quasi giugno

maggio 27, 2022

(Anche se non mi dilungo, non abbassiamo la guardia su quello che accade nel mondo, rimaniamo attenti).

Mi lamenterò del clima. Ci potete scommettere tutto quello che avete.
Io odio il super caldo, mi uccide. E non sopporto che le giornate calde siano sempre di più e sempre prima.

Firenze è una città caldissima, perchè, come dicono qui, è "in buca", cioè circondata da colline.
Ok, bello il Chianti, belli i casali, l'olio e il vino... ma il CLIMA è un inferno, perchè quando dice di fare caldo, ti si piazzano sulle spalle dei macigni di umidità che ti atterrano.
Io non sono in perenne vacanza in Val D'Orcia, quindi non ho intenzione di vendervi il sogno della Toscana. Firenze d'estate è bella solo se hai una casa a Punta Ala.
La scorsa estate pensavo di morire. Avevo prenotato la visita al David una mattina di agosto, alle 8.30 (praticamente le prime ad entrare) e quando siamo uscite dall'Accademia pensavo di svenire. Mia mamma, che solitamente non respira bene, era arzilla e in forma, io uno straccio.
Io soffro di pressione alta, ma col caldo la mia pressione scende sotto i tacchi e mi rende un'ameba senza forze.
Quindi odio il caldo.
E mi stanno sulle scatole quelle che dicono che l'estate è meglio dell'inverno, perchè io non sto in nessuna delle due squadre, io voglio il team dei sognatori, quelli che si ricordano le mezze stagioni, quelli che amano il blazer di lino, quelli che non sudano se devono fare una passeggiata e godono dell'arietta fresca appena si fa sera.
Il cambiamento climatico ci ha sottratto le mezze stagioni, qui un giorno era 17 e quello dopo 27 e quello dopo 32. Io non me lo merito!

1) Collegato a questo discorso ho un'altra lamentela importante da sottoporvi.
Come è possibile che io sbagli sempre (SEMPRE) abbigliamento ai matrimoni??
Questa volta ero partita bene, avevo studiato, sono andata in negozio a provare (di solito mi avventuro on line, ma questa volta ho preferito la consulenza del negozio per sovrapporre in modo sensato ciò che era nella mia mente a ciò che vedevo nello specchio) e ho raggiunto una soluzione accettabile con due mesi di anticipo.
Ho comprato una maxi gonna (non fucsia come dicevo, ma blu) e una camicia floreale con fiocco di seta.
Acquisti risolti intorno al 27 di aprile, con 2 mesi di vantaggio.
Lunedì ho provato la gonna per decidere quanto accorciarla (dannazione di noi persone basse, niente va mai bene quando esce dal negozio) e ho messo anche la camicia.
Volevo strapparmi tutto di dosso!!!!!
Avevo un caldo assurdo, la camicia ha la manica troppo lunga ed essendo girocollo non mi fa respirare, il fiocco poi mi è sembrato un cappio!
Come diamine ho fatto a dimenticarmi che quando fa caldo io sono insofferente alla vita, come posso dimenticare ogni anno quella sensazione sgradevole di schifo addosso?? 

Sono andata dalla sarta con la gonna (da accorciare di 12 centimetri ... DODICI) e con la camicia 
e lei mi ha detto che per non rovinarla, avrebbe potuto al limite accorciarmi  la manica di pochi centimetri... ma cosa me ne faccio di pochi centimetri io voglio andare in canotta!!!!! E poi la sarta ha aggiunto che la seta secondo lei è un tessuto pesante. 
Ma io sono sempre vissuta nella convinzione che la seta sia leggera e pregiata, perchè ora è diventata improvvisamente uno scafandro????? Da quando???

Quindi sono punto e a capo, devo trovare qualcosa da abbinare alla gonna e finirò per trovarlo il 24 giugno, in ritardo.

Vorrei avere vestiti da matrimonio, cose eleganti da tenere lì per l'occasione... che ne so un pigiama di seta di Prada che tiro fuori quando serve, PER SEMPRE.

Prada SS2017 - collezione da favola


Se Miuccia volesse gentilmente agevolarmelo...
(Ho già detto questa cosa? Probabilmente sì... ma capitemi, sono un'inetta da matrimonio e cerco soluzioni facili).

2) Aggiornamento camicia Marni. Ottimo acquisto. Mi piace, non è leggerissima, ma credo che il taglio maschile la renda perfetta da portare aperta con sotto un top (non corto).
Anche al mare sopra il costume o con gli shorts andrebbe benissimo, per cui, anche se non era quello che volevo, credo di aver fatto bene.


Cara Laura del post di settimana scorsa, come ti è andata? Hai indovinato le taglie?

3) Sto vendendo delle Lacoste di mio marito su Vinted.
Ho avuto poche incursioni nel mondo maschile delle vendite perchè per lui ho usato per lo più VC e lì si parla poco.
Alcune delle donne con cui ho avuto a che fare sono state molto fastidiose, hanno chiesto mille foto, in 10 posizioni diverse, hanno preso tempo per pensarci e spesso sono sparite. Gli uomini non li conoscevo da questo punto di vista.
Gli uomini però riescono a fare mansplaining anche su una maglietta in vendita. Uno mi ha scritto proponendomi una cosa un po' svantaggiosa, tipo che una polo costa 45€ e lui ne voleva pagare 60 per due. Non discuto sul fatto di provarci, non costa nulla buttarla lì, ma poi parte una vera trattativa.
Lui invece insisteva che "di più non ce la faccio", che "è davvero una buona offerta", "te la lascio sul piatto, pensaci", "non troverai di meglio".
Sul serio? Dai insegnami come si fa! Fammi una lezioncina sui buoni affari! Ho fatto il classico, ma ho portato matematica alla maturità.
Io proprio non sopporto quelli che mi dicono di più non posso ... delle volte anche per 10€. Non per i 10€, perchè conosco il valore dei soldi, ma per il tipo di trattativa che stiamo avendo.
Non vendo beni di prima necessità, se non puoi comprare due Lacoste, puoi sempre comprarne una, o non comprarle affatto, o aspettare di poterlo fare, quello che non puoi fare è cercare di fregarmi con la carta della pietà.
Tu ti sei dato un budget? Beh pure io. E no, non mi stai facendo un favore!
E poi MI LASCI SUL PIATTO LA TUA OFFERTA IRRINUNCIABILE, tipo Robert Redford in Proposta indecente? 
Il problema si è risolto in 5 minuti perchè un altro si è comprato una delle due polo che voleva lui e quindi il mega affare non si può più fare. Peccato davvero.
Anche il numero 2 ha provato a fare una proposta assurda (e questo credo sia un limite di Vinted, non di genere) e mi ha chiesto le misure anche del colletto, ma almeno nel momento di decidere è stato onesto.



4) Viola oggi è in gita. La prima gita dal 2020.
È andata con la sua classe a Fiesole, che credo sia distante da casa 3 km.
Non sono nemmeno andati in pullman, ma con il bus di linea e torneranno per pranzo.
D'altra parte in 5 ore a Fiesole fa in tempo a suonare tutti i campanelli e salutare tutti gli abitanti.
Ma va bene, è pur sempre qualcosa, aveva l'emozione del "viaggio", si è preparata lo zainetto e si domandava come sarebbe stato andare in giro con la sua classe.
In fondo si conoscono da pochi mesi e queste occasioni sono perfette per sperimentare qualcosa fuori dalle mura scolastiche.
Io alle medie ho fatto un'unica gita, a Monza , a vedere la corona ferrea della regina Teodolinda.
In realtà il pullman arrivò in ritardo e c'era moltissimo traffico, quindi la corona ferrea non l'abbiamo mai vista e siamo tornati indietro subito, però mi ricordo di avere avuto il walkman con "Like a prayer" di Madonna nelle orecchie, perchè in fondo Life is a mistery, everyone must stand alone, I hear you call my name and it feels like... HOME!

Questa settimana è arrivata anche la foto di classe. Aiutatemi a trovare una parola nuova per dire brutta!
Io ammiro le persone che vengono bene nelle foto di classe e non avranno nulla di cui vergognarsi nei secoli. Lo so che non è merito loro, ma è madre natura a dotarli della dote della fotogenia, ma alla luce dei fatti che sia merito o casualità, è una gran cosa! 
Io sono sempre venuta male e al liceo per due anni di fila avevo la stessa maglietta e il penultimo anno avevo addosso il gilet peruviano! Non parliamo dei capelli...
Viola ha semplicemente un'espressione di una che ha perso la voglia di vivere e si trova lì per caso o per sbaglio. Il professore le ha detto che è venuta male perché ha la mascherina in mano, io non trovo nesso fra la mascherina in mano e una faccia afflitta, ma credo che questo entrerà a far parte del suo elenco di aneddoti delle medie. (Almeno lei era vestita bene, senza nulla di etnico).

5) Concludo oggi con una riflessione che mi ha fatto fare Andrea di TLON.
Vi riporto il suo post su Instagram:

Ognuno, con i propri libri, ha il diritto di fare quello che vuole. 
C’è chi li tratta con devozione assoluta e si guarda bene dall’intaccarne la perfezione e chi, invece, riempie le pagine di segni, appunti e sottolineature. 
(Io - lo ammetto - faccio parte della seconda scuola).

C’è poi, a un polo, chi sottolinea con matita e righello e, all’opposto, chi usa penna o evidenziatore un po’ come viene. 
Capita che i primi guardino con orrore i secondi, e che i secondi considerino ossessivi i primi. 
Quel che scegliamo di sottolineare di un libro, in fondo, racconta ciò che desideriamo essere; il modo in cui sottolineiamo, invece, dice molto su quello che siamo davvero.

Quando poi capita di prendere in mano libri del passato con vecchie sottolineature, a volte sembra di avere di fronte un oggetto capace di raccontare di noi molto più di un diario. Gli appunti a margine sono spesso vere e proprie radiografie, e ci fa tenerezza vedere cosa e come avevamo scelto di mettere in evidenza. Proviamo imbarazzo nell’osservare quello che ci era sfuggito.
Perché a volte sottolineare è più intimo che scrivere, e certe linee sono vere e proprie confessioni.

Un pensiero a parte, poi, meritano le orecchie ai libri, capaci di far saltare sulla sedia in molti, persino più degli evidenziatori.
Il fatto è che per quelli come me fare le orecchie (ai libri propri e non a quelli di altri, sia chiaro) è un modo per far vivere il libro, per trasformare un burattino di carta in un bambino che con le sue nuove orecchie acquista spessore (in tutti i sensi). Piegare gli angoli delle pagine è un atto quasi carnale, e vale la pena ricordare che è praticabile solo su supporto cartaceo (sconsiglio di farlo con un lettore di eBook). 

Alcuni pensano che il rispetto si eserciti nel lasciare le cose così come sono, mentre altri sono convinti che si possa amare qualcosa solo permettendole di cambiare. Così come alcune persone amano intensificare il proprio corpo con i tatuaggi e altre si impegnano a tenerlo intonso. Insomma, ognuno ha il diritto di fare un po’ come gli pare. Non c’è un modo migliore degli altri: vale la pena sottolinearlo. 
A penna.

Andrea

Io sottolineo tantissimo, a matita, anche col righello, anche coi colori. 

Starnone


Scrivo, ma poco.
Il mio grandissimo dubbio sul Kindle era proprio: come faccio a sottolineare? Beh ovviamente chi si è inventato quel piccolo oggetto del demonio sapeva con chi aveva a che fare e la funzione evidenzia è ovviamente compresa. In più tutte le cose che si evidenziano finiscono nel file "i tuoi ritagli" che personalmente io consulto sempre quando finisco un libro.

Sally Rooney


Non sono fan delle orecchie, le faccio solo quando non ho la matita a portata di mano (difficile che non ce l'abbia) o quando magari è l'intera pagina a meritare la menzione.
Come se non bastasse ho la mia agenda dei libri che mi serve tantissimo perché io ho il terrore di dimenticarmi quello che leggo e appuntare più cose possibili su un taccuino mi aiuta a fermarle da qualche parte.



Ne vengo fuori come una pazza maniaca del controllo? Beh, semplicemente lo sono!




Altri post che potrebbero interessarti

5 commenti

  1. Un mio ex collega commerciale mi diceva sempre: la seta tiene caldo d'estate e freddo in inverno...e da allora per me è mai più, hai ragione a sentirti soffocare!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. me lo disse una volta in inverno che mi ero vestita carina carina, con una camicia di seta e congelavo!

      Elimina
  2. Ciao allarme rientrato! va tutto benissimo, per me la vestibilità è la consueta di Uniqlo. Una curiosità la frase "Non era bella, ma in qualche modo non aveva idea di questo fatto e metteva in scena la bellezza così bene che i ragazzi potevano giurare lei lo fosse" da quale libro arriva? mannaggia quanto avrei voluto essere così da adolescente!!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Che occhio! La frase è tratta da "La nostra furiosa amicizia" di Rufi Thorpe.

      Elimina