non ho un titolo!!

ottobre 21, 2022

Che ottobre meraviglioso! Lo dico contenta, ma anche preoccupata perché probabilmente non è proprio normale vestirsi ancora così leggeri... come non è stato normale schiattare di caldo da maggio ad agosto.

Ho fatto il cambio di stagione, ma in realtà il guardaroba invernale è decisamente intonso.

Fra le cose che ovviamente non ho ancora usato ci sono gli Ugg. Ho ricevuto per il mio compleanno gli Ugg Ultra mini. Voi mi direte: ma Valentina non li avevi ricevuti anche lo scorso anno uguali uguali? Beh ricordate bene, solo che dopo un mese che li avevo, li ho sporcati portando la spazzatura ai cassonetti. Mi è colato dell'olio proprio al centro del destro e siccome mi è preso il panico di pulirli non ho pensato ad una pulizia professionale e nemmeno di consultare google... ho agito d'istinto... rovinandoli in modo definitivo. Se volete sapere cosa NON DOVETE fare quando sporcate gli Ugg di unto, scrivetemi pure. 

Lo so, questo è il glamour che volete, ma ora partiamo.

1) Come sistemate le vostre scarpe?

Mi piacciono le scatole delle scarpe. Non le butto mai, ma vorrei avere uno spazio in cui vedo tutte le scarpe senza dover ogni volta giocare a Tetris. Io vorrei averle tutte in fila, ma dentro la loro scatola e posizionate nell'armadio a muro che ho già. Praticamente impossibile, visto che le ho anche in orizzontale e in doppia fila,  dovrei trovare un falegname McGyver che capisca cosa intendo.

Scarpiera di Arielle Charnas

Vorrei uno spazio così, ma con le scatole e soprattutto chiuso perchè la scarpiera aperta non mi fa impazzire.
In tutta la ricerca che ho fatto, ho notato che tutte buttano le scatole. 
Ma solo io le trovo bellissime? Azzurro Prada (e prima nero), rosa Miu Miu, Rosso Valentino e Roger Vivier, nero Chanel, bianco Manolo, arancione Hermes... insomma ogni scatola è pensata, perchè buttarla?
E poi quanto sono più in ordine le cose dentro le scatole?
Non sopporto quando vedo le cabine armadio stile Chiara Ferragni: esiste qualcosa di meno attraente di quello spazio pieno di cose in disordine? Fior fiore di assistenti, organizzatori di spazi, esperti e poi la maggior parte della roba è in terra o in seconda fila! Dai Chiara, puoi far meglio di così!
Mi permetto anche di ricordarti che hai solo due piedi...

questa è probabilmente una foto vecchia, ma non so quanto sia migliorata la situazione

Sia chiaro, non ho mica tutte quelle scarpe lì, io. Non so bene quante siano, azzarderei una settantina tutto compreso (per tutto compreso intendo Birkenstock, Superga, Ugg... tutto!), che non sono poche in assoluto, ma dovrebbero garantirmi un ordine decisamente diverso da quello della Chiaretta.

2) Posso volere la tazza Pantone di Valentino?
Sì, confesso.

qui

Costa il doppio di una tazza Pantone normale, ma mi piace tantissimo.
Potrebbe essere un regalo di Natale, così mi sento meno in colpa?

3) Il maglione di Ganni che vi ho fatto vedere settimana scorsa è andato a Berlino dalla sua nuova proprietaria. Mentre preparavo il pacchetto ho sentito un misto di pentimento e rimorso perché forse meritava un'altra occasione perché era così bello!
Spero che chi lo ha comprato sia in grado di fargli più onore di quanto non sia riuscita a fare io.
Settimana scorsa ho perfino pensato di vendere la mia shopper Prada e la Lou Lou Camera bag di Saint Laurent. Ovviamente ho già cambiato idea. 
Se mi beccate nella giornata giusta, quella in cui ho bisogno di spazio e non voglio circondarmi di cose che uso poco, sarei capace di vendere tutto... poi rinsavisco, torno io e non mi separerei nemmeno da mezzo foglietto usato. Che fatica essere me quando mi pigliano questi momenti!

4) Serena mi ha fatto pensare ad una cosa quando ha scritto a proposito degli influencer : "La loro disinvoltura nel possedere diventa il nostro "lo voglio".
Ho notato anche io come le influencer non ci trasmettano più l'entusiasmo del: "mi è arrivata una cosa fighissima", oppure "ho comprato una cosa pazzesca" è come se volessero segnare la distanza fra noi e loro, stabilendo che l'entusiasmo è per chi "non è abituato" a determinati acquisti/oggetti. 
In pratica, come al solito, ci stanno vendendo il loro stile di vita e non l'oggetto in sé.
L'ho già scritto: tutte hanno una Kelly, ma nessuna racconta la storia di come l'ha avuta e di cosa ha provato quando l'ha presa tra le mani la prima volta. Sono tutte disinvolte come se fossero nate con quella Kelly in mano. Mi piacerebbe sentire questo racconto? Mille volte sì, ma ce ne è una che lo fa? No. 
La differenza di come un contenuto mi sembri interessante e genuino (in questo ambito, ovviamente) e quando no, mi è saltata agli occhi con una storia di Arielle Charnas (quella della scarpiera là sopra, influencer molto nota negli USA, mamma di tre bimbe, sorella di una stylist molto famosa -di Kaia Gerber e Lily Aldridge fra le altre-, proprietaria di un suo marchio e di un appartamento a Manhattan da urlo). 
In questi giorni ha partecipato alla svendita di THE ROW ed è tornata a casa con un bottino pazzesco (pagato), il suo entusiasmo per aver trovato le scarpe che voleva del suo numero e per tutti gli altri pezzi pazzeschi all'80% di sconto era tangibile e molto vero. Non è sicuramente una persona che non si può permettere il prezzo pieno, ma mi ha trasmesso l'adrenalina della svendita, soprattutto quando ha detto che prendeva le cose senza provarle perchè era una bolgia infernale e tutte arraffavano tutto. Mi ci sono rivista nelle poche svendite a cui ho partecipato, anche io facevo così, prendevo e poi mi mettevo in un angolo a guardare cosa avevo arraffato.
Avrebbe potuto indossare il vestito acquistato e fare la storia concettuale, come se lo avesse preso in boutique, le fosse stato regalato o lo avesse sempre avuto nell'armadio, ma ha scelto di condividere l'eccitazione e l'euforia che ha provato durante l'esperienza.



Ecco io vorrei un po' di questo, che poi è ciò che si fa fra amiche quando compriamo una cosa che volevamo da tanto e non vediamo l'ora di dirlo a qualcuno! 
Fa troppo 2007? Forse sì!

5) Sono 15 anni che scrivo un blog, i blog sono morti, nessuno più li caga ( se non noi poche anime pure), tutti devono vendere qualcosa.
Il blog all'inizio mi serviva perché io avrei parlato di borsette e vestiti dalla mattina alla sera e non me la sentivo proprio di parlarne con le mie amiche, anche perché a nessuna di loro interessa l'argomento quanto a me e mi si può dire tutto, ma non che voglia monopolizzare i discorsi non tenendo conto del mio interlocutore.
Ora il blog si è evoluto, ho un'altra età, non parlo solo di borsette, mi piace raccontare cose e condividere riflessioni. Lo faccio per me, per tenere traccia di chi sono e cosa penso (sono così matta da andare indietro a leggere cosa scrivevo  e chiedermi se sono ancora d'accordo con me stessa), ma anche perché mi piace che qualcuno mi legga.
All'inizio del mio racconto avevo l'impressione di sapere chi fossi, molto più di adesso. Quante certezze e che modo netto di esprimermi e giudicare! Ora no, non riesco proprio, è proprio vero che invecchiando non si è più sicuri di niente e, nel mio caso, si è più disposti ad accogliere il punto di vista altrui.
Non mi interessa più giudicare le  celebrity vestite male (in quegli anni avevo proprio una rubrichetta da "criticonza" in cui Mischa Burton, Mariah Carey, Jessica Simpson venivano massacrate dalla mia penna tutt'altro che arguta), non è una cosa che la me del presente si diverte a fare. Ma non solo non mi diverto a farlo, ma non amo nemmeno il contenuto in sé, fatto anche da chi se ne intende.
Aggiungo che se in quegli anni sapevo esattamente cosa mi piaceva e avevo uno stile (magari discutibile) ma riconoscibile, ora sono il più delle volte in preda ai dubbi. 
Cosa mi rappresenta? Chi non mi conosce potrebbe capire chi sono da come mi vesto? 
Francamente proprio non lo so.
Ho ritrovato questo disegno della mia amica Lella e ho un po' fatto pace con la vecchia me, perchè queste cose di circa 10 anni fa ci sono ancora nella mia vita (compresa mia figlia, che non ho ancora venduto).



... però è da tantissimo che non mangio un cupcake...

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6 commenti

  1. Ciao Valentina, anche io amo le scatole delle scarpe ed ho risolto il problema di trovare subito cosa contengono facendo foto alle scarpe ed attaccandole su un lato delle scatole. In questo modo a colpo d'occhio trovo tutto e subito.
    Sono contenta che tu continui a scrivere, è piacevole ogni venerdi sapere che ci sarai fornendoci un bel pò di spunti di riflessione e aimè facendoci venire voglie che non avevamo.. un caro saluto

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  2. Buongiorno Vale, il tuo blog è una sorta di Vangelo per me e sono orgogliosa anche di averti dato uno spunto di riflessione! Concordo su tutto quello che hai scritto, tutto, dalle scatole delle scarpe, alle svendite, all'amore per il 2007 e sul fatto che tu scriva per te! Bello essere reciprocamente amiche per certi versi, io stessa ho chiesto a te più volte qualche consiglio...scarseggio di amiche che comprendono la mia passione, anzi mi dicono solo "io non ce la farei a spendere così tanto per borsa/scarpa/quadro etc...", (sì, spendiamo anche in quadri) così ho smesso di comunicare e quella gioia diventa uno scatto magari...poi però quando mi viene notato qualcosa non mi nascondo e dico la verità sia chiaro! Continua a scrivere, quando Viola avrà voglia ed interesse avrà un'enciclopedia virtuale che la sua mamma ha costruito da sola con passione ed impegno! Noi ti leggiamo sempre più che volentieri! Ps.questo disegno è stupendo!!! Devotissima, Serena

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  3. E' sempre un piacere leggerti ... secondo me è bello tenere UNA scotola per sitilista, o comunque quelle scatole belle (che io non ho), tengo in scatola solo gli stivali e poi mi sono fatta fare su misura (ormai 10 anni fa) un armadio a muro proprio solo per le scarpe! Adoro ...ma noto solo ora che forse ho sbagliato ...le mensoline dovevano esser leggermente inclinate...ci penserò e magari ci lavorerò, forse basta qualche buchetto e inclinare il ripiano ... ops siamo passate al bricolage :-) Un abbraccio!!!

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  4. Mi permetto di segnalare la scatola di aquazzurra a righe! ❤️
    Ti leggo sempre volentieri, brava!

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    1. MAI VISTA, DEVO RIMEDIARE!

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    2. Decisamente, e non solo per il contenitore 😉

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