Ma i blog interessano ancora a qualcuno?

maggio 03, 2018

Ho letto con dispiacere estremo che la soglia di attenzione di una persona su un blog (ma non solo) è scesa a 8 secondi.

8 risicatissimi secondi. Wow.

Per vostra curiosità 8 secondi è quanto ho impiegato a scrivere la frasetta lì sopra. (Ovvio che la lettura è più veloce, ma a questo punto del mio scritto probabilmente dovrei già salutare).

Trovo la cosa un po' triste perchè si innescano per forza meccanismi per attirare l'attenzione artefatti e studiati a tavolino e siamo anni luce lontani da quello che un blog dovrebbe essere.

Ho letto anche che per leggere 2000 parole ci si impiegano circa 15 minuti, quindi io in 8 secondi devo spararmi le cartucce migliori per tenervi altri 14 minuti e 52 secondi .
Posto che la cosa che mi viene in mente per prima, pensando a me come blogger, è: ma chemmifrega? ma devo per forza mandare un pensiero affettuoso a quelli che lo fanno di professione perchè devono macinare super contenuti, ben calibrati, per tenere lì gli occhi del lettore e non farlo passare rapidamente alla boccia del suo pesce rosso.
Quindi onore e rispetto per i blogger che questo lo fanno, perchè deve essere faticoso.

Ma torniamo a noi utenti.
Davvero non ce la facciamo a star lì un pochino di più, davvero siamo così veloci a scegliere cosa non ci interessa?
Davvero siamo regrediti a guardare figure e video perchè così non dobbiamo fare nessuna fatica se non quella di tenere gli occhi aperti?

Ok, anche io sono selettiva e parto già col sapere cosa mi interessa, ovvio che quando un articolo è troppo lungo, attuo la cara vecchia tattica della lettura diagonale, per assorbire il senso generale e non farmi incastrare da troppi dettagli, ma se una cosa è ben scritta di solito arrivo alla fine e spesso mi dico: speriamo ne scriva di più!

Quindi la domanda del giorno è: manca solo l'attenzione oppure manca anche chi si impegna a scrivere bene?
Il mercato è così saturo che dobbiamo scremare così tanto e così in fretta da non poter nutrire anche la curiosità fine a se stessa?
Insomma io prima leggevo di tutto, ora leggo  spesso cose finalizzate a progetti, acquisti, problematiche.
Sono andata ad Amsterdam e ho cercato blog di viaggi che ne parlassero, non ho letto i post di Parigi o della California, ma solo quello che mi serviva.
Quindi, da quando i blog sono diventati un lavoro, noi li trattiamo come servizi?

Caratteri e spazi esclusi, sono arrivata a 1981 parole. Quasi 2000.
Ma non è detto che siate arrivate fino qui...

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6 commenti

  1. Post interessante. Anche io ho letto qualcosa sull'argomento e mi sono fatta più o meno le stesse domande. Mi sono anche chiesta se l'ascesa di Instagram rispetto ad altri social sia significativa in questo senso. Magari è una domanda idiota eh, non sono una blogger e quindi sono priva anche delle conoscenze basilari che si devono avere sui meccanismi sui quali i blog si reggono, ma davvero tutto sembra andare nella direzione del "fast". Tutto deve essere veloce, immediato, a prova di click... o di like. E cosa c'è di più immediato di un'immagine, al limite corredata da qualche laconico ashtag? Significativo in questo senso come su IG si moltiplichino i post con un link diretto per l'acquisto. Da una parte può essere comodo, ma personalmente lo trovo un po' triste. Forse perchè non sono una millennial, ma ancora preferisco una pagina ben scritta, dove trovare qualcosa di interessante da leggere, qualcosa che sia un'informazione reale, uno spunto di riflessione (intesa come riflessione "leggera"). Ecco perchè rimango così affezionata al tuo blog tra l'altro :-) . I social networks sono una bella cosa: sono accattivanti, divertenti, anche utili, ma da una parte resto dell'idea che abbiano contribuito molto al fenomeno di cui parli. Ciao! Lisa

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  2. Forse mancano sia l’attenzione sia l’impegno a sforzarsi di scrivere bene (e, soprattutto, avere qualcosa da dire).
    Pochi giorni fa ho letto un post simile sul blog di Emma Hill – anche lei conosciuta attraverso il tuo blog. Spiegava come sia impegnativo, in termini di tempo, scrivere un post che abbia un contenuto e non sia semplicemente una sequenza di fotografie, ponendosi la tua stessa domanda: a qualcuno interessa ancora leggere i blog?

    Il mercato è diventato saturo negli anni e allo stesso tempo sono arrivati canali più immediati (Instagram).
    Secondo me, in mezzo a una quantità enorme di “blog-diario”, nati come pagine per raccontare o confrontarsi, tutto quello che non ha spessore o che non viene aggiornato (o che, a un certo punto, non corrisponde più a quello che ci interessa leggere) è destinato a perdersi.

    Di sicuro ci stiamo abituando a leggere in modo sempre più veloce e, con Instagram, siamo quasi arrivati a guardare solo le figure…

    Cercando di tirare le somme, in sostanza sono d’accordo con buona parte di quello che hai scritto.
    Anch’io scelgo in partenza cosa mi interessa leggere e scarto il resto; quello che mi interessa lo leggo e rileggo, anche a distanza di tempo.
    L’attenzione è poca, perché (parlo per me) il tempo che rimane per girare in internet sono ritagli di tempo mentre sono al lavoro, oppure qualche minuto durante il fine settimana.
    I post, secondo me, sono cambiati così come è cambiato il senso dei blog: qualche anno fa erano post interlocutori, poi sono arrivati gli sponsor e sono diventati una sorta di pubblicità. Di conseguenza, sono pochi quelli che scrivono (è più facile pubblicare una sequenza di foto?) e davvero pochi quelli che sanno scrivere bene.
    Il discorso del “guardare le figure” va in parallelo: quando non ho voglia di impegnarmi a leggere, Instagram e le due righe che accompagnano le foto vanno bene.
    (pensieri in ordine sparso, sto scrivendo dall’ufficio)
    Ciao
    Dona

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  3. Io ti consiglio il canale yt di Sara M. è una blogger professionista e secondo me su yt propone contenuti interessanti anche per aspiranti blogger e/o blogger amatoriali

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  4. Io ti ho scoperta un paio di anni fa, sono andata a leggermi tutti i post più vecchi e da allora non ti ho più lasciata! E più di una volta, quando soprattutto negli ultimi tempi, hai abbandonato per qualche tempo il blog, ho pensato di chiederti tue notizie perché mi mancava leggere i tuoi post (poi non l'ho mai fatto perché hai il diritto di fare ciò che ti pare senza che la gente venga a stressarti).
    Il colmo è che spesso non conosco le blogger di cui parli, e non ho interessi nell'alta moda, nelle borse di extra lusso, ecc, ma il modo in cui scrivi mi piace tantissimo e mi tiene incollata a questo blog, giuro. Quando trovo un nuovo post sono felicissima di gustarmelo (foto e soprattutto testo).
    Secondo me il tempo di lettura si riduce perché alcuni blog hanno una struttura ormai codificata: post con intro sempre simile, parte centrale con marchetta più o meno camuffata, conclusione voi cosa ne pensate ecc.
    Anche quei post in cui la pubblicità è segnalata chiaramente, ti fanno spesso passare la voglia di leggerli (non sempre! Ma spesso)... Penso anche alle didascalie di instagram stile: com'è bello giocare con mio figlio, sono momenti indimenticabili, quando ero piccola giocavo con mia mamma e lei blablabla... e alla fine vedi il nome del prodotto con hashtag e compagnia bella. In quel caso confesso che, anche se la storia all'inizio mi appassiona, quando vedo il prodotto pubblicizzato (anche in modo chiaro, ripeto, per carità) chiudo.
    Ok ho scritto un papiro e probabilmente nemmeno pertinente. Buona giornata!

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  5. Ciao Simply V aka Valentina! Anche io come Didi ti ho scoperta (penso) due/tre annetti fa e non ti ho più lasciata! E, anche io, quando cliccavo sulla tua pagina blog (che si trova nei miei "Altri preferiti") e non vedevo alcun nuovo post mi "rattristavo" un pochino!
    A proposito di questa discussione, credo che il tuo blog sia ben organizzato, poche cose, ma messe bene qui e lì. Non troppi fronzoli, per essere schietti e questo aspetto aiuta (almeno me stessa) a focalizzare bene l'attenzione e a leggere fino in fondo l'intero post, complice anche la tua capacità di ironizzare/fare sarcasmo/scrivere "in maniera leggera".
    Spezzo una lancia in favore di Instagram perché io personalmente amo tutto ciò che è figurativo e non ho la pazienza di vedere video ecc, per cui adoro IG per la sua immediatezza, invece Fb lo uso principalmente per leggere articoli di notizie o di pagine che seguo. Tutto questo discorso per dire che: sicuramente ciò che è figurativo è più veloce da "leggere" e tende a sorpassare i vari blog e, last, but not least, continua così perché quando ti leggo mi diverto e imparo qualcosa allo stesso tempo!
    Buona giornata, Elisa

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  6. Io ti ho scoperto quando cercavo notizie sulla mitica Saint Louis di Goyard che sembrava essere una chimera... ma tu avevi le risposte. Da allora ho letto tutti i tuoi post (a parte quelli sull IG degli altri)...adoro leggerti, ma più post sulle Borse!!!

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