In questi giorni mi capita di pensare al tempo che passa, o forse dovrei dire che penso ai segni del tempo che passa.
Ho un'occhiaia più tignosa dell'altra che non se ne va manco con la magia, guance un po' vuote, qualche rughetta sulla fronte, di conseguenza spalmo molti euro di creme per tirare, liftare, alzare, uniformare, ma con risultati ovviamente modesti e, a seconda dei giorni, mi lascio perdere oppure mi rincuoro pensando che potrebbe essere peggio.
Ho un'occhiaia più tignosa dell'altra che non se ne va manco con la magia, guance un po' vuote, qualche rughetta sulla fronte, di conseguenza spalmo molti euro di creme per tirare, liftare, alzare, uniformare, ma con risultati ovviamente modesti e, a seconda dei giorni, mi lascio perdere oppure mi rincuoro pensando che potrebbe essere peggio.
Poi mi capita di vedere foto attuali di persone del passato e di fare commenti poco lusinghieri (ma segreti, presenti solo nella mia testa, perché superficiali e poco costruttivi) e se un tempo questo processo si fermava lì, ora fa tutto il giro e mi ritorna indietro come un ceffone ben assestato: e questa persona cosa potrebbe dire di me se vedesse un video o una foto di oggi?
Chi ti vede tutti i giorni ha una percezione naturale del passare del tempo, ma chi ti ricorda giovane e fresca e poi sbam hai 25 anni in più, che può pensare? Se ti va bene, che tutto sommato te la cavi, ma poi i nodi vengono al pettine e non è che puoi dire che però sei intelligente e brillante e che hai letto tanti libri, no, perchè l'occhio è concentrato su altro.
Per una volta ho pensato che questa schiavitù dell'immagine la subiscano anche gli uomini, che non siamo solo noi serve dello specchio di Biancaneve, ma pure loro ai nostri occhi subiscono lo stesso trattamento.
Chi ti vede tutti i giorni ha una percezione naturale del passare del tempo, ma chi ti ricorda giovane e fresca e poi sbam hai 25 anni in più, che può pensare? Se ti va bene, che tutto sommato te la cavi, ma poi i nodi vengono al pettine e non è che puoi dire che però sei intelligente e brillante e che hai letto tanti libri, no, perchè l'occhio è concentrato su altro.
Per una volta ho pensato che questa schiavitù dell'immagine la subiscano anche gli uomini, che non siamo solo noi serve dello specchio di Biancaneve, ma pure loro ai nostri occhi subiscono lo stesso trattamento.
Vi è capitato di vedere un vostro ex o uno che vi piaceva (in giovanissima età) e di pensare: l'ho scampata!
Ovviamente è sempre un pensiero intimo e poco corretto, ma qui stiamo parlando di prime impressioni superficiali, di pensieri fra noi e noi stesse, non di profonda maturità.
Magari il bello della scuola, quello per cui tutte impazzivano si è molto allontanato da quell'immagine là e, possiamo negarlo, ma una piccola percentuale di noi un filino gode pure.
Possiamo forse impedire alla nostra mente di fare questi ragionamenti? Possiamo evitare di provare consolazione se anche gli altri invecchiano?
Che cosa possiamo fare? Possiamo evitare di paragonarci al prossimo oppure è una cosa talmente insita nell'essere umano che dobbiamo accettare il meccanismo solo provando a non rimanerci troppo incastrati?
E poi quando succede che passi dall'essere cresciuto, all'essere "vecchio"?
Secondo me è una cosa che credi di percepire per gradi e invece ti si palesa all'improvviso, come la ricrescita dei capelli: vivi un giorno dopo l'altro, un millimetro alla volta, una cosa quasi impercettibile e poi improvvisamente quei cavoli di millimetri diventano un centimetro ed è passato solo un mese e tu sei lì col tuo bel grigio visibile a occhio nudo, anche a distanza.
Lo sapevi che sarebbe successo, ma è come se fosse successo da un giorno all'altro.
1) Questa cosa dei paragoni con le noi stesse giovani, con i coetanei invecchiati e perfino coi giovani -quello veri - mi è venuta in mente ascoltando la canzoncina di Shakira.
Primo pensiero: avessi un filo di talento, sai quanti soldi farei sulle storie passate?
Secondo pensiero: non mentiamo, tutte abbiamo pensato che chi ci ha mollato ha perso molto per mettersi con poco.
Terzo pensiero: ok, lo abbiamo pensato, ma molto spesso lo abbiamo comunicato solo alla nostra amica, al telefono, che ovviamente ci ha dato ragione, ma dentro di noi non siamo state mai davvero convinte di ciò, anzi, di sicuro ci si sono attivati 7 miliardi di insicurezze, prima fra tutte: cosa ha lei che io non ho??
Ecco come ho visto Shakira, solo che lei non ha chiamato la sua amica, lei ha telefonato a tutto il mondo per dirlo.
Shakira è arrabbiata perchè lui la sta facendo vacillare nelle sue certezze.
Lui non la vuole più, ma non è importante che quella sia una Twingo, potrebbe essere pure una Lamborghini, Shakira sarebbe comunque molto arrabbiata.
Però a differenza nostra, ci sta facendo sopra un po' di quattrini, speriamo aiutino.
2) Siccome vi ho tirato dei bei mattoni fino a qui, direi che i prossimi 4 punti sono tutti di shopping che non farò (perché non è il caso), ma che mi piacerebbe fare se fossi spensierata.
Parto da una borsa che trovo chic da morire e che non vedo al braccio di nessuna Ferragni:
È una T Lock di Toteme, costa 1100€ e rappresenta quel genere di borse senza loghi, ma con grande personalità che mi comprerei subito.
Una borsa Toteme, una The Row oppure una Jill Sander esprimono proprio quel genere di eleganza lussuosa che adoro, che mi fa venire voglia di chiedere ad una passante che indossa la borsa dove l'abbia scovata.
Ahimè non se ne vedono molte in giro, direi che il monogramma in generale ha molta più fortuna.
(Io amo anche il monogramma, sia chiaro che non condanno nulla, a me piace tuttooooo!!).
Come mai le influencer non indossano cose del genere, ma continuano a collezionare tutte le stesse cose?
3) Non so perchè, ma quest'anno sono un po' in fissa coi piumini. Non mi sono mai piaciuti tanto, soprattutto se lucidi, cortissimi, fittati e troppo puffosi, ma ammetto che dal Moncler dei paninari è stata fatta parecchia strada e continuo a pensarci.
Voi come lo vedete la linea "The cube" di Max Mara?
Troppo signora? (Vedi punto 1).
4) Anni fa avevo una vera fissa per i cardigan e i maglioni grigi, ne avevo davvero tanti, mi sembravano proprio il mio marchio di fabbrica.
Poi ad un certo punto ho pensato che non mi stessero poi tanto bene come colore, forse l'età, forse il colorito spento, forse una specie di armocromia introdotta contro la mia volontà e ho sospeso gli acquisti e perfino di indossarli.
Ma ecco che ho ricominciato ad amarli tantissimo, da un giorno ad un altro:
Vorrei tantissimo questo di Acne, ma ha un costo che francamente non mi sento di affrontare.
Ho cercato su Arket che di solito fa maglieria con quel tipo di gusto, ma non ho visto niente.
Quindi se trovate in giro qualcosa di peloso, caldo, ben fatto, non striminzito e che costi il giusto (no 470€ per favore) avete il dovere morale di avvisarmi.
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sempre perplessa dalla fortuna delle New Balance |
5) Pinterest continua a propormi, sulla base delle mie ricerche, un look che effettivamente è molto mio perché ogni primavera lo ricreo con quello che ho (in attesa di un colpo di fortuna che mi faccia possedere una vera Little Jacket di Chanel):
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i dettagli fluo non mi piacciono molto, ma i cargo e la giacchia sì. |
I cargo verdi saranno un nuovo ingresso per la primavera o ci saremo già stancate?
- gennaio 27, 2023
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