New York in 5 cose futili!

agosto 01, 2019

Sono tornata da un po' e ho avuto a che fare con molte lavatrici, parecchio ferro da stiro (bello il lino, favoloso il sangallo... stupenda anche la vita che avrei potuto vivere se non avessi dovuto impiegare ore a stirarli!), litri di olio di gomito per pulire il bagno (in nostra assenza abbiamo fatto fare dei lavori di muratura e ovviamente se spacchi e ricostruisci sembra che sia successo l'armageddon) e molta camomilla.
Un giorno sei sulla 5th avenue a passeggiare con il naso all' insu e quello dopo in ginocchioni sul pavimento del bagno a levare i segni della colla.
Ma va bene così, ora è tornato tutto alla normalità e rivedo le cose nella giusta prospettiva.
Ho passato giorni davvero bellissimi e pieni.
Come una vera anziana il primo pensiero è stato : NON ABBIAMO AVUTO CONTRATTEMPI.
10 anni fa non ci avrei minimamente pensato, ora invece mi trovo a rallegrarmi degli aerei puntuali, dell'albergo pulito, delle pratiche di ingresso filate liscie come l'olio, dei tassisti silenziosi e gentili e dello stato di salute generale ottimale.
Abbiamo camminato tantissimo (la mia app contapassi non ha mai smesso di farmi i complimenti per i risultati raggiunti) e a quelli che mi chiedono: ma non potevate prendere la metro?  rispondo che sì l'abbiamo presa, ma vuoi mettere il fascino di tutto quello che può nascondersi dietro un angolo?
Al di là del fatto che dopo 10 anni l'ho trovata cambiata, il cambiamento più grande è stato quello di vederla con gli occhi di mia figlia.
La sera che siamo arrivati si è addormentata in taxi e quindi si è persa l'arrivo a Manhattan con tramonto, ma la mattina dopo ha dichiarato: mi sento una formica.
Non voglio buttarla sul romantico, ma vederla emozionarsi, mi ha emozionato due volte.
Stop, finita la parte sui bambini.

La mia vacanza è stata anche la conferma di 1000 luoghi comuni , che se son comuni ci sarà un motivo. Non voglio certo vendere l'esperienza modaiola, con locali scoperti da me medesima o con acquisti che sono un genio solo io, ma vi racconto solo brevemente come l'ho vissuta. 

1) La costante sensazione da set cinematografico non mi ha mai abbandonato, quando si vede New York in una serie o in un film, non è mai una comparsa, è sempre protagonista.
Arrivi in Times Square, che è la definizione massima di casino e meltin pot e senti che ci sono le vibrazioni di un luogo universalmente noto, di cui per 5 minuti fai parte.
Non è la piazza più bella del mondo, non è manco una piazza se vogliamo proprio star qui a disquisire, ma è davvero un crocevia incredibile.
E' il mainstream per eccellenza, ma io vi garantisco che in tutta la mia permanenza, se mi capitava, io ci dovevo passare!
I cartelloni luminosi, il cow boy nudo, la scalinata rossa e un Iron Man panciuto hanno un non so che di accogliente e familiare.
Mia figlia era un po' intimorita dai cosplay dei vari personaggi Disney, Marvel o Sanrio sparsi in giro per farsi fare foto e raccattare qualche spicciolo. In effetti erano leggermente inquietanti, alcuni poi grondavano di caldo e vederli aggirarsi col testone in mano, li rendeva quanto meno allarmanti.

ciao Carrie Bradshaw


2) I musei sono favolosi.
Organizzati, pieni di personale super gentile (non so quante volte al Met ho chiesto come fare per raggiungere una determinata zona o semplicemente un bagno), ENORMI, stimolanti.
Non bisogna nemmeno farsi scoraggiare dalle super code che si vedono fuori, sono scorrevoli e in men che non si dica siete dentro.
La mostra di Anna Wintour al Fashion Institute del Met, è molto interessante, molto più interessante di quanto non sia stato il Gala.
Si vede una ricerca, si vedono le ispirazioni, le fonti, le linee guida... insomma non sono solo vestiti, c'è molto di più!
Se avete modo di andare, sappiate che la zona è parecchio affollata, anche perchè non molto grande e la gente si ferma davanti ai vestiti a fotografare, a leggere e a guardare tutto.


Date le dimensioni importanti del museo, il biglietto (da 25$) vale per ben 3 giorni consecutivi.
Ci sarei tornata il giorno dopo? Sì assolutamente! Con più calma, avrei goduto di più anche solo l'atmosfera, ma il programma era fitto e non me la son sentita di concentrarmi solo su quello.

3) Non so come facciano ad avere dei bei capelli le vere new yorker (e anche dei polmoni).
Un tasso di umidità del genere, forse a Calcutta...
La mattina il meteo mi annunciava: QUALITA' DELL'ARIA NOCIVA PER LA SALUTE.
Ho avuto dei capelli orribili per tutto il tempo, ma anche appena lavati e asciugati facevano schifo (probabilmente i depuratori dell'acqua non hanno aiutato).
Questo mio aspetto discutibile non ha fermato le commesse o in generale le persone per strada dal farmi un complimento (non per i capelli sia chiaro...).
Siamo ben lontani dagli sguardi giudicanti della metro di Milano, lì una persona ti passa accanto e ti dice: hey nice bag! Sorride e se ne va!
Questo è un atteggiamento positivo che mi piace tanto e che vorrei imparare.
Io mi sono detta che se penso una cosa carina di una persona (mi limiterò a quelle che conosco perchè non voglio passar per matta col botto), o su una cosa che ha fatto o su un dettaglio che indossa, dovrei dirglielo... Staremmo bene tutte e due.
Perchè non possiamo dare una soddisfazione agli altri? Non ci costa niente.
Non sto dicendo di mentire, ma di dare una conferma del tutto gratuita su una cosa che realmente ci piace: un taglio di capelli, un trucco, una decisione ammirevole, un cambiamento, un vestito nuovo o un'idea.
Non vi capita mai di uscire con le amiche e di pensare che una ha una bella borsa, ma non glielo dite?
Oppure di sentirvi squadrare o di intercettare troppe volte lo sguardo su un particolare specifico... ecco quello è il momento di parlare!

4) Lo shopping.
Non ho comprato molto perchè non ho trovato grande convenienza.
L'unica cosa che rimpiengerò finchè campo, è quella di non aver acquistato le Hangisi di Manolo fucsia a poco più di 500 $ nei saldi di Saks. E' comunque un prezzo importante, ma costando ormai più di 800€, sarebbero state un affare.
Sono stata alla svendita di Staud e i prezzi erano davvero buoni.
La mini Moreau con rete veniva qualcosa intorno agli 85$, quindi un ottimo prezzo, ma quando l'ho presa in mano mi sono chiesta: QUANDO?
-QUANDO LA USO?
-QUANDO MI STUFERA'?
-QUANDO SMETTERO' DI COMPRARE COSE CHE NON MI SERVONO SULL'ONDA DI UNO STRANO ENTUSIASMO CAUSATO DA COME LE COSE SEMBRANO FIGHE SULLE ALTRE?

Risposte: MAI, DOMANI, DA ORA!




Vi segnalo comunque il sito che mi è stato consigliato dalla preziosa Valentina, perchè le sample sale sono effettivamente una bomba.
https://www.chicmi.com/new-york/sample-sales/
https://www.260samplesale.com/event-ny

Io sono stata al 260sample di Soho e in zona trovate anche molti altri negozi interessanti, primo fra tutti quella caramellina di Mansur Gavriel:

foto mia

Prima di partire mi ero convinta di volere le ballerine con le inziali, o argento o rosse.

foto dal sito

Sul sito sono sold out e tornano ad agosto e io speravo di aver maggior fortuna in boutique... invece niente, molto gentilmente mi hanno chiesto se volessi essere inserita nella lista di attesa del negozio, ma sempre per  agosto... come è facile intuire, ho declinato.

Un'altra cosa che mi ero fissata di acquistare era una shopper color cuoio personalizzata.
La mia prima scelta era Cuyana:

175$ qui


E l'idea era quella di farla personalizzare con le iniziali dorate, tipo così:

pinterest

Mi sono informata prima di andare e ho chiesto se personalizzassero subito, la risposta è stata la seguente:

Hi Valentina,
Thank you for writing in. Yes, you can get monogram done inside of our New York store location. You can visit our New York location at 29 PRINCE ST. NEW YORK, NY 10012.

Il costo della personalizzazione con iniziali è di 15$.

Poi però ho avuto un'altra folgorazione.
Madewell fa una borsa molto simile:

madewell

E' il suo cavallo di battaglia e si chiama Transport tote.
Per la precisione non ne fa un solo tipo, ma di più dimensioni, con tracolla, con cerniera e non solo in pelle.
Una volta in negozio non ho avuto più dubbi: ho scelto la media, con possibilità di tracolla lunga e grande tascona sul davanti.


Aggiungo che queste 2 borse , per qualità, prezzo e allure (erano esattamente la borsa che volevo) se la sono giocata alla pari fino alla fine, ma ciò che mi ha fatto scegliere è stato UN SOLO PICCOLO PARTICOLARE: da Madewell potevo scrivere tutto il nome e aggiungere un segno, invece che solo le iniziali!!
Quindi ho fatto scrivere Vale e ho aggiunto un cuoricino! Lo stiamo pensando tutte che sia stato determinante, vero?
Per completezza di informazione, vi aggiungo che la personalizzazione è gratuita se vi iscrivete alla newsletter (diverasamente credo sia sempre 15$) e che se avete fortuna ve la fanno subito in una mezzoretta (altrimenti vi fanno tornare la mattina dopo).
(Ultima precisazione, al prezzo finale che vedete sul cartellino dovete sempre aggiungere le tasse).

5) Ultimo consiglio non richiesto: se potete, fatevi una bella passeggiata sulla High Line fino al Chelsea Market!
La high line è  un "parco lineare" realizzato su una parte in disuso della West Side Line, una vecchia linea sopraelevata, è piena di verde curato, punti panoramici, murales, installazioni, statue e c'è anche un mercatino.
Quando arrivate in fondo, la passeggiata finisce al Chelsea Market, un mercato al chiuso costruito al posto di un ex biscottificio, dove potete trovare moltissimi artigiani di gioiellini carini (un po' cari), librerie, cartolerie, negozi tipo Anthropologie e ovviamente tantissima scelta per mangiare!
Per me è stata una bella scoperta!

foto mia
Ho finito, non ho voluto annoiarvi su cose che già sapete e spero di avervi in qualche modo intrattenuto fino a qui senza sbadigliare!
Tornerò ancora con qualche riferimento, ma il grosso che volevo condividere sul blog è andato... in questi giorni mi continuavano a venire in mente cose da scrivere, ma poi mi dicevo: PRIMA IL POST SU NEW YORK! Ed eccolo, ora possiamo andare avanti!

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