamo noi genitori!!
Ma che cavolo ci è successo???????
Siamo quella generazione per cui le maestre erano autorità indiscutibili. Se la maestra ti rimproverava, tua madre rincarava la dose e mai al mondo avrebbe preso l'iniziativa di discutere con la maestra mettendo in cattiva luce la sua figura.
Ora invece mi tocca sentire cose pazzesche, alla tv si vedono ragazzi che menano gli insegnanti, li umiliano per brutti voti e non accettano critiche.
Chi stiamo crescendo???
Se decidiamo di mandare i nostri figli a scuola, proviamo ad avere fiducia negli educatori prima di partire con difese d'ufficio delle fragilità dei nostri figli.
E' vero ci sono educatori bestie che dovrebbero essere rinchiusi e dimenticati dal mondo, ma ci sono anche bravissime maestre che si danno e ci danno tutto. Diamo fiducia a chi fa la professione con gioia e passione e proviamo ad intervenire solo quando è davvero leso un diritto o quando manca il rispetto, non quando viene imposta la frutta a pranzo o quando viene dato un biscotto industriale e non fatto in casa dal mugnaio che ha preso la farina direttamente dalla pannocchia.
La scuola spesso fa acqua, ci sono mille cose che non vanno, non aggiungiamo problematiche e non sporchiamo tutto con le nostre esigenze da adulti.

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5 commenti

  1. hai recuperato alla grande la sindrome da pagina bianca di ieri! bravissima :)
    quoto in tutto e per tutto il punto 5. bisogna smettere di dar ragione ai figli davanti agli insegnanti, caspiterina..la maestra è la Maestra! si è guadagnata con anni di studio questo titolo (non tutti ovvio..) ma i ragazzi devono capirlo e iniziare a riconoscere l'autorità di certe figure fin da piccoli.
    Per il resto se ti può consolare la mia bimba ha fatto quest'anno la prima elementare e a parte la difficoltà nel digerire nuovi linguaggi, nuove gestualità è stato molto bello. Vederla crescere, sentirla iniziare a leggere in modo fluente e vederla scrivere da sola è stato un modo per imparare ad apprezzarla come personcina e non solo perchè è la mia bimba.
    In bocca al lupo a tutte e due e buona estate!

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  2. vale, questo post è bellissimo, così vero, dolce ed ironico! direi che il panico da pagina bianca è stato superato alla grande! io per fortuna ho un altro anno di materna, ma sono già in preda all'agitazione; l'unica cosa che mi consola è che anche il passaggio dal nido alla materna mi tormentava, invece mia figlia non ha battuto ciglio, probabilmente con tre mesi di disperazione totale durante l'inserimento al nido (completa di vomiti dal troppo pianto) ha già dato per tutta la futura carriera scolastica!
    in bocca al lupo a littleV, anche se non ne avrà alcun bisogno!
    ale

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  3. L'ultimo giorno di materna di mia figlia io ho pianto con la meravigliosa insegnante che mi abbracciava e mi diceva "su...su...". E io sono nota per essere tutta d'un pezzo. Credo dipenda dal fatto che l'ingresso alla scuola primaria segna l'inizio del mondo "del dovere" dove il gioco e l'ambientamento non sono più gli unici obbiettivi. Sono grandi tappe e traguardi per le piccole ma anche per le mamme che crescono in questa grande avventura. Che avvicina moltissimo.

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  4. E niente, stamattina nel salutare la mestra (ultimo giorno di scuola dell'ultimo anno di asilo anche per noi) ci veniva da piangere... a me e alla mestra eh, mia figlia neache una piega ;-)

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  5. Grazie per queste righe, il mio bambino inizia la scuola materna quest'anno, anche lui niente nido, solo io e i nonni. Sono già in ansia, ma ce la farò!!!
    Barbara

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