GIORNO SPECIALE (spoiler: NO MODA).

settembre 15, 2016

Oggi nessuna rubrica.
Giornata speciale e poco tempo a disposizione.

Mia figlia ha iniziato la scuola.
Intesa proprio come LA SCUOLA.
Fra poco più di un mese compirà 6 anni e quindi è in prima elementare.

IO HO UNA FIGLIA CHE VA IN PRIMA ELEMENTARE.
Tocca farci i conti con una realtà del genere.
Primo perchè lei è grande e io invecchio.
Secondo perchè il cammino inizia oggi e finirà fra moooolto tempo.
Terzo perchè 6 anni fa come oggi era nella pancia e io dicevo il suo nome per la prima volta, all'ASL, prima di fare l'ennesimo prelievo, all'ennesima vecchina impicciona.

Per me sono stati 9 mesi di paura, l'ho realizzato dopo (o forse anche durante, ma essendo sconvolta anche da tanti altri sentimenti, non avevo messo a fuoco tutto) e lo realizzo ora, momento in cui  sono circondata da pance e da lieti eventi.
Non avevo nessun problema particolare (almeno lo credevo), ma ero pervasa di terrore.
Oggi vedo preparativi, vedo gioia, vedo mamme che sognano come sarà.
IO NO. Io mi sono sempre aggirata spaventata come se non dovesse davvero accadere.
Sono arrivata alla sua nascita senza aver comprato praticamente niente.
Aveva 3 body (che poi non le ho nemmeno messo perchè troppo grandi), un paio di tutine regalate e poco altro.
IO NON AVEVO COMPRATO NULLA.
Fino alla fine di settembre non avevo nemmeno il trio.
Non volevo in casa nulla (NULLA) che potesse farmi affrontare l'eventuale perdita con più dolore.
Non so perchè io abbia continuato a credere che non ce l'avrei fatta.

Avevo iniziato a scriverle una lettera ogni giorno, ma ho smesso dopo pochissimo perchè mi dicevo: e se poi non gliele potrò dare?
Tutto questo inconsciamente, perchè chi mi vedeva non credo avesse l'impressione che fossi una pazzoide alla quale non si affiderebbe nemmeno un criceto, figuriamoci un bambino.
Poi è nata e ci è voluto un pochino perchè mi riprendessi dallo smarrimento. Dopo qualche giorno però mi sono trasformata: da un essere terrorizzato, sono diventata la dea della fertilità, che se ne andava in giro pensando di aver creato una vita e di aver compiuto un miracolo.

Quindi dopo questo viaggio nella mia tremenda gravidanza (dai, chiedetemi ancora perchè non ne faccio un altro che poi vi racconto di nuovo parto e allattamento ) posso tornare a oggi.
Oggi ero pronta, pensavo di NO e invece SI'.
Ho preso tutto e anche di più, ho scelto con cura, sono scesa a compromessi, le ho spiegato come cavarsela con lo zaino senza di me e con molta serenità sono entrata nella palestra in cui si è svolta l'accoglienza.
Poi ho pianto.
Ah signore se ho pianto.
La mia frugolina è stata presa per mano da un bambinone di quinta, il suo tutor, e accompagnata nel suo percorso.
All'inizio dell'asilo ero io ad accompagnarla, ora c'è un bambino come lei, solo più grande...
Sarò il punto di riferimento fondamentale, ma non più l'unico, ora siamo in tanti a fare parte della sua crescita e della sua educazione e sono felice di avere tanta compagnia.

Pensavo di non farcela 6 anni fa e invece ci sono riuscita... e pure bene!!

Altri post che potrebbero interessarti

9 commenti

  1. Non commento mai, anche se leggo sempre i tuoi post. Tutti. Oggi, però, farò un'eccezione. Ce l'hai fatta perché, come ti ho detto in più di un'occasione, sei una leonessa e hai una forza che pochi e poche hanno. E stai crescendo una figlia speciale e con uno spiccato gusto estetico (non poteva essere altrimenti).
    La tua fan.
    Mary
    xxx

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie Mary, ogni tanto ricordamelo, che magari me lo dimentico!

      Elimina
  2. Ah guarda sfondi una porta aperta. Mia figlia è in seconda media. L'anno scorso c'è stato il Grande Evento da Variazione e dall'asilo e scuola elementare del microcosmo siamo passati alla scuola media di città. Lei terrorizzata, io che ho voluto fortemente il passaggio, di più. Ma ora siamo tutti felici e vederla evolvere in un'ampia mentalità non propria del paesino mi reca una gioa incommensurabile. Ma mi sà che non ci azzeccava nulla...cmq vai avanti così le mamme che piangono sono di solito quelle che si fanno autocritica...se mi permetti, le migliori...;) un abbraccio a tutte e due.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. ci azzecca eccome. Tutti i passaggi e tutti i cambiamenti ci azzeccano!

      Elimina
  3. Oh, che dolce.
    Perdonami, ma le lacrime non le capisco. Mia madre non si scioglie mai per questa roba..

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Io credo che vedere crescere proprio figlio, vederlo affrontare ogni volta situazioni diverse, vedere che se la cava, che è capace da solo o semplicemente si adopera per chiedere aiuto, sia un'emozione fortissima.
      Io sono una piagnucolona, mi commuovo anche se balla in salotto, ma sono sicura che ogni mamma si emozioni... magari ha solo un modo diverso di reagire "a questa roba".

      Elimina
  4. Neanche la mia, infatti non mi ha neanche accompagnata a scuola il primo giorno.

    Sei stata bravissima comunque :)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Avrà avuto i suoi buoni motivi, ma anche se non fisicamente presente, avrà avvertito l'emozione del passaggio.

      Elimina
  5. Giovedì il piccolo di casa ha iniziato la prima elementare... il "grande" è "già" in quarta... Piansi un po' 3 anni fa, questa volta non ho pianto ma ero tesa, è un anticipatario, un primino... io che sono sempre stata contraria agli anticipatari ho fatto questa scelta per vari motivi (ben ponderata e condivisa con marito ed esperti) e sulla commozione hanno prevalso preoccupazioni e sensi di colpa...
    Ma mi sono commossa oggi, con il tuo post.
    In bocca al lupo a Viola, a tutti i bimbi e alle loro mamme: ce la faremo!!!

    RispondiElimina