rubrichetta della borsetta

novembre 08, 2016

Mi scuso per l'assenza di settimana scorsa.
Mi scuso soprattutto con me stessa perchè non sopporto lasciare indietro per così tanti giorni il blog.
Mi sono presa l'impegno di tenerlo bene, aggiornato e pulito e ora per totale mancanza di organizzazione inizio a zoppicare.
No no, così non va.

Oggi riprendo la rubrichetta della borsetta perchè mi frulla per la testa da un po' di tempo di parlare (o riparlare) di questa borsa e magari lo faccio accogliendo la richiesta di una cara lettrice che mi chiedeva di condividere quello che possiedo io.

Non riesco a ricordare se siano passati 8 o 9 anni da quando la possiedo, ma la mia Bayswater è bella come quel dì.
L'ho acquistata un giorno di gennaio da Selfridges, a Londra, giorno in cui avevo anche un febbrone da cavallo.
Ha avuto momenti di notorietà presso qualche it girl (e soprattutto Kate Moss), ma poi è tornata nelle pieghe dei classici (anche se è del 2003) perchè le IT, si sa, sono luminose, appariscenti, riconoscibili, databili, ma lei PROPRIO NO.
Qualche anno dopo il mio acquisto, Mulberry ha creato la Alexa e ha attratto l'attenzione di tutto il mondo della moda. Io, amando Mulberry, ho acquistato anche lei, ma non è stato vero amore.
Bella, bellissima, forse anche più comoda e leggera, MA NON MIA.
Forse il mio cambiamento nei confronti delle borse è iniziato lì.

Dopo l'Alexa c'è stata la collaborazione con Cara Delevingne, ma ho avuto l'impressione che non abbia avuto il successo sperato.
In realtà ci siamo dimenticati un po' tutti di Mulberry (io no, ho comprato anche la Daria Clutch), ma nel 2015 è arrivato un nuovo stilista che ha messo mano all'intera faccenda, cambiando perfino i caratteri con cui è scritto il marchio.
Da qualche parte doveva pur iniziare, perchè lasciar cadere un heritage del genere, sarebbe stato un crimine.

Ma veniamo a lei, perchè oggi con Johnny Coca ha subito un restyling e presenta qualche interessante novità.




Il modello classico si presenta con una grande patta e la classica chiusura "postman lock". La pelle è morbida e con quei grani a vista che mi piacciono tanto.
L'interno è senza fodera, con pelle spazzolata e una grande busta con cerniera e due bustine più piccole sovrapposte.
I manici sono abbastanza lunghi per poterla mettere sulla spalla, ma ovviamente la potete portare a mano o sull'avambraccio. Non ha tracolla.

Le novità invece sono molteplici: c'è piccola, c'è con tracolla, con la zip, con una nuova chiusura e ovviamente i colori sono tutt'altro che classici.
La più nuova è questa:



Non c'è più la patta, c'è la cerniera e il postman lock va a chiudere una cintura che  la circonda per intero.
Pur rimanendo lo stesso genere di borsa, il gioco dei dettagli l'ha notevolmente cambiata.
La zip la rende sicuramente più comoda (non c'è alcun dubbio) e le ali laterali mutano un po' la silhouette.
A me piace, ma mi piace anche perchè la sua zia più vecchia è ancora in catalogo e quindi non è arrivata a sostituirla, ma si affianca e ci regala una possibilità in più.

Se vi piace invece il vecchio stile, senza zip, ma avete bisogno della tracolla, ecco:

A differenza della mia , non ci sono i due cinturini laterali che si possono stringere o allargare a seconda dell'esigenza. Quelle alette, à la Celine, forse la rendono più moderna (non per niente il signor Coca ha lavorato con Phoebe Philo (proprio da Celine).

E poi si può optare per una dimensione più contenuta e più adatta ad essere portata a tracolla perchè sinceramente, la dimensione grande, portata a tracolla, sarebbe ridicola anche se foste alte 1,85.



Facendovi una velocissima lista dei pro e dei contro di quella che possiedo io, posso dirvi:

PRO: è un vero per sempre, non stanca mai, è capiente, è ben fatta, è strutturata ed è a prova di borseggiatori.
CONTRO: è pesante, non regala soddisfazioni se avete voglia di qualcosa di particolare e sfavillante, rischiate di tenerla spesso aperta perchè la patta non è di immediata apertura (e quindi attenzione ai borseggiatori).


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4 commenti

  1. Penso che sia la borsa piu' diffusa sulla metro di Londra, un vero classico british.
    Io mi ero fissata con la Alexa ma non ho mai dato sfogo a questa ossesione, la borsa creata con Cara secondo me non era male, non il mio genere, molto... Cara pero' l'avevo promossa.

    Non so se le inglesi siano particolarmente fedeli ai brand british ma di Mulberry ne vedo sempre tantissime e anzi, ammetto che prima risidere stabilmente qui non lo conoscevo proprio!

    L

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    1. Credo che sia proprio un patrimonio loro e secondo me, li rispecchia anche. A me continua a piacere molto.

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  2. Ciao Vale! Ero io che ti avevo chiesto di condividere le tue borse, mi piace tantissimo quando fai post come questi! E ti dirò, la tua mulberry è molto più bella nel vecchio modello. Spesso queste revisioni non mi piacciono proprio, penso alla Givenchy nightigale che era stupenda e ora non direi lo stesso. Baci Ale

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    1. allora lo farò anche sulla Nightngale!
      Preferisco costruire un post in cui la mia esperienza è funzionale a quello che sto dicendo, più che mostrare e basta.
      Spero che mi capirai.

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