Che scarpe compriamo?

aprile 29, 2021


Siamo prossime al cambio di stagione, abbiamo intravisto un po' di primavera, ma questo inizio settimana pare autunno inoltrato.
Non importa quando arriva, perché tanto sappiamo come funziona: la bella stagione è lì in agguato e passeremo in men che non si dica a lamentarci del caldo (io di sicuro).

Anche se è ancora aprile e oggi piove, i primi sandali si iniziano a vedere e soprattutto sono ormai chiare le prossime tendenze in fatto di scarpe.
In realtà ieri, mentre pensavo a questo post, mi sono imbattuta in qualcosa di piuttosto difficile da definire e da commentare e mi sono un po' bloccata.




In pratica sono un'evoluzione dei Crocs alla modica cifra di 390€. Questi zoccoli di gomma sono la prova che se in questo momento Bottega Veneta facesse le scarpe coi maccheroni, tutti urlerebbero al genio. È il suo momento, fanno bene a spingere sulla creatività, ma forse dovrebbero anche volerci bene. Mi piacerebbe che per una volta una cosa del genere venisse ignorata e che chi detiene il potere di influenzare, ragionasse in maniera pratica e autonoma e lasciasse correre dicendo: no, queste no.

E invece... 
Ma veniamo a note all'apparenza più liete.
Il fatto che Bottega Veneta abbia proposto gli zoccoli, significa che gli zoccoli sono di nuovo tra noi. Io ne ho fatto a meno qualche anno fa, quando Miu Miu aveva proposto quei modelli deliziosi coi gattini, e ne farò a meno anche quest'anno. Ammetto però che su persone che sanno interpretarli nel giusto modo (e che sono probabilmente quelle che li hanno sempre portati) non sono la peggior cosa che si sia vista.

Hermes ad esempio fa una proposta davvero interessante:


Ok, non possiamo dire che siano eleganti oppure che siano raffinati perché ricordiamo che in fondo sono comunque zoccoli, le scarpe da lavoro per chi ha bisogno di stare comodo, ma sono una proposta da giorno interessante. Sul sito non ci sono, per cui non so dirvi quanto potrebbero costare, ma credo non meno di 600€. (Il modello Kelly costa intorno ai 900€).

Camille Cherriere

Ovviamente troverete moltissime opzioni di questi modelli e secondo me la difficoltà è quella di interpretarli nel modo giusto, ci vuole un attimo a scambiarle con calzature da casa pure un po' bruttine, per cui la cautela è d'obbligo.





Io non cederò agli zoccoli perché come ho detto prima necessitano di uno stile intorno che non è il mio, ma ne capisco l'intrinseco fascino.

Non cederò nemmeno a questo tipo di sandalo che ormai vedo in giro da un paio di estati, ma penso che quest'anno sarà la loro consacrazione finale.

Questi sono Arizona Love e si chiamano TREKKY.
Come si portano per non sembrare sempre in ciabatte? Cosa potrebbe toglierli dal loro contesto naturale che a me sembrano solo gli scogli? Ma qualcosa che ha la radice del trekking nel nome può andare bene tutti i giorni?
Forse potrebbero funzionare con vestitini svolazzanti o comunque con qualcosa di veramente leggero e carino, giusto per bilanciare lo spirito di queste calzature, che ammetto di non capire fino in fondo.


Continuo a pensare che starebbero meglio dei sandaletti nudi in cuoio, ma magari è un limite mio.
Se vi piace questo genere e volete spendere un po' meno, oltre agli Arizona Love potete ripiegare sui Teva. Costano meno e sono anche un po' più minimali.



Quando lo scorso anno ho visto Chiara Ferragni con i sandaloni di Chanel, mi son detta: per fortuna non mi piacciono e non li capisco, perché 800€ sono un po' tantini.
Se fate una ricerca, dovete digitare UGLY DAD SANDALS e qualcosa che ha nel nome la parola BRUTTO, non può essere considerata così imperdibile da dover fare liste d'attesa.
Probabilmente sono comodi e magari con il giusto abbinamento funzionano pure, ma dobbiamo convenire che fuori dal giro della troppa moda non hanno molto senso.

Chanel dad sandals

Continuo con un'altra ciabatta che non piace per niente.


Anche in questo caso ammetto il mio limite, ma io odio le infradito. Tutte le infradito. Non mi piacciono su nessuno e non ho eccezioni.
Possiedo le Havaianas, come tutti, per comodità, leggerezza e praticità al mare, ma in altri contesti sono il mio fumo negli occhi.
Queste in foto sono il modello di lusso proposto da The Row e costano 780€.


Necessitano di uno styling super minimale, proprio come propongono le gemelle Olsen, i due cervelli che hanno partorito questa idea.
Lascio a voi il giudizio finale perché il mio è corrotto dall'idea di partenza, cioè che le infradito sono il male.

Un modello che invece non consideravo da veramente tanto tempo, ma inizio a vedere spesso in giro sulle ben informate, sono le scarpe da barca.

Ve la ricordate Atlantic Pacific??

Dovete sapere che le Timberland sono state un vero amore per me.
Per quelle della mia generazione, nate in coda del fenomeno dei paninari a Milano, le Timberland erano veramente un feticcio, uno dei primi must have. Ho sentito tantissime storie di Timberland rubate ai piedi dei "poveri" fortunati che le avevano.
Per darvi la misura di quanto mi piacessero (e di quanto fossi leggermente fissata -e stupida-), come regalo per l'esame di terza media io avevo chiesto un computer. Non ho bene idea di che cosa ci volessi fare, ma avevo intuito che era qualcosa su cui investire, peccato che poco prima di agire, avessi pregato i miei genitori di barattare il PC con un paio di Timberland da barca.
A 13 anni forse non avevo ben chiaro il diverso tipo di investimento e soprattutto mi sembrava che un paio di scarpe che costavano 180.000 lire fossero un bene inestimabile. I miei genitori non si sono fatti pregare, non hanno certo provato a farmi vedere la cosa in prospettiva, ma anzi hanno colto la palla al balzo e con mia mamma e la mia amica Barbara (che già le aveva e di cui mi serviva la consulenza) siamo andate da Martini in Via Padova.
Ero la ragazzina più felice dell'universo.
Quindi ammetto di provare un antico affetto per queste scarpe.
Non sono per tutti e l'effetto sciura di periferia è dietro l'angolo, ma quando le vedo su Michela Meni, penso che potrebbero essere un'ottima idea.

Se volete altra ispirazione su come portarle, andate qui

Sempre sul genere scarpa da barca con contaminazione particolare, vi segnalo queste, viste sulla solita Viviana Volpicella.




Sono le Sebago in collaborazione con Alanui.
Costano 330€ e non è pochissimo, tenendo conto che un paio di docksides di Sebago costano meno della metà (150€).
Sono carine, ma io starei sul classico.

Un altro modello che ho visto su Leandra e che è una tendenza di quest'anno sono i FISHERMAN SANDALS, tradotto "i sandali da pescatore".
Mi piacciono? Aiuto, credo di sì!
Mi piacciono come di solito ci piacciono quelle cose che riportano alla mente cose del passato.
Veicolano uno strano effetto nostalgia che non so spiegare e che quindi me li fa guardare con occhi romantici.



Leandra indossa KJacques Saint Tropez, che sono un ottimo compromesso se non vogliamo spendere un delirio in quelli di Church's.

565€

Church's ne propone un altro paio, un po' meno estremi e un po' meno pescatori e che se non costassero 469€,  potrei anche prendere in considerazione perché ammetto che mi piacciono parecchio i sandali che coprono un po' le dita.

469€

Possiamo infine prescindere da un paio di Birkenstock Arizona?



No, io credo di no. Sdoganate come le scarpe brutte che è giusto avere, vengono declinate ormai anche da grandi marchi a prezzi pazzeschi (vedi alla voce collaborazione con Valentino o con Proenza).
Io quest'anno prenderò un classico paio nere, possibilmente tutte nere.
Probabilmente appartengono alla stessa categoria di gusto dei sandaloni di Chanel, ma costano 1/8 e poi non hanno pretese. Sono scarpe con il plantare prestate alla moda, non nascono per la moda e credo che la loro coerenza vada premiata. Non le dobbiamo per forza capire come certe scarpe di concetto.
Lo so che non piacciono a tutte, che c'è chi preferisce il modello infradito, chi quello a un cinturino solo e chi quello a sandalo, ma l'Arizona è senza dubbio quello più interpretato. 

modello Big Buckle

Non ho volutamente trattato il tema ballerine o quello "mocassini" perché non è certo una novità per questo 2021, ma ciò non toglie che ne comprerei altri 10 paia perché li amo proprio!

Anche il tema slingback non è una novità e anche in questo caso sono proprio le mie scarpe. Ho quelle di Chanel e vi assicuro che sono un investimento che vale la pena. Costano troppo? Cavolo sì! Mi piacciono a tal punto da dimenticarmi quanto costano? Cavolo sì!

Se però l'idea di spendere così tanto per una scarpa primaverile/estiva vi spaventa, vi propongo questo modello che ha proposto sempre Michela Meni in collaborazione con Mia Montrasio.
Costano 220€ e hanno un tacchetto super portabile di 4,5 cm.

Sempre in tema slingback non posso non segnalare la vera alternativa a Chanel nella mia opinione:



                    


Costano 650€, ma difficilmente vi stancheranno fra qualche anno! Su questo mi sento di poter garantire.



Ho concluso in bellezza, dopo tanti modelli molto discutibili.
Questo post doveva essere pubblicato ieri, ma mi sono dilungata troppo e non ho avuto tempo di finire; spero di riuscire a scrivere anche quello per domani.


Altri post che potrebbero interessarti

2 commenti

  1. Ho comprato un le mie arizona total black (la collezione tutte di gomma) perchè due estati fa cercavo dei sandali neri... non le ho più tolte da giugno a settembre. E che comodità!

    RispondiElimina
  2. Anche io ho le EVA nere da quando sono uscite e sono spaziali perché sono super leggere! Ora mi voglio buttare su quelle in pelle... vediamo come mi trovo!

    RispondiElimina