26 maggio

maggio 26, 2023

Questa settimana è stata così veloce che non mi sono accorta di niente.

In 3 balletti siamo a venerdì. Di nuovo.

Sto continuando la mia indagine sociologica su TikTok e questa settimana ho imparato delle cose.
La prima è che stare su TikTok non mi fa sentire a mio agio, non so come spiegarvi, ma è proprio una questione di scelta dei contenuti e del linguaggio, continuo a sentire un'aggressività e una lontananza che non mi fa scrollare con serenità, ho sempre la sensazione che all'improvviso mi salti fuori qualcosa che non ho scelto di vedere.
Mia figlia non ha nessun social e sbircia Instagram dal mio profilo, ma sarò seriamente preoccupata quando avrà l'età legale per farlo.
La seconda è che ci sono esperti di tutto.

1) Quel social è letteralmente pieno di gente che possiede borse di Hermes e tutti spiegano come si fa ad ottenerle.
Io, proprio su questo blog, mi sono lamentata di come nessuna italiana raccontasse come era venuta in possesso del sacro Graal delle borse e invece su Tik Tok imperversano mille storie, addirittura appuntamenti filmati e aperture in diretta di scatole arancioni con i guanti bianchi.
Deduco quindi che ero io a non frequentare il social giusto.



Birkin, Kelly e Constance vengono chiamate QUOTA BAGS, quindi la storia che per arrivare a loro si debba spendere molto in altri oggetti è verosimile. In pratica se una Kelly 28 costa poco meno di 9000€ e voi spendete almeno 4500€ in altri oggetti (borse non quota, cinture, scarpe, foulard, bracciali, cosmetici ecc...) c'è una possibilità che tutto diventi più facile.
Poi ci sono le leggende metropolitane: ad esempio che nella boutique di Parigi tutto questo non valga e il potere supremo sia detenuto dai commessi che possono autonomamente decidere se gli va o no di farvi vedere quello che hanno (perché qualcosa ce l'hanno!).
Poi ci sono le boutique di città più piccole (ad esempio Bologna) dove se entrate per un paio di Oran, possono anche mettervi in lista per qualcosa che potrebbe arrivare un giorno.
Magari potrebbe arrivare fra due anni e magari potrebbe essere di un pellame e di un colore che non avevate contemplato, ma ad Hermes non interessa.
Insomma tutto questo è un mondo a parte... che ci piaccia o no.
Sono tutte voci di corridoio, non c'è una verità univoca, non c'è nessuno che dica: SI FA COSÌ, ma pare che molte esperienze portino a questa conclusione (io vorrei invece conoscere una che è entrata, ha detto: voglio questa borsa ed è uscita proprio con quella nel sacchetto).

Nel frattempo i prezzi sono aumentati e come riporta il Purse Blog la situazione Kelly da Hermes è questa:



Che cosa possiamo notare?
Che forse Hermes costa meno di Chanel?
Esatto.

2) Sempre rimanendo in tema. Ho visto il video di Sarah Jessica Parker che commenta i suoi look più memorabili di Sex and the city e dice questo:



Fa una faccia quasi colpevole e racconta come Patricia Field le abbia detto qualcosa tipo: ne vuoi una? Conosco un tipo...

Ammetto di esserci rimasta un po' così  (ho scoperto di essere molto ingenua)! Insomma una serie che dedica un'intera puntata ad una Birkin (quella di Lucy Liu) e alla difficoltà per averla, poi sbatte lì una Birkin blu finta così a caso. Certo è ben contestualizzata (anche se forse un po' grande per le proporzioni con cui è vestita), però non è interessante, perchè è palese che non si tratta di una Carrie-bag.
Io avrei evitato.

3) Per concludere l'argomento: quanti falsi certificati e mostrati con orgoglio ci sono su TikTok????
Io non faccio che chiedermi: ma possono? Ma è legale??
Ma poi perchè vantarsi? Una volta chi comprava i falsi non ne era orgoglioso, ma provava a spacciarli per veri! Ora si mettono lì a farti vedere come è fatto bene quel falso e non si preoccupano di passare per una persona che indossa falsi!
Adesso mi è più chiaro tutto quel discorso dei ragazzini che non capiscono perché dovrebbero acquistare a 5000€, quando su certi siti trovano tutto a 50!
Capisco anche la loro frustrazione nel vedere come aggressivamente tutto venga imposto e come sia al contempo difficile da ottenere.
Che bello essere anziane per una volta!
Inoltre mi è venuto un dubbio: può essere che questo giro infinito di falsi poi si riversi su Vinted e Vestiaire? Potremmo in qualche modo venire truffate anche senza volerlo?

4) La quiet luxury imperversa, ma è qualcosa a cui avevamo bisogno di dare un nome?
Non sono sempre esistite le Gwyneth Paltrow con delle possibilità nettamente superiori alla media che
indossavano capi di qualità e che senza avere loghi mostravano gusto e benessere?


Queste due qui sopra hanno capito tutto. 
Io le ho viste sabato pomeriggio in un film con Kirsty Alley in cui si scambiavano la vita come nel film Disney "Genitori in trappola" e poi ho pensato alla virata che hanno fatto nel mondo della moda.
Ci sono pezzi di The Row che trasudano agiatezza: la pulizia delle linee e la qualità dei materiali è visibile a occhio nudo. 
Ma poi mi dicono che anche questo sotto è lusso:


Ma è lusso perchè è di pelle pregiata? O il lusso lo fa il prezzo? 
No, perchè io (che odio le infradito) non spenderei mai 920€ per un paio di infradito nere.
Sarò io...
E se poi il lusso è qualcosa che si riferisce alle possibilità di una persona (quindi è una categoria prettamente economica) ha senso farlo diventare una tendenza, poi imitabile con pezzi di Zara o H&M?
Non è l'apoteosi del VOGLIO MA NON POSSO di antica data?

5) A proposito di lusso:



Lo direste che questa borsa di Celine è del 2015? Se la facessero ora, venderebbe ancora tantissimo!!








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1 commenti

  1. Ma quanto bella era la linea pulita di Céline???????????
    Fremo per l'arrivo di PP!

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