complicazioni e borsette
aprile 07, 2023In questo periodo faccio fatica, inutile negarlo. Non è che io non trovi niente da dire, anzi; è che proprio non riesco a ritagliarmi una frazione della giornata per sedermi qui e scrivere. Ammetto che la cosa mi frustra perché odio non riuscire a portare a termine gli impegni (soprattutto quelli con me stessa).
Spero di andare meglio in futuro, ma è meglio che non lo dica più e che ci provi con più decisione.
Veniamo al sodo.
1) Gwyneth ha vinto un processo un po' ridicolo di cui abbiamo sentito parlare molto sui social. È durato 2 settimane, ma la vicenda risale a 6-7 anni fa (deduco che anche la giustizia americana vada veloce come la nostra).
Qualcuno l'ha definita la sua miglior interpretazione, ma l'oscar come miglior attrice non protagonista va invece all'avvocata del signore che l'ha investita con gli sci, perché ha partorito delle perle che non so se faranno bene alla sua carriera, ma di sicuro saranno ricordate per qualche tempo (in realtà poco, perché sui social è già roba vecchia di una settimana).
Aveva senso ai fini dell'interrogatorio sapere quanto sia alta Gwyneth? Parrebbe di no, ma Kristin VanOrman, glielo ha chiesto, come le ha chiesto se indossasse il caschetto facendo poi riferimento ad un outfit sicuramente più affascinante della media .
Le ha chiesto anche se fosse amica di Taylor Swift, se le avesse fatto regali a Natale e come la chiamino i suoi figli... Siamo sicuri che la volesse interrogare? Forse voleva solo un'intervista o un autografo!
Perché questo processo è stato rilevante per noi, noi che sulle montagne dello Utah a sciare non ci siamo mai state?
Perché questo processo è stato rilevante per noi, noi che sulle montagne dello Utah a sciare non ci siamo mai state?
Perchè Gwyneth ha sfoggiato look pazzeschi, ogni santo giorno, creando outfit da ragazza ricca da urlo.
Ha espresso il potere attraverso i suoi abiti, io l'ho trovata quasi intimidatoria.
Possono i vestiti avere tale impatto? Io credo di sì.
Arrivava sempre con qualcosa in mano: una tazza, gli occhiali, un taccuino, un quaderno, una bottiglia e anche questo di sicuro ha un significato cinesico.
La sua espressione poi, incredibile: sempre distesa, mai inutilmente sorridente, mai inutilmente imbronciata. Ha studiato tutto, la solita secchiona!
Tra Prada, Ralph Lauren, Celine e la sua linea Goolp, c'è di che riempire un intero look book. Che abbia vinto il processo è di secondaria importanza. Chissà se aveva ragione al 100% come è stato stabilito, o se la ragione se l'è costruita in tribunale a colpi di carisma?
2) Ho scoperto da poco (?) che a "The mall" c'è Jil Sander. La prossima volta che vado faccio un giro e vi dico cosa vedo, hanno il servizio MAIL ORDER, quindi se poi vi interessa qualcosa potete scrivergli via mail o whatsApp e magari fare un affare.
Lo faccio perché vorrei che qualcuno lo facesse per me (che è un principio biblico applicato allo shopping).
3) Ho visto la serie "Conversations with friends" tratta dal romanzo di Sally Rooney.
Non mi è dispiaciuta, ma non ho avuto minimamente lo stesso trasporto che ho provato per "Normal people".
Voi mi direte: beh è un'altra storia, non è che se l'autrice è la stessa ti deve piacere tutto nello stesso modo...
Vero. In fondo anche i libri non mi sono piaciuti nello stesso modo e a parer mio "Parlarne tra amici" è il meno riuscito dei 3.
Ci ho pensato su un attimo, ho riflettuto sul perché e secondo me è una questione generazionale.
Se il racconto del periodo del liceo lo viviamo tutti con distanza (non importa quanta sia, ma ci accomuna il fatto che sia passato), il presente e il linguaggio che lo caratterizza li viviamo in modo diverso. I miei 25 anni non possono essere quelli delle protagoniste, appartengono a due momenti storici diversi e non riesco a provare immedesimazione.
Rimane un buon prodotto, molto fedele alla scrittura, però meno coinvolgente di "Normal people" che ho trovato più universale.
4) Vi ricordate quando vi avevo detto che mi piaceva la borsa di Toteme perché era sobria, elegante e raffinata?
T Lock top Handle |
Ho notato che la nuova Tod's ci assomiglia abbastanza e si chiama T case (1900€).
Ma ce ne è anche un'altra che me la ricorda da vicino (forse è ancora più minimale):
Si tratta di una AVA del marchio WANDLER. Non è di una collezione attuale purtroppo.
Forse second hand si può trovare qualcosa (su Vestiaire ne è stata venduta una il mese scorso a poco più di 300€).
5) Facciamo un gioco con le borsette.
Settimana scorsa una mia amica mi ha mandato una foto in cui stava provando in boutique una bellissima Capucine di Vuitton e io le ho risposto: LA PIÙ BELLA DELLA CASA.
In fondo credo che ogni marchio abbia il suo modello di punta, può essere una cosa nuova che sta spopolando oppure un grande classico, riproposto sempre uguale a se stesso.
Secondo voi quali sono le più belle, quelle su cui il marchio punta e quelle più vendute?
Inizio io (ovviamente parliamo di 5 o 6 marchi più noti, altrimenti facciamo notte):
- Louis Vuitton: CAPUCINE. Secondo me è l'unica che può competere con Hermes e Chanel. Si posiziona in quel segmento alto, quasi irraggiungibile per la maggior parte delle persone. I prezzi variano in una forbice abbastanza corta, fra i 5500 e 7000... non esistono varianti popolari.
Io la trovo un grande classico, non mi stancherebbe mai. Questa campagna con Lauren Santo Domingo trasuda lusso.
Per quanto riguarda invece la parte monogram, più commerciale, i modelli di punta sono 3: Speedy, Metis e Multipochette (questo è un dato certo, non mia opinione, io avrei messo pure la Neverfull, ma la Multipochette è un asso pigliatutto).
- Dior: LADY DIOR. Per me non ha confronto con tutto quello inventato dopo. La sella non regge, non è per tutti e non la trovo una borsa comoda, la Bobby è stata qui bocciata per capienza e le altre manco mi vengono in mente.
Ovviamente non ho dimenticato la BOOK TOTE che secondo me è quella su cui il marchio sta puntando in questo momento (ma non solo in questo).
- Celine: CLASSIC BOX. Niente di più giusto e duraturo. Secondo me Hedi vorrebbe tanto non farla più perché sente forte la competizione con Phoebe, ma non può. Ai piani alti il signor Arnault gli deve aver detto: ma sei pazzo? È la cosa migliore che abbiamo!
E allora siccome è permaloso da morire, ha voluto fare la stessa identica cosa, ma cambiando un pochino i dettagli, giusto per non stare a guardare.
E quindi la borsa di punta non è la Classic, ma la Triomphe. Non per niente sul sito è la prima sotto la tendina BORSE, mentre la Classic è sotto "altro".
(Ovviamente questo è il mio film personale, non avvalorato da niente se non dall'idea che ogni designer sia dotato di un super ego e che quindi gli scocci che qualcuno abbia fatto meglio di lui).
- Gucci, per me il modello più interessante è la 1955 HORSEBIT:
Ah dimenticavo anche le classiche Ophidia (che amo), ma nella versione con monogramma enorme e pastello (per me, no grazie).
Gucci ha creato un parco borse fra i più ricchi, tutte borse rieditate, poco nuove, ma con uno slancio innovativo. Sono proprio curiosa di vedere cosa farà il suo designer, ma proprio tanto!
- Prada: GALLERIA.
Scusatemi sono ferma lì.
Non riesco a vedermi con niente altro.
Non mi piacciono le re-edition in nylon (salvo qualche caso raro, tipo il secchiellino ) e non amo la Cleo.
Credo che al momento il modello che viene spinto di più sia la Moon (anche a giudicare dai regalini alle influencer):
Ma anche la Supernova (che mi piace molto, anche se non comprerei):
Temo comunque che le più vendute siano proprio tutte le nylon re-edition, super paracule che permettono di fare cassa e inventarsi le meraviglie che si inventa.
Finiamo con :
Fendi che secondo me ha capito che BAGUETTE e PEEK-A-BOO sono ancora le idee migliori (Insieme alla 2jours, alla By the Way e alla Dotcom che però non vedo in giro da parecchio) e infatti se le reinventa ogni anno in 100 declinazioni e mette l'attenzione su poco altro.
Ma d'altra parte se ti sei inventata questa:
che cavolo vuoi fare d'altro?
Voi lo sapevate che nel team che si è inventato la Baguette c'era anche Maria Grazia Chiuri?
Fra le vendute e viste in giro c'è anche la Fendigraphy che però a me non piace per niente:
(Che la Ferragni ha copiato in modo imbarazzante, ma sembra non accorgersene nessuno).
4 commenti
Di Normal people ho letto il libro e non L ho trovato poi così strepitoso. Di Conversation with friends ho invece visto L serie e mi e’ piaciuta tantissimo, anche se come fascia di età sono ben lontana dalla loro. Dipenderà da quali corde ciascun libro va a toccare in ognuno di noi? Non saprei… aspettiamo ulteriori commenti
RispondiEliminaCredo tu abbia detto bene, dipende dalle corde che tocca. La serie mi è piaciuta nel suo insieme, ma non mi ha coinvolto (io non c'ero), mentre in Normal People sì. Rimane il fatto che un prodotto per essere di buona qualità non deve necessariamente parlare di noi... ma se lo fa, poi ti rimane.
EliminaVale, mi troverai sempre puntuale al commento ogni volta che citerai la regina delle regine che più non posso dire...troppo bella, troppo costosa, troppo irraggiungibile...la classic box di Celine resta la n.1 oggi e sempre...classe da vendere...Serena
RispondiEliminasempre la numero uno.
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