The Carrie Diaries

marzo 20, 2013

Siamo ancora qui a parlare di "Sex and the city", quando ormai è trascorso quasi un decennio dall'ultimo episodio?
Beh, sì, visto che non è ancora arrivato un degno sostituto nei nostri cuori.
Mi son piaciuti Lipstick jungle e Cashmere Mafia, ma non sono stati fatti nel momento giusto e quindi tutte lì a dire che in quei personaggi non ci si poteva immedesimare, che scimmiottavano, che non avevano senso e quindi pochi episodi e di nuovo orfane!
Ho divorato "Gossip girl" , pur non avendo più 20 anni da un po'.
Gli ingredienti erano quelli giusti: bellezza, lusso, New York, abiti e accessori favolosi, trama intrigante (soprattutto all'inizio... poi ha iniziato a zoppicare) e quindi ho mandato giù 6 serie con un certo gusto e ho sognato di rinascere Serina Vandervuzzen un giorno sì e uno pure.
Mi sono dovuta anche attaccare ai vari generi ospedalieri, a quelli vampireschi e mi è piaciuta Rachel Bilson in Hart of Dixie (anche se mi è mancato il glamour ostentato e potente delle ambientazioni niuorchesi)... tutto per colmare la mie sete di serie.
Sono decisamente indietro con Girls e New girl (perdonatemi, ma in casa noi siamo fissi su Rai Yoyo e quindi è difficile ritagliarsi momenti televisivi adulti), ma mi rifarò.

Confesso quindi che godo ancora come una matta quando nel quasi silenzio della mia casa (ragazza che dorme pesantemente e marito che russa sul divano), mi imbatto nelle repliche del nostro vecchio e caro SATC su La7D.
Non mi ricordo mai quando c'è, forse il venerdì, ma non so mai a che ora, delle volte è presto, delle volte arrivo alle 11 che ci sono ancora... ma non è importante, perchè l'effetto sorpresa fa parte del piacere che provo a rivedere certi episodi.
Venerdì scorso ad esempio c'era la puntata con Bon Jovi, nella serie che io ho rinominato serie "Fendi" (avete mai contato quante Baguette e affini appaiono in quelle puntate??????????) e mi è proprio piaciuta. Piaciuta come ai tempi.
C'erano ancora le "interviste" con scopo sociologico ad intervallare gli eventi delle 4 ragazze e io lo trovavo un espediente molto carino ed interessante (forse una delle poche cose che rispetta il libro).

Penso che sia stata una serie evento perchè, oltre ad aver sdoganato certi temi ed averci inondato di marchi e moda, si è prestata a puntare l'attenzione sui meccanismi dei rapporti fra i protagonisti nel presente, senza andare a scomodare le famiglie, i drammi dei genitori e i conflitti con i fratelli.
Pochissime volte si è parlato delle famiglie: sappiamo che Charlotte aveva un fratello solo perchè va a letto con Samantha in un momento di smarrimento, sappiamo che Miranda ha una sorella, perchè la si incontra al funerale della mamma, sappiamo che Big ha una mamma, solo da una puntata in cui la porta in chiesa.
E basta.
E forse Carrie è quella che rivela meno di tutte.
Io ricordo solo una puntata (ma nemmeno tanto bene) in cui c'è una foto in bianco e nero in cui compare con suo padre e mi ero figurata che se ne fosse andato, abbandonando la famiglia.
Non riesco a ricordare se questa sia stata una mia rielaborazione o se abbia detto qualche cosa a riguardo... Venitemi incontro.
Comunque non sono menzionate madri e tanto meno sorelle.

E qui parto con THE CARRIE DIARIES.
Avevo letto il libro, nell'estate 2010, mentre aspettavo.
Mentre aspetti (qualsiasi cosa, non solo un figlio) leggeresti anche l'etichetta dello shampoo.
Non sono un'entusiasta di Candace Bushnell come scrittrice, ma alla fine ho letto quasi tutti i suoi libri, con il solo scopo di ritrovare quel gusto lì, quello delle 4 ragazze di New York!
Quando l'ho finito, mi son detta: non è brutto, ma questa è un'adolescente qualsiasi, mica per forza Carrie Bradshaw...
Sì, c'è questa cosa della borsa della mamma, c'è una certa attenzione per la moda, è abbastanza cervellotica, ma quale adolescente non lo è???
E poi gli anni 80... Per me che li ho sfiorati (stilisticamente parlando, intendo), sono il Medioevo, quindi non proprio qualche cosa da rievocare.

Ma la colpa è mia, cerco sempre la Carrie trentenne e qui è una quindicenne.

Quindi, cosa mai mi posso aspettare dalla serie?



Ho visto l'episodio pilota mi è sembrato carino.
Ma non aspettatevi quell'atmosfera là.
Non c'è.
Ci sono le riflessioni fuori campo, c'è lei che scrive su un quaderno (ovviamente non su un Mac) alla finestra e c'è un armadio pieno di vestiti.
Non abita a Manhattan, ma hanno fatto in modo di mandarcela a fare un lavoretto-stage, giusto per provare a non fossilizzarsi sulle vicende da liceo che altrimenti guardiamo "Diario di una nerd superstar" , MA  soprattutto HA UNA FAMIGLIA.
E lo potevamo immaginare che non era nata sotto un cavolo, ma una mamma morta di cancro, una sorella problematica e un papà indulgente e premuroso forse non me li aspettavo...
Gli altri ingredienti sono: il belloccio, nuovo arrivato,  la bulla con la sua cricca, le due amiche del cuore,  l'amico gey, che lo si capisce dopo 3 secondi che è gey anche se ci vorrà un po' prima che lo capisca lui,  lo shopping -poco- e una colonna sonora molto carina.

E' sufficiente per continuare a vederlo?
Sì, delle volte mi basta anche meno.
Cercherò sempre qualche rimando alla Carrie adulta? Probabilmente sì, anche perchè gli autori continueranno a strizzarmi l'occhio per trovarli... e io sarò contenta così.

Mi basta poco in fondo.

PS: non ho ancora capito se l'attrice mi piace. Forse è un po' troppo carina, per impersonare un personaggio così particolare... ma ancora una volta è colpa mia, non è scritto da nessuna parte che Carrie debba essere per forza una nasona magrissima.
PS2: lo stylist del telefilm è lo stesso di Gossip Girl, Eric Daman e dice: We're discovering a young Carrie in the '80s in suburban Connecticut, and it's a New Haven public school. So, I think there's definitely going to be Connecticut Carrie, who is much more pulled back and subdued. Of course, she's still going to have her idiosyncratic style and very individualistic point of view. Stylistically, she'll definitely be pioneering her own look. The more we see her go to New York, the more we're going to see the evolution of how Carrie Bradshaw becomes the fashion icon we know and love.(Qui il resto dell'intervista).
PS3: sempre su di lui: http://www.thecoveteur.com/eric_daman_and_the_carrie_diaries







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4 commenti

  1. Ciao Vale, bello il post ...... io sono una Carrie dipendente, e nessuno o niente ha sostituito la serie nel mio cuore .... Cmq credo che vedrò The Carrie Diaries, anche solo per curiosità. In fatto di moda, a parte l'età delle protagoniste (ormai lontana dalla mia ...), non mi aspetto tanto, visto che non amo gli anni '80 in generale, neppure nelle migliori reinterpretazioni! Spero in qualche borsa vintage da ammirare!

    Kelly 77

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  2. Buongiorno Vale,

    anch'io adoro le serie e quell'atmosfera Upper East Side di New York che alcune trasmettono,
    ma ho anche amato moltissimo le Casalinghe Disperate.
    Grazie per il link di Annabel,
    Ti ricambio con quello del suo delizioso appartamento in caso Tu non l'abbia già visto (tra l'altro è un sito che mi piace moltissimo)
    http://talesofendearment.com/creative-with-ingredients/
    Baci
    Barbara

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  3. eccomi qua, altra SATC dipendente. Io mi rifiuto categoricamente di vedere "The Carrie diaries" perchè per me la Carrie è una sola, la SJP col suo nasone e le gambette magre e stortignaccole. Non sono pronta, non me la sento.
    a proposito della famiglia di Carrie, come dici tu, appare il padre in una foto in bianco e nero nella puntata in cui viene invitata dal co-redattore di Vogue (julian, che poi ci prova spudoratamente) a saccheggiare il reparto vestiti per set fotografici(e lei si sceglie quelle stratosferiche mary jane di Manolo...). Dice che il papà se n'è andato quando era piccola lasciando lei e la mamma da sole. Stop. Nient'altro viene menzionato sull'argomento famiglia in tutte le serie.
    Ti confessero' che parlando di serie storiche mi sto riguardando Friends. e mi chiedo perchè più o meno tutte ci abbiamo provato col taglio alla Rachel.
    bacio
    Fede

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  4. Sembra interessante da vedere anche se non eguaglierà mai l'originale, la serie per eccellenza di stile, forse questo prequel rovina un po' l'immagine che ci eravamo fatte di Carrie..
    Vera

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