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Borse, film, Milano e scarpe!

giugno 10, 2022

Oggi è l'ultimo venerdì di scuola.

La prima media è finita, così come tutti gli altri gradi di scuola che bene o male "frequento".

Se ripenso all'anno scorso, al magone per la fine delle elementari, alla preoccupazione per il futuro, per i nuovi incontri che avrebbero potuto destabilizzare un fragile equilibrio pre-adolescenziale e per le novità che non avrei potuto controllare, mi dico: come al solito ti sei fasciata la testa prima di essertela rotta. Potevi dormire di più.

Viola è stata bene, si è confrontata con altre realtà e ne aveva bisogno perchè il bozzolo in cui era finita (8 anni di vita su 11 con le stesse persone) iniziava a dare segni di cedimento.
Io temevo di conoscere professori demotivati e incattiviti e invece ho trovato persone molto competenti e quasi simpatiche (dico quasi perchè il mio punto di vista si va a sommare a quello di Viola che ha altri parametri rispetto a me) che nei colloqui hanno parlato tanto del loro metodo, di quello che gli piacerebbe fare con questi ragazzi e di quello che sperano... perchè anche se la classe degli insegnanti è bistrattata conserva ancora delle speranze e io con loro.

Nei miei ricordi scolastici forse c'è stato un solo professore (nel triennio del liceo) che stimolava il dialogo al di là del programma, che non aveva foga di finire e badava anche al presente oltre che al milione di informazioni da trasmettere, invece Viola ne ha parecchi e li ha incontrati prima di me.
Se da noi succedeva qualche casino, nessuno usava il tempo a capirne il senso e le ragioni, ora invece sviscerano il problema e parlano un sacco. Viola ama questa cosa? Certo che no! È suo dovere odiare tutto, ma io che ho qualche anno in più, dico che questo allenamento al confronto le frutterà molto.


1) Parliamo di borsette carine che costano il giusto. 
Ormai i prezzi sono folli ovunque, mi viene quasi da ridere a vedere una Neverfull a 1500€ (vi ricordo che io l'ho presa in lista d'attesa nel 2007 quando è uscita e l'ho pagata 435€, che rimane il suo valore). Un aumento di 1065€ in 15 anni mi sembra un po' fuori misura, ogni volta che penso di venderla (perché sono anni che non la uso e la presto ad un'amica ogni tanto) alla fine desisto perché ha un valore davvero pazzesco ed è destinata ad averne sempre di più!
Comprerei una Neverfull oggi? Neanche morta, a quella cifra si trova molto di meglio!

Ma tornando alle borsette carine a prezzo sensato, cosa ne pensiamo della Marcella Bag ?
Io la trovo assai interessante in tutte le dimensioni.

Vi dico in tutta onestà che il marchio "Gianni Chiarini" non mi dice molto, ho scorso un po' i vari modelli, ma non ho visto niente di eccezionale (tanto meno nella linea GUM che proprio non mi piace), ma questa Marcella invece è una borsa giusta per l'estate. 
(Non ho lo stesso entusiasmo per quelle invernali).
La mia preferita è quella con la stampa liberty (ho una passione sfrenata per i fiorellini liberty, se Viola fosse ancora piccola, sarebbe un giardino fiorito e la vestirei solo con queste cosine chic a fiori): 

275€



Il costo non è bassissimo, ma è una borsa ben fatta, con stampa originale e possibilità di personalizzazione, quindi 275€ possono starci. 
Se poi non vi interessa il liberty i prezzi sono nettamente più bassi e ve la cavate con meno di 200€.




Esistono anche le versioni più piccole con tracolla (dimensioni: 19x16x11 cm) e sono davvero appetibili, l'ultima qui sotto l'ho vista in Rinascente e mi è piaciuta tanto!

155€, 185€ la Marcella grande perfetta per la spiaggia e per il mare in generale

sempre liberty

170€, la mia preferita!





Il secondo modello invece l'ho visto quando sono andata a comprarmi la gonna lunga che vorrei mettere al matrimonio del 25 ed è la famosa Pasticcino bag.
Escludo in tutti i modi di acquistare la misura large, la userei solo a mano ed è enorme:



La medium mi piace già di più, anche se temo che per me sia ancora troppo grande:



La small invece è proprio una delizia, eccolo il vero pasticcino!



E i dettagli sono bellissimi:

249€




La media in rafia blu costa 289€:



La grande della collezione Venezia con la chiusura fatta in vetreria a Murano costa molto di più, 580€, però effettivamente è più preziosa perchè oltre al vetro, anche il tessuto è prezioso, infatti viene da Mariano Fortuny, famosa fabbrica di tessuti veneziana.
Di recente c'è stato un grande evento per il lancio, con le influencer e i giornalisti a Venezia, ma quello che io poi constato è che nessuna indossa questa borsa nel quotidiano, non c'è il minimo riscontro nella vita reale, quindi per me è una comunicazione che non funziona. 
Io voglio sapere qualcosa di più, perchè per vederla basta andare in negozio o aprire un giornale. 
Questi lanci mi fanno solo sapere che esiste, niente di più e questo non è l'influencer marketing che mi aspetto, questa è pura pubblicità e non aggiunge nessun talento del "talent" che hanno assunto.
. 


2) Ora devo andare più veloce perchè siamo solo al secondo punto e io ho parlato fin troppo.
Io seguo  Camille Cherriere perchè la trovo bellissima, non so quanto mi faccia bene cercare ispirazione in una come lei, ma per il momento reggo.
In settimana ha mostrato la sua "scarpiera" o come lo chiama lei il suo "Shoe wall" e una ragazza ha chiesto se potesse fare uno "Shoe room tour" per sapere la storia dietro ogni paio di scarpe.
La domanda è molto carina, perchè sicuramente dentro ogni nostra scarpiera ci sono un sacco di storie, ma di sicuro ci vuole molto tempo ed energia per raccontarle.
Lei ha ridimensionato la faccenda romantica e ha scritto che, come ognuna di noi, lei condivide la scarpiera con la ragazza che vorrebbe essere e il 97% delle scarpe sono per lei (platforms, scarpe sexy e scomodissimi kitten heels); il rimanente 3% sono per la vera lei, (mocassini e un paio di Samba) .




Io mi sento di dire che ho imparato a invertire le percentuali. Ho smesso di comprare scarpe che non riesco a mettere.
Una decina di anni fa ho acquistato un paio di Mary Jane con il tacco altissimo di Miu Miu, quelle di vernice cipria con il tacco coperto di brillantini. Sono di una bellezza abbacinante. La bellezza è pari solo al male fisico che ho provato l'unica volta che le ho indossate. Credo che il tacco sia 12-13 cm e se lo montate su un 36 significa camminare sulle punte. Letteralmente.
La mia unica esperienza mi ha vista arrancare, stanca e gobba, e promettere all'universo che non le avrei messe mai più.
Ogni tanto le tiro fuori, le guardo estasiata, le provo, sento tornare quella sensazione sgradevole di scomodità e le rimetto nella loro scatola rosa.
Non le venderò mai perché appartengono alla ragazza che vorrei essere, mica a me!

3) Da un po' di tempo leggo su twitter e su Instagram commenti negativi su Milano.
C'è chi dice che è sporca, che è cara, che è invivibile, che c'è troppo traffico, che si crede di essere una grande città europea, ma non pulisce manco le scarpe a Parigi o Londra.
Un po' mi dispiace perchè io, anche se vivo qui da parecchi anni, mi sento sempre milanese e avverto il desiderio di difendere e celebrare la mia patria natia (un po' come Foscolo con Zacinto, ma senza il mare e l'esilio).
Ho lasciato Milano in era pre-social, quindi non ho vissuto questo fiume immenso di eventi, informazioni, aperture, svendite e presentazioni che la attraversano ogni giorno.
Come ha detto il sindaco nel momento sbagliato? MILANO NON SI FERMA. 
Per me era solo la mia grande città, non me ne fregava niente se apriva l'ultimo ristorante giapponese fusion, io sarei comunque andata alla Pedra del sol perchè amo il messicano (c'è ancora?). 
Prendevo il 23 e il 23 non c'è più, compravo cd e biglietti per i concerti da Mariposa e Mariposa non c'è più, adoravo perdermi alle Messaggerie Musicali e hanno chiuso, il mio appuntamento con le amiche era alle 3 da Fiorucci e ovviamente è andato pure quello, andavo in ogni cinema di Corso Vittorio Emanuele e praticamente sono tutti chiusi, quindi mi rimangono ben pochi posti del cuore e certe zone proprio non le riconosco (ma secondo me manco c'erano, le hanno costruite ex-novo).



Ho beneficiato del suo fare tutto per prima rispetto al resto d'Italia, ma senza volerlo, alzando un po' le spalle come se fosse l'ennesima cosa che c'è, ma se anche non ci fosse le vorrei bene lo stesso.
Se ci vivessi ora sarei in grado di vivermela in modo sereno o sarei contagiata da quella strana cultura della performance che intacca ogni ambito?
Da qui ho la sensazione che devi aver visto l'ultima mostra, letto l'ultimo libro (o gli ultimi 3), mangiato nell'ultimo posto fico, comprato l'ultima cosa da avere ancora prima che si sappia che è quella da avere.

Oppure è quello che ci vendono le persone su Instagram o quello che ci vuole far credere lei, la città? 
Le mie amiche mi sembrano impermeabili a questi fattori, ma lo sarei anche io, che sono più influenzabile di loro?? 

Firenze in questo senso è più lenta e pronvinciale, ma molto snob. Non è in gara con nessuno, tanto ha già vinto, ti ospita, ma rimani un ospite e ti è chiaro da subito. Non ha bisogno di te.
Io continuo a prendermi il meglio di entrambe, però devo ammettere che quando sento una parlata milanese troppo marcata, con le vocali spaparanzate al sole, mi viene un po' di nervoso. Ad esempio non riesco a sentire Rkomi perchè non mi piace proprio quella vibrazione lì, è colpa della mia disabitudine, del mio vivere nella culla del Rinascimento o lo sentite anche voi fastidioso?
D'altro canto Viola scatena grasse risate in classe quando pronuncia diéci anziché dièci, è vero che i ragazzini ridono con poco, ma è così buffo?
(Mia figlia ha una parlata ibrida, forse non esattamente quello che aveva in mente Manzoni quando aveva preso il suo lombardo e lo aveva ficcato nell'Arno, ma credo che alla fine sia una cosa sua, fa parte del suo retaggio).

4) Voi avete visto il film BEFORE MIDNIGHT del 2013?
È il seguito di "Before sunrise ("Prima dell'alba") e di "Before Sunset" ("Prima del tramonto") e io non ne sapevo niente.
Quando mi è capitato di scorgerlo da qualche parte, sono corsa a cercarlo su qualche piattaforma e l'ho visto.
Forse non avrei dovuto.
Il primo film era esattamente il mio sogno: avrei voluto essere lei (ma tanto), avrei voluto uno come lui (moltissimo), avrei voluto viaggiare da sola in treno e vivere quella meravigliosa avventura.
Ecco cosa è stato "Prima dell'alba", un film sull'impossibile: nella vita reale quelle robe lì non succedono (e se succedono finiscono molto male).



In "Dopo il tramonto" continua il sogno, loro sempre bellissimi, la vecchia chimica si accende, si amano davvero, non era un fuoco di paglia, sono passati anni, lui scrive un libro sulla loro storia, lei va alla presentazione e il mondo si ferma, a nessuno dei due importa più niente della vita che hanno vissuto fino a quel momento.
Di nuovo impossibile. Quando mai? Se vi capitasse di incontrare un grande amore della vita passata, riuscireste in così poco tempo a sbattervi in faccia la familiarità senza recriminare? No, assolutamente, perché nella vita vera spuntano paranoie ad ogni angolo.


E allora perchè se mi hai venduto il sogno per due film, mi vuoi schiaffeggiare con una maturità realistica e deludente, con due personaggi che ok, forse si amano, ma si parlando addosso tantissimo (mamma mia quanto parlano!!!!!!!), rinfacciano ancora di più, vivono male gli squilibri di potere e faticano da morire a gestire la quotidianità? C'era bisogno di fare una doccia di realtà proprio adesso?
Io volevo il sogno anche prima di mezzanotte!

Julie sei sempre bellissima


5) Vi lascio con le Gazelle di Gucci in collaborazione con Adidas. 
Ancora una volta la stessa identica scarpa (carina ovviamente), ma con un costo moltiplicato per 6.
Ha senso tutto ciò?

650€



100€















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7 commenti

  1. ciao vale, buon venerdì! Io ronzo intorno alla Pasticcino da parecchio tempo, e dal momento che - come credo valga anche per te - non considero l'opzione "a mano", pensavo che la media sarebbe stata una buona idea (la piccola è veramente piccola), ma l'ho provata in negozio con la tracolla, ed il peso della borsa la fa stare tutta piegata verso l'esterno, è come se non avesse equilibrio, non so come spiegarmi. Tu l'hai mai provata?
    Tempo fa ne ho viste alcune scontate sul sito di intrend (credo siano esaurite ora), ma lo spirito di marie kondo mi ha fermata!
    buon weekend!
    ale

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    1. la penso come te sulla Pasticcino, la vorrei da anni ma poi mi blocco per fattore comodità, utilità ... però bella sempre!!

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    2. La mia scelta cadrebbe sulla piccola proprio per evitare il ribaltamento con la tracolla. È vero che la tracolla è prevista, ma mi sembra sempre che non sia pensata per la tracolla. La piccola coi manici mi sembra la soluzione migliore. Da Intrend (in negozio) ne avevano diverse intorno ai 100€ piccole a righe fucsia, ma il colore non mi convinceva.

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  2. Vale, a tratti nel punto su Milano ho pensato ma scrive lei o mi legge in mente? Io vivo a Torino, quindi "quella Milano lì" la guardavo da lontano e mi piaceva, la Milano di oggi...va troppo di corsa su tutto, è solo un'etichetta su quasi tutto e se vuoi respirare quella vera che era devi parlare con una persona che abbia almeno 40/50 anni e allora sì che senti la Milano bella, quella che davvero era istituzione. La reputo una città che può fare le scarpe tranquillamente a tanti altri posti, è innovativa, è al passo...solo che ti fa sentire scartata, ti mette soggezione, ti siede...se NON RIENTRI in tutta quella serie di situazioni che citavi tu, io ogni volta che ci vado ne torno contenta ma non da abitante ecco...poi torno a casa mia, non so come dire, la mia Torino che invece è in costante risveglio ma resta più proletaria, passami il termine, meno aggressiva. Detto ciò, Milano resta Milano. I costi delle borse mi stanno facendo pensare che si stia davvero andando in una direzione ridicola, seriamente...e che poi infondo possa vivere anche senza quella necessariamente firmata, certo amo la moda, ovvio...innegabile, però ecco...penso andrò di Chiarini Coccinelle e varie...perchè il resto è proibitivo per me, purtroppo...sempre bellissimo leggerti!

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    1. Quando ho letto il tuo "ti siede" mi sono trovata ad annuire. Pare proprio che ti faccia correre come un matto, che ti tolga il fiato e poi ti metta a sedere. Questa settimana del salone del mobile mi ha fiaccato solo a guardare uno schermo. Ho avuto la netta sensazione che tutti dovessero esserci a prescindere da quanto fossero interessati. Capisco benissimo la sensazione piacevole di tornare poi in una città meno aggressiva e stancante, dove fai solo quello che realmente vuoi e non quello che lei vuole che tu faccia!

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  3. Io sono anni che valuto e nn compro la pasticcino Bag: la trovo bella e si vede poco in giro. Sono passata da desiderare la grande, poi la media e adesso, dopo averla provata in negozio, credo opterò per là piccola, la trovo più portabile. Il guaio è che nn mi decido mai sulla fantasia da scegliere!!!

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    1. Brava! La piccola è il vero pasticcino, le altre sono troppo difficili da usare nel quotidiano

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