22 marzo

marzo 22, 2024

Buongiorno. 

Settimana scorsa non ho scritto niente perchè sono stata a Barcellona. Non mi ero preparata nulla perché i giorni prima della partenza sono stati un po' congestionati.
È stato un viaggio molto bello e dopo un 2023 davvero difficile e complicato direi che ci voleva proprio.
Ero già stata a Barcellona nel 1998 e non ne avevo un bel ricordo, ma la colpa non era di sicuro della città.
In quel caso è stata una brutta esperienza perchè di mille volte nella vita in cui mi sono sentita fuori posto, quella di sicuro merita il podio. Ricordo le telefonate a casa e mia nonna che mi diceva torna, ti pago io l'aereo, più che le bellezze che la città aveva da offrire.
Sono felice di aver posizionato sopra quei pessimi ricordi, nuove esperienze più edificanti e più mie.

1) Tornando al presente, tralasciando la parte puramente turistica (che se vi interessa trovate sul mio Instagram), vi informo che non ho comprato praticamente niente.
Quel praticamente potrebbe far pensare che qualche cosa in realtà io abbia preso, ma mi sono portata a casa solo penne, matite, cartoline e gomme dei vari musei che ho visto + la tazza di Starbucks della collezione "you are here" (sono basica, mi piacciono quelle tazzone).
E metto sul piatto pure che non ho comprato nulla, anche se ne avevo bisogno: c'erano inaspettati 22 gradi di sole e io avevo portato solo maglioni pesanti, il più leggero dei 4 l'ho sporcato di salsa e quindi abbandonato quasi subito, mio malgrado.
Gli spagnoli sono i sovrani indiscussi del fast fashion, ma io continuavo a pensare che le stesse cose le avrei trovate anche in Italia (anche se ho scoperto che là costano un pochino meno e non me lo aspettavo).
Ho comunque goduto delle meravigliose vetrine di Loewe che si trovano in un palazzo bellissimo in Passeig de Gracia : la Casa Lleó Morera .
Si tratta di  un edificio modernista dell'architetto Domenech i Montaner che si trova a pochi metri da Casa Battlò, infatti insieme al capolavoro di Gaudì e a casa Amatller (quella accanto con il tetto spiovente a gradini) fa parte della cosiddetta MANZANA DELLA DISCORDIA (il nome gioca sul doppio significato che il termine manzana ha in spagnolo che significa sia isolato che mela, rimandando così al mito greco del pomo della discordia - vd wikipedia).




Loewe - Barcellona 



Ben fatto Loewe: bel negozio, bella collezione e bella borsa.

2) Confesso in questa sede di aver comprato un altro paio di Gazelle, ma questa volta proprio non potevo lasciarle lì.
Ho visto un tik tok in cui una ragazza è andata a The Mall e c'erano le Gazelle in collaborazione con Gucci, lei diceva che costavano la metà del prezzo boutique cioè 325€, ma in realtà erano in special price, alla metà della metà, quindi 162€.
Mi ero detta prima di arrivare: se ci sono, prendile pazze, perchè quelle basiche ormai le hai tutte:



E con queste chiudo davvero (lo devo scrivere perchè sono un disastro).

3) Mentre ero a Barcellona volevo andare a vedere per curiosità le scarpe di Bimba Y Lola, nello specifico queste:



Hanno quella grinta tipica delle GANNI, ma sono chiuse dietro e costano quasi 100€ meno.
Non sono esattamente quello che voglio, le Ganni mi piacciono molto di più, ma mi sembravano carine.
Quello che non sapevo è che anche di queste ci sono già in giro 100 dupe di Zara & co, che mi fanno cadere un po' le braccia.



4) Quando sono all'estero compro sempre una rivista o due, spesso di moda, qualche volta di gossip, perchè mi fa piacere conservarla e ricordare cosa stesse succedendo mentre facevo quel viaggio.
Ho acquistato Cosmopolitan perchè Vogue era davvero con molte pagine scritte e io non padroneggio lo spagnolo e perchè c'erano anche in regalo dei calzini sportivi con ricamato un bassotto e per 3.50€ mi sembrava un vero affare.
Mi sono resa conto che la moda in Spagna è un affare serio, ma non serio come per noi (ovviamente sto generalizzando); ho la sensazione che siano molto più leggeri e tranquilli sull'argomento e probabilmente meno giudicanti.
Però aggiungo che guardandomi in giro le ragazze che mi sono piaciute di più erano sempre le giapponesi.
Porca miseria come riuscivano ad essere leggere ed eleganti anche con addosso 10 marchi ben visibili.
Una nello specifico aveva un trapuntato di Burberry (ma di quelli leggeri, lunghezza mezza gamba), dei jeans molto giusti (per lunghezza e modello) e delle Onitsuka Tiger senza lacci che non vedevo in giro da parecchio perché da noi vanno quelle gialle e tutti comprano quelle gialle!


Mexico 66 - slip on tricolor 130€

Anche il suo compagno era perfetto, aveva una felpa grigia con dei tagli circolari che non ho individuato, jeans e le stesse scarpe... Perfetti!
(Non comprerò delle Onitzuka Tiger, ma mi piacerebbe essere quel genere di persona che in un mondo di Samba compra le Onitzuka Tiger senza lacci).

5) In questo trend in cui tutti i marchi propongono borse grosse, semplici, sulla scia della Margaux di The Row (che in America hanno già ribattezzato come la nuova Birkin), dopo Prada, possiamo inserire a buon diritto anche Ferragamo con la sua Hug.



Molto bella ed elegante, proposta in 10 colori diversi ad un prezzo più onesto rispetto a The Row: 2450€ per la misura media (quella in foto) e 2200 per quella più piccola.

qui


Non ho mai considerato Ferragamo per le borse e anche scorrendo il sito non ho visto niente di esaltante, ma questa è una buona idea!


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