Come ci dobbiamo sentire?
marzo 04, 2022
Dire che siamo in un momento storico difficile e complicato, è dire poco. Siamo provati, stanchi e scarichi, ma non basta, dobbiamo ancora affrontare un altro orrore, che fa più paura del virus.
Non sembra possibile che nel 2022 si parli di invasioni di uno stato, di convogli di carri armati o di missili, sembrano parole che appartengono al libro di storia di Viola, non attuali. E invece.
Le guerre sono ovunque e sempre. Questa fa più male, perchè è più vicina, perchè siamo simili, perchè tutti conosciamo qualcuno che proviene dall'Ucraina. Non facciamoci una colpa se siamo più preoccupati oggi, per questa tragedia, rispetto ad altre tragedie, in altre parti del mondo, credo sia un processo fisiologico e spontaneo di cui abbiamo una responsabilità relativa. Non abbiamo bisogno anche del senso di colpa.
Svegliarsi ogni mattina, sentire il telegiornale e ascoltare Morning (podcast del Post) sono diventati altro da quello che facevo fino a settimana scorsa. Non è la semplice abitudine all'attualità, è un'attualità dolorosa, un'attualità che spero che mi riservi buone notizie e invece no, pare che la crudeltà sia in crescendo e che crescerà in relazione alla resistenza che trova.
Non so che altro dirvi, vivo come voi, con questo retropensiero fisso, la tv e gli aggiornamenti sono magnetici, ti tengono lì, non si fa che ascoltare notizie e non si fa che rimanere attoniti. Sono proprio stanca di essere attonita.
Non critichiamo nessuno per come decide di reagire, perchè abbiamo la libertà di scegliere come e quanto farci coinvolgere. Non è biasimevole nessuno che decida di proseguire con la sua vita. Ognuno fa quello che può.
Ho sentito tanti pareri assurdi anche sulle settimane della moda, sullo scintillio e sulla frivolezza che trasmettono. Ricordiamoci che la moda è soprattutto lavoro, che queste 3 settimane coinvolgono il mestiere di migliaia di persone e che sono l'episodio ultimo di un processo (creativo e artigianale) lungo mesi. Possiamo autonomamente decidere di non farci coinvolgere o di non interessarci, ne abbiamo libertà e facoltà, ma non chiediamo che tutto si fermi, perchè non sarebbe rispettoso nel confronti di nessuno, nemmeno di chi si trova in difficoltà e un lavoro lo farebbe volentieri.
Cosa ho fatto in questi giorni che non fosse informarmi?
- Ho finito un libro che non mi è piaciuto : "Biglietto blu". È stato molto consigliato e sponsorizzato e io mi aspettavo una specie di distopia alla Margareth Atwood, ma non è stato così potente. Ci ho anche messo più del solito a finirlo e quando ho letto l'ultima parola ho proprio pensato: adesso ho bisogno di qualcosa che mi piaccia davvero però.
- Ho visto "L'amica geniale" e l'ho amato moltissimo. Mi sono tenuta lontana da tutti gli hashtag perchè i pochi che ho letto mi hanno innervosito. Anche in questo caso, sono tutti puristi del testo, tutti capiscono sfumature impercettibili, tutti sanno di più. Io davvero non ce l'ho fatta.
Mi sono goduta la mia esperienza, come solo mia è stata quella della lettura, perchè questa tetralogia è uno di quei casi rari in cui non ho proprio voglia e necessità di confronto. È un libro che ti tira dentro, ti fa sentire cose che non credevi, ti immedesimi in chi non vorresti ed empatizzi anche coi mostri. Non hai bisogno di parlare con nessuno, perchè nessuno la può vedere allo stesso modo.
- Ho quasi finito "Fedeltà"su Netflix e al momento è un po' al limite della sufficienza. Pensavo potesse venire meglio, ma aspetto la fine per dire la mia.
Non è stato facile decidere di farlo, perchè il mio vecchio "salotto", come tutte le cose che fanno parte del nostro quotidiano, era sicuro e familiare. Un po' come quelle poltrone alle quali diamo la nostra forma e non ci poniamo più il problema se siano veramente comode. Poi però vediamo il nuovo rivestimento della poltrona Vanity Fair di Frau e ci diciamo... HO BISOGNO DI UNA POLTRONA NUOVA!
Sapevo muovermi bene lì dentro, conoscevo un po' tutti e avevo conquistato il mio spazio.
Qui magari le cose saranno un po' diverse, ci sono un sacco di giovani coraggiose e gente capace, quindi dovrò stare un po' al passo coi tempi...
Ma in fondo sono sempre io... E forse sono troppo vecchia per snaturarmi!!
Non porterò nulla del vecchio archivio con me... perchè la poltrona vecchia non si butta mai, al limite si sposta in cantina o in un angolo meno visto, in modo da buttarcisi sopra a leggere un vecchio diario che ti fa dire: ma ti ricordi quando...?
A differenza del POST NUMERO 1 del marzo 2007, questa volta so di potermi prendere l'impegno e quella dose di coraggio che andavo cercando l'ho trovata da tempo.
Ora si tratta di metterci solo la costanza perchè io ODIO iniziare una cosa e non portarla a termine!!
4 commenti
Presente dal 2007! Non ricordo come ti ho trovata, ma ti seguo nei vari "salotti" Style, Blogger e IG, magari silenziosa ma è un piacere leggerti!
RispondiEliminaK
Cara Vale,
RispondiEliminapresente anche io dal 2007 e vado a volte a leggermi anche i tuoi posts più vecchi, perché sono sempre attuali, perché non sei stata mai banale, perché c'è e c'era dello studio dietro ai tuoi contenuti o anche solo la voglia di confrontarsi proprio per il piacere di farlo e per dare un tuo contributo di "spessore" a tutto quello che circolava.
Quindi brava brava brava, sei un luccichio in mezzo a tanta banalità e foto standard.
Con affetto da lettrice silenziosa.
Chiara S.
io presente dai tempi di Style! sempre bello leggerti :)
RispondiEliminaGrazie per la vostra silenziosa e preziosa stima!
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