Scheletri nell'armadio

novembre 14, 2019

Leggo sempre con moltissimo interesse gli articoli di Leandra su MR, perchè trovo che ci mettano tutte sullo stesso piano, quelle che hanno una stanza armadio con mille capi costosi e quelle che comprano da Zara e solo da Zara (per bisogno o per scelta).
Le debolezze ci accomunano, ci fanno sentire tutte nella stessa barca.
Lei ci chiede quale sia il capo che si trova nel nostro armadio che abbiamo messo poco (o mai), ma del quale non ci potremmo mai liberare e per quale ragione.
(Leggete qui https://www.manrepeller.com/2019/11/forever-wardrobe-items.html) .

Lei racconta la storia dei suoi sandali di Isabel Marant, quelli famosi di circa 6 anni fa.


Li aveva pre-acquistati su Moda Operandi con 6 mesi di anticipo e definendosi una compratrice emotiva, che vuole indossare subito la cosa che compra, ha pensato che non fosse esattamente una cosa "per lei" .
Quando le sono arrivati, li ha amati molto e ha pensato che li avrebbe indossati per sempre.
Inizialmente è stato così: li ha indossati quell'estate, quell'autunno e anche l'estate successiva. era sicura che non si sarebbe stancata... poi ripensandoci si è resa conto che è stata 4 anni senza metterli: I was sure I still loved them to the degree that I wanted to keep wearing them even though now that I think about it, I haven’t worn them in almost four years. 
Malgrado questa consapevolezza i sandali sono sopravvissuti a 15 decluttering. 15!
E possiamo anche immaginare quante cose acquisti  Leandra, ma soprattutto quante gliene mandino a casa, quindi, se sono sopravvissuti, è proprio per una scelta.
Ci racconta che quell'acquisto ha avuto un significato molto importante, perchè era solita acquistare qualcosa non solo perchè ne aveva bisogno o semplicemente lo voleva , ma come prova che poteva averlo, come pro-memoria che stava facendo davvero un buon lavoro, cucendosi addosso il lavoro che aveva sempre voluto fare e non chiedendo a nessuno il permesso di spendere soldi.
In poche parole SANDALI MARANT = LIBERTA'.

Capisco benissimo che con un significato del genere, un  oggetto non possa assolutamente essere gettato via o venduto o regalato. Anche Marie Kondo sarebbe d'accordo.
Dopo quelli magari ha acquistato 50 paia di sandali più belli e rispondenti alla moda del momento, ma QUEL PAIO non può proprio andarsene.

Nel suo caso mi pare ovvio che non siano un acquisto sbagliato, si tratta di un oggetto chiaramente passeggero, che però ha assunto un significato diverso.
Esistono però, anche cose che abbiamo nell'armadio, che amiamo moltissimo, ma che non abbiamo mai indossato.
Io ce le ho di sicuro. Anche nel mio caso sono sopravvissute a vari decluttering.
Ad esempio ho due gonne che amo da morire e che rappresentano alla perfezione chi vorrei essere e come vorrei vestire, ma non riesco.
Per una qualche strana magia, non mi veicolano frustrazione, ma piuttosto mi suggeriscono CHI POTREI ESSERE se solo volessi impegnarmi!
Sono lì per ricordarmi una possibilità, un'occasione per allontanarmi un attimo da me stessa e dalla mia divisa e provare una cosa nuova.
Il discorso è molto simile alle divise dei liceali; 25 anni fa portavo le clark's e  i Levi's 501, perchè mi davano sicurezza (il che non significava che mi stessero bene, ma mi consentivano di mimetizzarmi), ora ho aperto il mio armadio a un sacco di opzioni, ma se dovessi ridurre il tutto a due pezzi, sarebbero un paio di Jeans (dei 1000 che possiedo) e un paio di mocassini...
Una gonna a pieghe in tweed e una gonna in pailettes sarebbero un vero stravolgimento, ma sapere di poterlo fare anche solo per una sera, mi fa sentire bene.

proprio questa: collezione Ready to wear 2008 Marc By Marc Jacobs
 


Uscire dalla proprio "zona comoda" è una sfida sempre molto interessante e regala l'occasione di scoprire cose nuove sul nostro conto e sulla percezione che abbiamo di noi stesse.
Credo che ogni tanto valga la pena di provare.
Voi avete un pezzo che dice molto di voi, anche se non lo indossate mai??

(PS: per la precisione a me la gonna non sta così corta, non l'avrei messa così corta nemmeno 11 anni fa, figuriamoci ora! ).






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2 commenti

  1. Un meraviglioso cappotto nero con maniche a tre quarti di massimo rebecchi, comprato in occasione della mia laurea magistrale e sfoggiato praticamente solo quel giorno perché "troppo bello"... ma si può?? Essendo ancora attuale (proprio perché molto classico ma assolutamente non scontato o banale) ho deciso di utilizzarlo in alcune occasioni recentemente e mi ha regalato la stessa gioia di un cappotto nuovo e proprio come l'avrei voluto! Guardiamo il lato positivo dai :) stesso discorso per il vestito della triennale, un abito a trapezio nero con parte finale panna meeeeravigliooosooo e che gridava il mio nome! Mi sentivo me stessa all'ennesima potenza con quell'abito! Per la stessa stupidissima ragione non l'ho mai più indossato e nel frattempo sono ingrassata e quindi ciao ciao :'( ultimamente ho perso peso e ci entro di nuovo (ho trovato il coraggio di riprovarlo) ma il sederotto lo riempie un po' troppo e non cade come prima. Sigh sigh. Voglio comunque utilizzarlo di nuovo. Deciso. Ciao vale:)

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  2. Capitata sul blog per puro caso...da un'immagine celine...figurati! Sei fantastica! Sto cercando di recuperare i tuoi post andando più indietro possibile! Stile gustosissimo da leggere! Ormai ti lascio nei "preferiti"...day by day leggo un po! Un saluto a te e tutta la tua comunity!

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