di nuovo venerdì, non è cambiato niente
marzo 11, 2022
Purtroppo le notizie non accennano a migliorare. E la situazione si fa sempre più da libri di storia. Il telegiornale è pieno di storie di dolore e di coraggio.
Quando sento il racconto di certe imprese mi sento davvero inadeguata a tutto perchè davvero io non lo so se potrei mai affrontare una simile sciagura e sopravvivere. Vivere in questa parte del mondo dove abbiamo tutto (e molto di più) e dove tutto è relativamente libero e semplice, non ci mette mai davvero nella condizione di capire cosa prova chi vive in guerra. Qualsiasi guerra.
Viola ha dovuto fare un compito settimana scorsa che prevedeva il compilare due liste: la prima riguardava le caratteristiche principali dell'essere liberi e l'altra invece quella dell'essere schiavi.
Mi ha colpito come nella seconda abbia inserito come prima voce: NON AVERE UN NOME.
Viola è una bambina vispa, sicuramente intelligente, ma non voglio certo farvela passare come di una profondità incredibile (non mi piacciono quelle mamme che raccontano i figli come esseri fuori dalla norma... la normalità è una virtù e mia figlia fa riflessioni profonde, ma ha scritto anche dorato, d'orato, giusto per chiarire che non siamo in odore di nobel), ma ha capito che togliere all'essere umano la sua unicità e la sua identità è uno dei primi segnali di schiavitù.
Quando si parla di intere popolazioni, di gruppi etnici, di abitanti... non si ha mai l'idea vera e profonda dell'essere umano. A scatenare l'empatia (e tutti gli altri sentimenti) è il riconoscere che parliamo di ogni singolo essere umano con il suo nome e con la sua voce.
La voce e il nome del bambino di 11 anni che ha fatto 1000 km per arrivare in Slovacchia, da solo, dovrebbero essere a noi noti molto più di quello di un capo politico che di umano ormai non ha più nulla.
E ora lasciamo che le riflessioni sedimentino e riposino e occupiamoci di leggerezza, perchè abbiamo la fortuna e il privilegio di poterlo fare.
Questa settimana la moda si è spostata a Parigi e ci ha regalato ancora tante gioie e motivi di discussione.
Io vi parlo di Miuccia (♡), ma ci sarebbe molto da dire su Chanel, su Valentino (💗) e su Balenciaga.
Scelgo Miu Miu perchè mi sono fatta un'idea più precisa, ma potrei tornare anche per gli altri.
Quando ho visto le prime due uscite ho pensato: hey sta facendo sfilare ancora le cose della scorsa collezione!!
Sì insomma, non c'è il pulloverino a trecce e non c'è la camicia azzurra, ma abbiamo due polo, il succo è quello! Non siamo in un college, ma a Wimbledon e sentiamo subito che il richiamo a quello che abbiamo già visto è palese.
Poi però ho notato i particolari e quindi ho capito che ha mantenuto l'atmosfera, ha cavalcato l'onda, ma ha aggiunto differenze e tocchi di stile.
È inutile che ce la raccontiamo, Miu Miu è stato forse il marchio più rilevante della scorsa stagione e questa rilevanza andava gettata via per passare ad altro o si poteva indagare ancora e un po' meglio?
Ed ecco quindi che spuntano i calzettoni con le ballerine, l'intimo in raso (credo sia raso) che spunta sopra la gonna ed ecco le cinture .
Con il proseguire delle uscite, dopo che ci siamo ambientate e abbiamo preso familiarità con la situazione, ci accompagna in altre novità:
Insieme allo stile preppy da "ho appena fatto una partita di tennis al circolo", arrivano le donne aviatrici, in perfetto stile Amelia Earhart: giacche pazzesche, o molto piccole o molto grandi:
... e molto ricche e decorate:
Mi fa impazzire il bordino rosa in raso che spunta dalla giacca grossa e maschia, è proprio il dettaglio che adoro, insieme ai gioielli enormi e brillantissimi!
E poi aggiungiamo ai mocassini e alle ballerine anche questi stivaloni pieni di cinghie, ma abbinati ad un vestito leggero come un nuvola, trasparente, ma pieno di ricami.
Insomma, è tutt'altro che la stessa cosa già vista. Ci sono poi completi oversize e cappotti bellissimi, tipo questo che vorrei subito:
Arriviamo al mio preferito:
Ma quanto mi piace!!!!!!
Quando l'ho visto uscire, ho immediamente sentito che era lui il mio prescelto!! Ha proprio l'estetica che mi colpisce e non mi esce dalla testa!
Insomma Miuccia secondo me ha fatto centro di nuovo, sia dal punto di vista del concetto, sia perchè venderà tantissimo!
Non fissiamoci sulla vita bassa e sugli shorts che sono praticamente alti come la cintura, ma respiriamo l'ispirazione che ci da!
Io ho già le ballerine simili a queste (quelle famose con i cinturini e i nastri Vichy da abbinare) e le ho già sperimentate con i calzettoni a coste: per me effetto super.
Ho comprato quelle ballerine mi sembra nel 2017 perchè mi piacevano tantissimo ed erano un po' le scarpe da avere, ma temevo che mi avrebbero stancato, perchè quando una cosa è super vista dopo un po' viene a noia.
Ma amiche mie, lo dovrei sapere bene che con Miuccia si va sul sicuro, quindi cost per wear praticamente annullato, anche perchè tolti i nastri sono un paio di ballerine nere coi cinturini, morbidissime e comodissime.
Anche se non ricordo bene quanto le avessi pagate, ho come l'impressione che siano aumentate di circa 100€.
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| Questa camicia è FAVOLOSA!!!!!!!!!!!! |
2 commenti
ma sai che invece io mi sono già stufata di queste micro gonne e micro maglie MIU MIU avendole viste addosso veramente a chiunque? IG era traboccante di pance sode, pezzi di seno che spuntavano da sotto e chiappe al vento (in pieno inverno, ma sorvolo), e dopo due giorni ho detto MA BASTA. pure jenny walton.... no no no.
RispondiEliminaconcordo invece pienamente per quanto riguarda le ballerine miu miu, sono state un acquisto azzeccato e non ci avrei scommesso! e secondo me le cipria sono ancora più carine!
Buon venerdì!
ale
Quel look è stato completamente scaricato, secondo me non ha altro da dare in quell'accezione. Nessuna ha pensato di trasformarlo, di mettere quei pullover con un paio di jeans oppure quella gonna con un felpone grigio. Continuano a farci vedere il look intero, sempre uguale. Ma qui ci sono cose nuove. Secondo me Miuccia ha iniziato con quelle uscite per ricordarci che è roba sua, inventata da lei e che può fare quello che le pare .
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