Voi ci riuscite?

settembre 17, 2019

Oggi vi pongo un quesito filosofico.
Quando un personaggio di successo (molto successo) fa un passo falso o apre una finestra su quello che è, oltre alla vita pubblica, voi riuscite a mantenere inalterata la stima professionale?
Penso ad esempio a John Galliano, a Stefano Gabbana o, per cambiare settore, a Louis CK.
John Galliano è stato il prescelto a succedere a Ferrè alla Maison Dior.
E' stato definito un genio, era il più nuovo e il più atteso.


Ha fatto guadagnare un sacco di soldi a Dior, aveva amici influenti (Kate Moss su tutti) e Natalie Portaman era la sua testimonial:
E' bastata una notte alcolica e ha detto addio a tutto questo.
Affermare di amare Hitler non può passare inosservato.
Ha dichiarato di non ricordare nemmeno di averlo detto, di non essere razzista, di non essere antisemita, ma ahimè le scuse non riescono a far dimenticare quelle parole.
Troppo.
Siamo in un momento storico in cui su certe cose è ancora troppo doloroso scherzare, figuriamoci se non stava nemmeno scherzando.
Non voglio dire che lui sia realmente nazista, ma quei pensieri forse erano in un qualche anfratto della sua mente e sono usciti in un momento in cui il cervello era completamente obnubilato.
Quindi?
Personalmente io non riesco a prescindere.
Ho apprezzato che si sia fatto curare e che da allora non appaia quasi mai in pubblico.
Disegna per Margiela che è notoriamente un marchio che non coltiva il culto della personalità del suo designer e anche se non posso dire che i suoi vestiti fossero brutti, ho perso completamente interesse e stima per lui e per ciò che crea e ha creato.

Veniamo a Gabbana.
Diciamo che ha pestato una cacca dietro l'altra.
Inizialmente ammetto di averlo trovato simpatico nei suoi show in mutande rosse su Instagram, svestito del glamour a cui siamo abituati, poi però ha iniziato a lasciare commenti inaciditi sotto i profili di alcune persone (e non discuto su chi siano, perchè il punto è che si sia permesso di dire certe cose e non a chi le abbia indirizzate) per poi concludere il tutto con la debacle cinese.
Decidere di cavalcare l'onda dello stereotipo, può forse (e dico forse) funzionare quando lo stereotipo è ricco di fascino come ad esempio l'incanto delle donne siciliane, il modo in cui indossano il nero o la loro religiosità fatta di misticismo e superstizione, qualcosa in cui indubbiamente gli stilisti (o almeno uno dei due) si identificano... ma quando fai mangiare una pizza con le bacchette, cosa vuoi realmente dire?
E poi farsi beccare (come un moccioso) a scrivere che è stata colpa del suo staff se quel video è stato rimosso perchè il suo staff è stupido come la maggioranza dei cinesi, concludendo con un eccesso di emoticon a forma di cacca e la frase laconica CHINA IGNORANT DIRTY SMELLING MAFIA.
Delle scuse se ne è parlato tanto,  non ho idea di come possa aver reagito Dolce a tutto quel casino, ma di fatto a me personalmente è calato tantissimo umanamente.
Non posso certo dire che la nuova Sicily 62 non sia una bellissima borsa, ma ho perso interesse e stima.



E' come se non riuscissi a far conciliare il fatto che una persona talentuosa nel suo campo, sia anche scarsamente meritevole di stima dal lato umano.

E veniamo infine a Louis CK.
Lui è stato considerato la persona più divertente sulla terra per parecchio tempo, addirittura le sue analisi sull'umanità gli sono valse il titolo di "psicologo del post moderno" (qualunque cosa significhi), era indubbiamente influente e geniale e ha sempre fatto battute scorrette su qualunque cosa... e funzionava proprio perchè ci faceva ridere di cose che non avremmo mai pensato.
Ma poi è crollato.
Le accuse di molestie sessuali lo hanno travolto e ha ammesso di aver usato il suo potere in modo irresponsabile. Si è ritirato dalle scene per un po' e poi è tornato con il tour europeo.
La mia domanda ora è: fa ridere come prima?
Dice le stesse cose di prima, ma è ancora un genio?
Scherza sul sesso, sulla razza, sugli handicap e lo ha sempre fatto, ma perchè ora non fa più ridere e abbiamo iniziato a pensare di non essere per niente pronti a scherzare su certe cose?
Io sono abbastanza d'accordo con Ricky Gervais quando dice che puoi fare battute su tutto quello che vuoi, a patto che siano buone battute.
Spesso ci troviamo a ridere di cose assolutamente scorrette, un po' ce ne vergognamo anche, ma quando queste battute sono fatte da una persona che ha commesso atti deplorevoli e che quindi in qualche modo veicola un messaggio anche solo con la sua persona, si può ridere come prima?

Vi siete fatte un'opinione in merito??





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3 commenti

  1. Nello specifico di Gabbana faccio molta fatica a scindere le cose orrende dette e fatte dal senso di ingiustizia verso i suoi dipendenti. MI spiego: la reazione corretta a quello che fa sarebbe boicottare il suo marchio, ma poi mi chiedo tutta la gente che lavora per Dolce e Gabbana (e data la dimensione dell’azienda credo davvero tanti dipendenti), cosa c’entri in tutto questo. Boicottare Gabbana seriamente, e tutti, vorrebbe dire diminuire le vendite e quasi certamente si tradurrebbe in licenziamenti e riduzioni di personale, che colpa ne ha la sarta, l’ufficio prodotto o il customer service? Rimarrebbero a casa… Ecco in questo caso faccio davvero tanta, tanta fatica a dire senza se e senza ma: niente più abiti Dolce & Gabbana (che comunque non mi potrei permettere)! Sugli altri sono con te, se una persona rilascia interviste stupide o peggio fa cose meschine, professionalmente faccio molta più fatica ad apprezzarlo, attore o designer che sia e finisce nella blacklist. Ti risponderei quindi: No, non ci riesco! Scusa se sono stata prolissa.
    Susanna

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    1. Hai davvero ragione a pensare anche a chi lavora per lui.
      E mi dispiace ancora di più constatare che lui non si sia preso la briga di pensare per 5 minuti alla responsabilità che ha nei confronti di tutte quelle famiglie.
      Io personalmente non ho quasi niente D&G, quindi non mi metterei nemmeno a boicottare, l'unica cosa che però non riesco ad evitare, è quella di essere meno interessata. Probabilmente il boicottaggio è una politica che punisce troppa gente che non c'entra nulla, ma se fosse una questione personale, in cui solo lui ci rimettesse, forse sarebbe la cosa migliore.
      Non scusarti per essere stata prolissa, i discorsi argomentati sono i benvenuti.

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