­
­

Settembre è arrivato

settembre 02, 2022

Sono tanti anni ormai che diciamo che il vero Capodanno è il primo di settembre, così tanti che mi ha un po' stancato. Ci pensavo giusto ieri, quando sul profilo di Tlon ho sentito la medesima riflessione: ora che tutti dicono che settembre è l'inizio dell'anno, non lo percepisco più come tale.
È possibile che un'idea che rappresenta un sentire comune si diffonda, diventi super popolare e poi si scarichi e diventi vecchia e poco rappresentativa di quello stesso sentire?

Secondo me sì.

È un po' come con alcune tendenze: finché sono di nicchia, ci sembrano pazzesche, quando diventano di tutti perdono completamente il loro appeal. Diciamocelo, ci sentiamo tutti un po' speciali e se diventiamo tutti speciali, significa che nessuno lo è davvero.


Quindi per questo 2022, nessun buon anno all'inizio di settembre. È solo settembre.
Vi dirò anche che questo mio stato d'animo è dovuto al fatto che quest'anno la progettualità di settembre e il suo carico di energia  mi mettono un pochino di ansia e quindi voglio togliergli un po' di potere, dicendogli che è il nono mese, anche se si crede il numero 1!
Vogliamo aggiungere che è il mese del mio compleanno? Valentina : vergine ascendente vergine, pesante al quadrato!

Partiamo va:

1) Skam 5. DA VEDERE.
Adolescenti credibili. Storie sensate. Punti di vista originali.
Aggiungo anche una buona dose di fiducia per il futuro perché gli adolescenti sono incasinati, ma se vogliono, sanno dove andare per chiedere aiuto.
Questa si posiziona direttamente al numero due fra le mie stagioni preferite, la prima è quella su Sana, costruita benissimo e capace di spiegare tantissime cose sull'Islam.
Anche questa serie, come Heartstopper, andrebbe fatta vedere nei licei. 
Capirebbero che non sono soli.



2) Nelle scorse settimane ho continuato la mia visione delle Kardashian. E anche questa volta mi sono appuntata una perla che sento di dover condividere.
Mi sembra sia la stagione 7, Kim sta da poco con Kanye e decidono (decide lui?) che lei deve cambiare immagine.
La stylist di Kanye entra nel guardaroba di Kim e inizia a scartare praticamente tutto (in cambio ovviamente porta cose nuove... non pensiamo ad una Kim lasciata in mutande...).
Khloe viene invitata da Kim a vedere la novità e quando arriva si ritrova davanti una moltitudine di scarpe e abiti scartati. 
Khloe, che ancora cavalca lo stile scartato, è visibilmente turbata, prende in mano un mega plateau di Louboutin e chiede spiegazioni. Kim risponde che quelle scarpe sono troppo GHETTO, nel senso di volgari, chiassose, poco eleganti.
(Ovviamente non si tratta del significato europeo di "ghetto" sul quale abbiamo ancora difficoltà a scherzare, ma quello dello slang americano dell'hip hop, che indica sì un luogo dove abitano minoranze, ma è anche sinonimo di malfamato e dove vige una legge interna difficilmente comprensibile da chi non sia del posto).
E allora Khloe ci spara il suo grande momento di saggezza: you gotta have a little ghetto in your life!
E io sono d'accordo con lei! Ognuno di noi dovrebbe avere un qualcosa che non c'entra niente con chi siamo al momento, qualcosa che si discosti totalmente dall'immagine che vogliamo dare. Quel pezzo è UNA VACANZA da noi stesse!
Con tutti i decluttering che facciamo è difficile che sopravviva qualcosa che sia così lontano da noi, ma secondo me dovremmo conservarlo.
Io avrei dovuto tenere molte più paillettes, loro sono il mio ghetto!

3) È uscita la nuova campagna di Bottega Veneta.
E grazie al cielo non vedremo più quel verde prato di Wimbledon che mi aveva stancato in un modo che non vi sto neanche a spiegare.
Un annetto e mezzo fa una mia amica doveva spendere un buono regalo e mi chiedeva consiglio. Mi ha chiesto: ma Bottega Veneta? E io, con una sicurezza che non mi riconosco praticamente in niente altro, le ho risposto: Bottega Veneta è il marchio del momento, se vuoi una roba che oggi è estremamente riconoscibile e desiderata, compra una Cassette, ma se vuoi investire a lungo termine vai altrove, ci verrà a noia  presto.
Mi sono sentita una Pizia, ho vaticinato.
Era facile prevederlo perché era un marchio così sovraesposto che non potevi non accorgerti della sua luminosità, mischiata però alla sua caducità.
La Cassette rimane una borsa piacevole, non dico di no, ma ha tutti i dettagli della borsa passeggera.



Possiamo dire addio a quelle orribili scarpe con la punta quadrata e la rete?
Possiamo tornare a desiderare l'intrecciato fine, come se non fosse successo niente nel mezzo? 



4) Qualche giorno fa la solita Amy Smilovic di Tibi ha proposto un altro quesito interessante, sul quale mi sono trovata a riflettere.
È andata in un negozio e si è provata un abito, nero, con le spalle scese, piuttosto aderente, lungo al ginocchio. Un classico tubino.
Ha ricevuto commenti entusiastici: Ti sta veramente bene! Finalmente possiamo vedere le tue forme!
Ed ecco il dubbio: non si sentiva per niente bene in quell'abito. L'abito le stava bene, ma lei non stava bene. Il soggetto cambia non solo grammaticalmente il senso delle cose.
Cosa è più importante? Che qualcosa ci faccia sentire bene o che qualcosa ci stia bene?
Lei sostiene che le peggiori parole che le tocca sentire siano: FIND WHAT LOOKS BEST ON YOU.


Anche a me è capitato di provarmi e mettermi cose che mi stavano oggettivamente bene, ma al contempo di non sentirmi io. Per me ha perfettamente senso.
Qualcosa che ci sta bene a livello di proporzioni, colori o misure è facile da trovare, è quasi una questione matematica perchè il focus è su dati oggettivi, ma trovare qualcosa che ti faccia sentire bene, è tutta un'altra storia e da fuori non si può per niente calcolare.
Certo possiamo dire che l'ideale sarebbe che le due cose collimassero, ma credo che dovendo scegliere, preferirei sentirmi bene e non essere capita, che essere apprezzata, ma non sentirmi a mio agio.
Credo che stia lì la differenza fra il vestirsi per se stessi e farlo per gli altri.
Forse dovremmo riflettere su questo quando vediamo qualcuno che per noi è vestito male. È un esercizio complicato, ma magari aiuterebbe un po' nel percorso del NON GIUDIZIO che mi sono ripromessa di fare.


5) Lo direste che questi capi sono del 2011?





Inutile che vi dica che si tratta di Cèline con l'accento, di Pheobe Philo.
Non vi vestireste così oggi?? Io sì.

Quando torna Phoebe?? Non aveva detto che lo avrebbe fatto quest'anno? Sono curiosa di vedere di nuovo il suo tocco favoloso.

Altri post che potrebbero interessarti

4 commenti

  1. Oggi d'accordissimo con te! Settembre ormai sopravvalutato, sarà che come ogni anno dopo sappiamo che ci aspettano sul feed la foto con le zucche, quella con le foglie autunnali, quella con la tazza di the che fuma etc... Concordo su BV, io preso la loop tipo la tua piccola con intrecciato piccolo ma del colore che tu odi :-) Ora le voci vogliono Lee da Burberry, è andato via Tisci... Vedremo! XO Cersei

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Questo calciomercato degli stilisti si fa avvicente. Non so se ho mai davvero apprezzato Tisci da Burberry, forse ero un po' affezionata a Cristopher Bailey e forse non ho avuto il tempo di digerire il cambiamento. Ma sia Bailey che Tisci ora che fanno??
      Forse hai ragione, dire sempre le stesse cose porta tutto ad un livello di prevedibilità insopportabile. Le foglie e le zucche sono così noiose ormai!

      Elimina
  2. Non conosciamo nessuno in grado di dirci quando torna la Philo?!?! Qualche addetto ai lavori...il 2022 sta praticamente terminando...si perchè settembre è semplicemente settembre, tempo zero ed arriva Natale! Scusate...dovevo!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Non ho nessuna conoscenza nei piani alti, ma vorrei tanto sapere anche io quando torna Phoebe. Hai ragione l'anno finisce praticamente domani e questa ancora non si è fatta sentire! Cioè se dici 2022, deve essere 2022, cosa siamo qui a fare noi??

      Elimina