Parliamo un po' delle marchette?

gennaio 16, 2014

In questi giorni ho letto una lunga discussione sulla pagina di Facebook di Elena e l'argomento mi ha solleticato molto.

Ormai quando guardiamo le pagine di street style o quelle delle blogger più famose, c'è sempre un prodotto piazzato da qualche parte che deve in qualche modo attirare la nostra attenzione.
Se c'è il rilancio o il lancio di qualcosa, stai sicuro che nei giorni delle fashion week quel prodotto lo troverai più o meno dappertutto.
 
Delle volte vediamo scritto FOR THE BAG THANKS TO, delle volte il LINK è molto ben segnalato, altre volte non c'è scritto niente, ma se il total look è firmato dallo stesso stilista possiamo immaginare che sia un prestito o un gentil dono dell'ufficio stampa... e possiamo anche pensare che lo sforzo di metterlo insieme non sia stato eccessivo.

La mia prima reazione sincera e verissima è quella di ROSICARE.
Non voglio stare qui a parlare di onestà intellettuale se per prima non sono onesta io.
Se mi chiamasse LUISAVIAROMA (o chi per lei) e mi dicesse, metti una Saint Laurent sul tuo blog e noi te la regaliamo, io direi SIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII!!!
Ma io non aspiro a questo, il mio è un blog vecchio stile, un blog di chiacchiere, non ho i mezzi, le competenze  e non ho nemmeno i numeri, quindi non si pone il problema (accidenti!).

Ma andiamo ad analizzare la faccenda con serenità e lucidità, cercando di non accusare nessuno di scarsa integrità morale se noi per prime abbiamo un pochino invidiato tutti i regali o i prestiti che le signorine ricevono.

Credo che sia d'obbligo un distinguo.
Ci sono le blogger totalmente indiscriminate, che pur di avere un gentile cadeaux si metterebbero addosso anche un gabbiano vivo e poi ci sono quelle che scelgono le collaborazioni e le piegano al loro gusto personale.

Poi ci sono altre situazioni ancora.
Se vedo Chiara Ferragni vestita Chanel per andare alla sfilata di Chanel, penso CHE FORTUNA! Non penso CHE SCARSA PERSONALITA'.
Se la contattano per andare ad una sfilata e le chiedono di indossare qualche capo, credo che il suo ruolo sia far vedere che quel capo esce dal catalogo, esce dalla passerella e cammina per strada, non quello di fare finta di aver comprato quelle cose perchè le adora!

Una volta stabilita la categoria di appartenenza possiamo iniziare a parlare di personalità, creatività e buon gusto.

Prendiamo Atlantic Pacific (per non fare troppi nomi di italiche fanciulle), pensiamo forse che la signorina che ci piace tanto, non riceva regali, non faccia collaborazioni o non abbia sponsor?

Vi ricordate quando sono uscite le ROCKSTUD rosse?
Beh se ci avete fatto caso, le avevano tutte le blogger. TUTTE (per tutte intendo quelle che col blog ci campano e che sono mezze star).
Quelli di Valentino hanno piazzato il prodotto e lo hanno fatto bene perchè abbiamo visto 100 modi diversi in interpretare quelle scarpe.

Atlantic Pacific - The blonde salad - Stylescrapbook


Qui sopra vediamo la creatività di 3 persone che con lo stesso pezzo (forte) assemblano 3 abbinamenti differenti. 
E' vero che se uno esce di casa con il suo portafogli, con dentro la sua carta, appoggiata sul suo conto e decide autonomamente di spendere i suoi soldi per qualcosa, sappiamo con certezza che quella cosa gli appartiene davvero, non solo come possesso fisico, ma soprattutto come scelta individuale.
Se Blair fosse uscita a comprarsi le Rockstud, avremmo avuto la sicurezza che le piacciono davvero, ma vedendo questa foto, non posso che pensare che  comunque fanno parte del suo gusto.
La parola giusta per definire questo atteggiamento è coerenza (anche se è indubbiamente più facile essere coerenti con quelle scarpe ai piedi).
In soldoni io credo che sia giusto accettare collaborazioni, ma solo se quelle collaborazioni c'entrano qualcosa con loro.

La coerenza in questo caso è un po' sinonimo di libertà.
Valentino mi manda le Rockstud rosse e mi fanno schifissimo? 
La libertà di pensiero prevederebbe quindi un reso immediato del prodotto con un NO GRAZIE.
Probabilmente le rockstud non fanno schifo a nessuno, ma in caso contrario non sono affatto sicura che tornerebbero al mittente.
Riuscirebbero a deludere Valentino? Riuscirebbero a giocarsi la stima di quel tale PR che magari la prossima volta potrebbe mandare una cosa meravigliosa?

Non solo le blogger sono nel mirino dei PR, ma anche le socialite, le it girl, le fashion editor o le stylist.
Non ci sogneremmo mai di pensare che Mira Duma sia una con scarsa personalità o poco stile, eppure grandissima parte di quello che indossa probabilmente le viene regalato (o lo paga un terzo di quello che lo paghiamo noi).


Il cappellino Tak Ori che indossa qui è probabilmente un gentil dono ed è esattamente quello che ci aspettiamo da lei con quel cappottino meraviglioso!
Quindi??

Se a me chiedessero di pubblicizzare sul blog alimenti per gatti, io non saprei che fare o che dire perchè non ho gatti e non sono intenzionata ad averne!
Potrebbero offrirmi magari 80€ per un post, mi farebbero gola, ma temo che sarei costretta a dire di no.
E nel mio piccolissimo, è successo di dire qualche no. 

Io voglio sperare che anche le vere outfit blogger delle volte sappiano dire di no alle cose che non c'entrano nulla con loro.
Se mandassero a Blair un paio di creepers, io direi che non sono nel suo stile... ma sarebbe capace di scontentare il brand in questione (qualora fosse Burberry o Stella)?
 
Ricordiamoci comunque sempre che se la tale persona riceve la proposta di collaborazione è perchè il marchio ci guadagna... nessuno regala niente a nessuno.

Qui parliamo di blogger che sono considerate influencer e quindi risorse importanti per le case di moda (che ci piaccia o no); il loro ruolo non è più quello di  recensire un prodotto (nessuna ha mai detto che delle scarpe sono scomode, dei maglioni pizzicano o alcuni cappotti hanno le cuciture pessime) o darci informazioni tecniche (tipo prezzo, reperibilità etc) ma sono molto più simili a delle interpreti... più vicine alle modelle che alle blogger della prima ora.
Probabilmente andrebbe rivista un po' la definizione perchè blogger è la ragazzina che racconta quello che ha fatto nel pomeriggio e blogger è Garance Dorè.

E quando le blogger diventano testimonial o protagoniste di una campagna è necessaria la coerenza o è solo lavoro?
Ad esempio la solita Ferragni che fa pubblicità alle valigie Carpisa è incoerente o fa solo il suo lavoro??
Noi sappiamo che lei usa valigie Vuitton, ma a Carpisa fa comodo usare la sua immagine e a lei fa comodo il compenso previst, quindi cosa possiamo dire in merito?
Non ci aspettiamo mica che Miranda Kerr indossi Mango o Kate Moss Liu Jo (l'avete mai vista in una foto indossare la borsa che porta il suo nome? Io no), quindi che differenza ci dovrebbe essere? 

Vai, partite, dite la vostra.
Io sono stata forse un po' buonista, ma ho tentato di immedesimarmi in una giovane ragazza, bella e che riceve regali fighissimi... Carcate di capire il mio immenso sforzo di astrazione!! 







 

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29 commenti

  1. Pienamente d'accordo con te. Secondo me la marchetta puo' essere giusta ed efficace fintanto che viene piazzata talmente bene nel blog che tu, lettrice, pensi: wow! lo voglio! E non perche' ce l'ha la blogger, ma perche' le sta veramente bene e si ispira al suo look. Io ho comprato il Bikini Lovers della Biasi l'anno scorso perche' mi piaceva veramente (e non perche ce l'aveva la Biasi), cosi' come quest'anno non comprerei mai la nuova capsule, perche' ritengo personalmente che sia terribile e non le stia neanche bene. Quello che voglio dire e' che l'articolo deve fare cosi' figura sulla blogger che il "thanks to" non lo si dovrebbe neanche notare.. In generale credo che la Ferragni, dopo le uscite poco felici con Yamamay e Carpisa, sia una rappresentazione della marchetta "giusta". Puo' personalmente non piacere, ma secondo e' veramente coerente nelle sue scelte ed ha uno stile definito. A me e' piaciuto anche il primo outfit di Berlino che ha scatenato un polverone mediatico.
    A tal proposito mi viene in mente la Colzi, che a mio gusto personale allo stesso evento era terribile (quel vestito le metteva su almeno 2 taglie), e penso: se gliel'ha regalato qualcuno, io non lo voglio!

    Ciao
    Cri (Lussemburgo)

    PS Volevo dirti che io invece con i contatti con le case di moda non sono fortunata come te. Avevo bisogno di un'informazione da Chanel e mi hanno risposto con una mail abbastanza cold chiedendomi di chiamarli alla loro linea clienti a pagamento... sigh.

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    1. Mi spiace! Io avevo scritto tempo fa a Chanel per un prezzo e mi avevano risposto con la cifra, specificando però che i prezzi non sono imposti e che conveniva chiamare la boutique di riferimento per avere la certezza.
      A breve testerò anche Vuitton.

      La Ferragni è piaciuta moltissimo anche a me, mentre la Colzi proprio non mi piace. Non mi piace quasi mai. Credo che sia una questione di fisicità, delle volte non riesce a valorizzarsi come potrebbe.

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  2. è bello il tuo punto di vista da "spettatrice". Io mi sa che tra un po' scrivo il punto di vista della (ex) fotografa di streetstyle. Se riesco ad essere sufficientemente pacata nei toni :)

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    1. Tu non sei (ex) fotografa di Street style, secondo me è meglio dire fotografa di (ex) street style. E' la materia da fotografare che è diventata altro, non tu!

      Non vedo l'ora di leggere il tuo punto di vista da insider!

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  3. Per me è lavoro, punto. Se poi risponde al gusto personale, o appassiona o piace è solo questione di fortuna o di quanto sei salita in alto. Credo che in alcuni casi dette fanciulle non possano neppure declinare l'invito o l'outfit proposto con un semplice "no grazie", specie se la richiesta o il dono provengono da marchi importanti, a meno che non vogliano cambiare lavoro. In fondo sono le "nuove" modelle del web ........ e probabilmente costano anche meno delle altre o di tante campagne pubblicitarie.

    Manu

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    1. Manuela, scusa se ti rispondo, ma fidati che i marchi importanti capiscono i no. Mi è capitato di collaborare con marchi mooolto importanti italiani: se i no sono giustificati non solo vengono capiti, ma vengono anche apprezzati, perchè il brand capisce che non c'è beneficio nel product placement, non essendoci credibilità.
      :-)

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    2. Hai fatto benissimo, e mi fa piacere sapere che c'è margine per una sana e costruttiva collaborazione, anche con aziende che, almeno sulla carta, hanno maggior potere di trattativa. Vorrà dire che quando guarderò un outfit indossato da talune blogger, sarò meno prevenuta sul valutarne la credibilità oltre che l'estetica. Quindi grazie dell'intervento!

      Manu

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  4. Sui regali...nulla da dire se non tanto meglio per loro. Sugli abiti e/o borse prestati durante le FW sono dubbiosa. Ad occhi attenti è evidente che si tratta di una marchetta....infatti nei loro profili instauram non si vedono più. Non me ne voglia Elena ma a me vengono in mente dei total look di Stella mai più visti nei suoi vertigoway. Poco credibile lei ed il brand in questo frangente.
    paola

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    1. Ti dico come la vedo io, poi se Elena ripassa di qua, ti dirà la sua.
      Credo che anche i prestiti siano uno scambio interessante.
      Se uno stilista (chi per lui ovviamente) si offre di vestirti per il dato evento, probabilmente ha notato che hai un certo numero di visite (su qualsiasi social network tu abbia) e che prestandoti quel capo tu lo farai vedere a parecchie persone.
      In cambio tu hai la possibilità di visitare uno showroom e scegliere abiti particolari che magari non oseresti comprare, magari per il prezzo o per la fruibilità nella vita di tutti i giorni.
      Secondo me se puoi scegliere qualcosa che ti rispecchia o che ti piace, sei credibile tanto quanto chi riceve un regalo (che poi il regalo magari non lo puoi scegliere!).

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    2. Cara Paola, Stella mi piace. non mi piace tutta (non mi vedrai mai con la Falabella, che detesto), ma mi piace in gran parte delle sue collezioni. Per questo ho accettato di collaborare facendomi prestare dei capi. Non mi sembra fossero dei total look, e mi sentivo molto a mio agio. Se la tua credibilità quindi si riferisce solo al fatto che li hai visti durante la MFW e non li hai più visti nei giorni successivi, te lo dico subito: sì, li ho restituiti! Ma nei giorni in cui sono stati temporaneamente miei li ho sentiti davvero miei. Tant'è che ho nell'armadio alcuni capi, comperati nei saldi. Il tuo occhio attento non li avrà più visti perchè ti invito a sfoggiare un tubino in neoprene aderente per andare in ufficio: sono capi che richiedono occasioni particolari.

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    3. Se non ricordo male hai sfoggiato anche la Falabella. Mi sono chiesta come mai dato che mi sembrava molto distante dal tuo stile che ammiro molto.
      Paola

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    4. Magari ha proprio deciso provandola che non le piaceva! Anche a me non piace per niente e ne ho avuto la certezza vedendola in negozio, floscia e pesantissima!

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    5. Allora non dire non mi vedrai mai con un Falabella quando in realtà si è già fatta vedere

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    6. sì, era la Vogue's Night Out di tre anni fa. l'ho tenuta per tre ore perchè non mi ero fatta, appunto, un'opinione forte. Ora ammazzami pure se mi vedi ancora con una Falabella (forse non vedi l'ora di farlo :-P)

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    7. Evitiamo i vittimismi inutili. Forse avresti dovuto scrivere "non mi vedrai mai più con una Falabella"...tutto qui!

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  5. Io sono pienamente d'accordo con te e assolutamente invidiosa delle blogger che ricevono regali super fighissimi...soprattutto di Chiara Ferragni che non solo ha un sacco si bei vestiti,borse e scarpe ma è anche bellissima e viaggia tantissimo...beata lei :)

    http://www.vodka-for-a-fashion-panda.blogspot.it/

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  6. Ma parliamone! E appena ho due minuti liberi provo a dare anche la mia visione di nuova leva in questo "magico" mondo della moda....

    L

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  7. vabbè.... non denigrate così la mia falabella :(
    io la adoro

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    1. No, non sono ale. sono Chiara.
      scusate non mi sono firmata

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    2. Anche Ale direbbe che la adora! Chiara, mica denigriamo, stiamo sempre parlando di belle borse, ma i gusti son gusti!

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    3. ahah sì sì sono andata sul sicuro con Ale perchè io e lei ci siamo scontrate più volte sul tema :-)
      Ma certo, le borse - come le scarpe - dividono!

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    4. Vale, hai ragione ma... sai come funziona quando si desidera una cosa per taaaaanto tempo e poi la si ottiene... amore incondizionato :)
      Chiara

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    5. infatti quando l'ho comprata non l'ho detto a elena per un po' perchè sapevo come la pensava: borsa troppo inflazionata e diciamo non troppo fine. il bello è che la penso esattamente come lei, ma esteticamente quella a tre catene (che è più piccolina) di colore grigio (più sobrio rispetto al nero) mi piaceva comunque, ed ho voluto togliermi lo sfizio (comprandola nel negozio di un'amica ho avuto lo sconto del 20 pur essendo un colore continuativo, e questo - oltre al prezzo di partenza che oggettivamente rispetto ad altre borse della mia wish list era più basso - mi ha sicuramente dato la spinta), altrimenti mi sarebbe ronzata in testa per il resto dei miei giorni! come dice elena, mal che vada la rivendo, che ha mercato ;)
      ale

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  8. Una domanda per voi che siete del settore...ma i capi prestati che fine fanno? Per le scarpe è evidente che siano state usate...ma un abito? Lo mandano in lavanderia e ci rimettono il cartellino? Ditemi che non è così
    ...

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    1. Oddio non lo so... Magari vanno alle svendite dei campionari... Non penso possano essere rimesse in vendita pari pari... o almeno lo spero!

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