­
­

maturità: come cercare se stessi (e non riuscirci)

giugno 24, 2022

Quanto manca alla fatidica frase : ne parliamo a settembre?
È estate da 3 giorni, ma a me sembrano già 3 mesi.
Stanno finendo tutte le serie, tutti i programmi e perfino i podcast con cadenza settimanale.

Ci stanno abbandonando al nostro destino di caldo e noia.

1) Nel frattempo i maturandi maturano e come al solito generano una tempesta di ricordi di maturità che io personalmente adoro!
Quando ero una maturanda mi dicevo che sti vecchi che mi dicevano che ci erano già passati, avevano solo lo scopo di sminuire la mia esperienza, che essendo MIA, era per forza speciale e unica... poi ho capito sia che tutte le esperienze sono speciali e uniche, sia che nessuna esperienza è così speciale e unica.

Io ho fatto il tema di attualità e tradotto Cicerone, ho portato greco e matematica all'orale e mi sono chiesta perché tutti avessero scelto di portare storia e italiano quando il programma di matematica si poteva tranquillamente scrivere su un post-it, ma tant'è, matematica l'abbiamo portata in 2, io e un certo Graziano di cui non ricordo neppure il cognome e che ho perso di vista ancora prima di averlo visto (non mi ricordo per niente le sembianze di questa persona, eppure abbiamo studiato molto insieme, visto che eravamo gli unici a tentare la sorte con trigonometria)!


Ricordo benissimo la stanchezza e quella sensazione di leggerezza appena tutto è finito... leggerezza con un misto di baratro incombente: e adesso? Forse la maturità la prendi proprio in quel momento lì, quando hai finito di raccontare l'Alcesti con tutte le sue sfumature tragiche e inizi a pensare alla tua di tragedia umana, quella che non prevede più che tu sia accompagnato da nessuna parte e tu debba scegliere davvero chi vuoi essere.

Te lo dicessero prima che la maturità non si prende, ma si evoca come uno spirito quando si devono iniziare a fare delle scelte!!


2) Ho passato un pomeriggio piacevole con la mia amica Barbara e ancora una volta quella donna lì accende lampadine. Praticamente mi ha detto di smettere di guardare i vestiti e poi cercare di adattarli a me, perchè non è così che funziona. I vestiti non sono il centro. Io sono il centro e loro mi devono venire dietro.
La mia testa continua a produrre sfilate bellissime con le modelle e poi ci sono io che ovviamente non sono una modella e quindi mi dico che sto male con tutto.
Verrà il giorno in cui io prenderò consapevolezza di me e farò combaciare ciò che mi piace con ciò che mi sta bene??
Verrà il giorno, ma quel giorno non è oggi.

Io che mi credo Lia Kebede e non esiste niente di più lontano


3) Una che invece si è cercata, si è trovata e dà sempre la sensazione di essere a suo agio è Laura Fantacci.
Potremmo obiettare che è facile con l'accesso ai più grandi e-commerce del mondo, ma io (dopo avervi detto di sì) aggiungo che in quella situazione è anche facile perdersi. Io non so se sarei in grado di trovare me stessa in mezzo a tutto quel ben di Dio. 
Riuscirei a resistere alla tentazione di agghindarmi con tutto quello che vedo? Conoscendomi : NO.
Lei invece è proprio lei, sempre.
È affascinante vedere quando prepara le valigie e pensa a tutti i possibili abbinamenti, con le poche cose che porta con sé, in modo da essere sempre diversa.
Molte volte ripropone pezzi vecchi e li interpreta con un gusto sempre moderno; anche qui, potete dirmi: si va beh, avessi anche io quei pezzi vecchi li proporrei in mille modi, anche meglio... però quei pezzi vecchi li ha scelti con la lungimiranza di chi sa che non le sarebbero venuti a noia e per me questo è sempre un grandissimo pregio.
Negli anni non ci sono mai stati strappi. 
Se guardate alcune influencer italiane sono passate attraverso tutte le tendenze, ma proprio tutte, cambiando ogni volta. Lei no, ma senza per questo sembrare sorpassata o vecchio stile... e non ha nemmeno avuto qualche crisi di coscienza o svolte al minimalismo (vedi Emma Hill, ma non solo) che l'hanno portata ad avere tutto beige, bianco o nero.
È solo lei con tutta la sua contezza.








4) Tornando alle ispirazioni dell'estate:




Dove si compra questa attitudine si sentirsi super fighe con un vestito over e degli zoccoli?
No, perchè io appena ho visto la foto, ho iniziato a cercare il vestito, ma ho come l'impressione che non sia il vestito la chiave di tutto.
Insomma, oggi sono qui da mezz'ora a dire che i vestiti ci raccontano e non siamo noi a raccontare loro.
La lezione è chiarissima, ma continuo a non saperla ripetere!



Il vestito comunque è ba&sh (si chiama Maxime) e costa 160€, ma sul sito è sold out.
Forse la coolness la dobbiamo trovare altrove.




5) Ultimo punto, una borsetta, perchè su questo invece vado forte e veloce come una saetta.



Per me è un super no.
Insomma ci sono tutte le caratteristiche delle vecchie Motorcycle (sempre nel cuore), ma montate su una cosa pacchiana.
È proprio una di quelle borsette anni 2000, da portare sotto l'ascella e io è un modello che proprio non reggo.

Devo però dare atto a Demna che ha saputo dare il nome giusto a questo accessorio: la Cagole.
Voi lo sapete chi sia la CAGOLE?
Vado a citare il vocabolario LAROUSSE:  “cagole” designa nel sud-est della Francia, una giovane donna estroversa, un po' svampita e volgare. 

Aggiungo qualche notizia presa dal sito inprovenza.it: 

Qualunque marsigliese direbbe che la cagole è molto di più. La cagole indossa gonne troppo corte, camicette troppo scollate e vestitini troppo aderenti. La cagole si trucca in modo troppo vistoso e abbonda troppo con rossetto, matita e mascara. La cagole fuma troppo, beve troppo e mastica chewingum troppo spesso, possibilmente con la bocca aperta. La cagole parla troppo, con un tono di voce troppo alto, un accento troppo spiccato e un vocabolario troppo grossier.

Ecco la borsa è esattamente così, è concepita per essere TROPPO.
Non fa per me, ma ne capisco le intenzioni.

Altri post che potrebbero interessarti

8 commenti

  1. Adoro Laura Fantacci, è la mia preferita in assoluto! ha un gusto divino ma , soprattutto, è lei che veste gli abiti e non il contrario e questo è fondamentale!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Non farsi vestire dai vestiti è il mio obiettivo, la lezione da imparare, ma ancora mi sento in difficoltà.

      Elimina
  2. Io seguo la Fantacci sin dai tempi di WIT e le si deve riconoscere il fatto che oltre che essere coerente con se stessa lo è pure con la propria età..peccato solo non abbia più un suo blog

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Sì, il suo blog era proprio un blog di quelli di cui avrei bisogno adesso, ma so che sono considerati vecchi ed obsoleti, mannaggia ad Instagram!

      Elimina
  3. Cognome di Graziano in pvt credo di ricordarmelo! Lella

    RispondiElimina
  4. Sono pienamente d'accordo con la tua amica Barbara! A 46 anni suonati sono arrivata alla sua stessa conclusione.
    La borsa Cagole non mi piace per nulla, ma ha un nome appropriato, sia per il significato sia per l'assonanza con un verbo piuttosto volgare....
    Elinor

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Anche io sono arrivata alla sua conclusione, poi però la mia testa vagola

      Elimina