Discorso controverso, ma ci provo
febbraio 25, 2022La mia adolescenza è avvenuta negli anni 90.
Ormai lo sapete, mi conoscete da ben 15 anni (che in anni di internet sono praticamente 30).
Sono stati anni abbastanza belli -con il senno di poi- , da un certo punto di vista più difficili rispetto a quello che vedo ora, ma da un altro, molto più sereni e con meno pressioni.
Gli adolescenti che frequento io sono tormentati per tantissime cose, il futuro in primis.
Per me il futuro corrispondeva più o meno a "in cosa mi interrogheranno domani?", per loro invece è ansia di non essere capaci nella vita, paura di non essere preparati per quello che capiterà, incertezza di un lavoro sicuro e gratificante.
Io al lavoro non ci ho pensato finché non ho avuto l'esigenza di andare in vacanza e i miei genitori mi hanno detto: noi arriviamo fino a qui, se vuoi di più, guadagnatelo. 1996.
Loro vivono con questo spettro costante anche a 15/16 anni. E no, non son più maturi della media.
Se pensiamo all'approccio con la comunicazione, io penso agli eterni pomeriggi di cazzeggio selvaggio in compagnia degli amici, alle bollette stratosferiche causate da telefonate notturne lunghissime e alle lettere scritte a chi frequentavo tutti i santissimi giorni.
Milioni di lettere.
Tantissima comunicazione, dilatata nello spazio e nel tempo.
Loro hanno whatsapp, che è veloce, immediato, ma che ti tiene sul filo, perché VISUALIZZA e non risponde e poi perché lo scritto ha mille sfumature e si presta a parecchi fraintendimenti.
La progettualità insita nella scrittura deve essere molto più curata e tenere conto di molti aspetti, rispetto ad una frase pronunciata a voce, per la quale possiamo usufruire dello strumento magico del tono.
Vuoi mettere poi il gesto drammatico di sbattere giù una cornetta rispetto a sfiorare uno schermo?
Noi avevamo il fisso, la mamma che rispondeva al telefono e la formula di rito: buongiorno signora x sono Valentina, potrei parlare con y?
Se ci pensiamo era una bella prova di coraggio, farsi sentire con quella frequenza da un adulto che poteva pensare tutto il male o tutto il bene di noi! Non so cosa sia meglio: avere avuto questo filtro oppure il "visualizza e non risponde"?
Noi potevamo anche dire a nostra madre: DIGLI CHE NON CI SONO. Oggi questa abile mossa di strategia amorosa non esiste più, a meno che non abbiano un segretario che risponde al loro telefono.
Settimana scorsa sono stata tacciata di vecchiaia perché nei messaggi io uso le maiuscole. Le maiuscole dopo i punti intendo, non scrivo in maiuscolo, perchè so che vorrebbe dire URLARE.
Sono cose da vecchi, che secondo la mia interlocutrice - 16 anni fra 15 giorni- vanno proprio eliminate, anche dalla tastiera.
Se sapesse che uso anche le virgole, mi manderebbe al Pio Albergo Trivulzio entro la fine del mese.
In quegli anni il mio modello di riferimento era Kate Moss per Calvin Klein:
Io questo vedevo nelle pubblicità sotto la metro. E solo questo volevo vedere. Tutti i giorni.
Io tagliavo le pagine delle riviste e avevo le pubblicità di CKOne sull'armadio.
Il periodo delle top model di Versace stava lentamente cambiando e impervesavano queste modelle, magrissime, naturali, più tormentate.
Claudia, Naomi e Cindy erano delle divinità pagane, dotate di una bellezza quasi oggettiva, in un mondo che di oggettivo non ha nulla.
E poi è arrivata lei.
Kate prima entra nel paradiso delle dee di Versace e poi crea il suo regno, a parte.
Voi capite bene che crescere con questo modello di riferimento rende la vita difficile a chiunque. Il mio ideale era proprio essere così : magra, senza forme e con quel broncio di chi sa cose che voi non immaginate.
Niente di più lontano dalla realtà.
Io non potevo essere così perchè la natura mi ha dato altre caratteristiche.
Ma quando hai 16/17 anni non sai che le caratteristiche non sono difetti e non capisci perchè sei così lontana dal modello che ti piace tanto, sei quasi convinta che se ti impegni, se ci metti un po' di disciplina puoi anche provare ad avvicinarti.
Ma no, sei condannata al fallimento e ad anni di inadeguatezza... perchè erroneamente credi che tutti vedano solo la differenza tra te e lei e non prendi minimamente in considerazione che nessuno fa paragoni, a parte te.
I modelli di riferimento sono importanti nell'adolescenza e durante la mia, lei era polarizzante: o la amavi perché era perfetta, o la odiavi perchè era brutta -rispetto alle divinità di cui sopra- e troppo magra (cosa che me la faceva amare ancora di più).
Gli anni del girl power non hanno portato modelli diversi da quello e perfino fra le Spice io vedevo solo Victoria.
Il mio percorso verso l'accettazione del mio corpo e la capacità di vedermi per come sono e non in relazione agli altri, è ancora in corso, ma ho molti più strumenti rispetto al 1993, quindi conto di farcela entro i 70 anni.
Ma oggi? Oggi è una meraviglia!
Oggi ci sono corpi diversi ovunque, i modelli sono tantissimi, ci si può identificare in qualsiasi cosa sia più simile alla nostra immagine!
Il modello forse dovrebbe avere proprio questa funzione, essere di ispirazione, ma partendo da una base comune non totalmente impossibile.
Nelle ultime sfilate ho visto di tutto e anche se non sono sicura che le proposte della moda mi piacciano in senso stretto (quindi i capi), mi piace come la moda prenda posizione politica in questo senso.
Credo che sia di aiuto per i giovani, credo che aiuti a identificarsi in persone simili a loro, che con la loro sicurezza possono fare quello che vogliono.
Se la mia generazione in questo senso è un po' perduta, io mi chiedo: come sarebbe stata la mia adolescenza se avessi visto serie tv dove non c'erano solo Brenda e Kelly taglia 40, ma anche lei:
Barbie Ferreira di Euphoria ha dei look pazzeschi e un trucco favoloso, per cui chi ha una fisicità simile alla sua può ispirarsi a lei per scoprire cosa può stargli bene o solo scoprire che può mettersi quello che le pare, perchè i corpi non si giudicano.
E se sulle passerelle ci fossero state bellezze come Paloma Elsesser?
La mia generazione (e chi è più vecchio) forse non riesce a vedere il bene in questa cosa e concepisce questo look Miu Miu solo con la pancia piatta di Chiara Ferragni o Nicole Kidman (io ahimè non lo indosserei MAI), ma magari chi ha meno anni di noi, percepisce che lo può adattare e che non è necessario essere schiavi di un modello.
Finisco con Gucci e Beanie Feldstein.
Io qui riesco a vedere tanta bellezza... che ci sia salvezza anche per me?
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