12 maggio
maggio 12, 2023Giornate strane: non sono molto presente a me stessa, mi dimentico le cose, sono stanca e mi sembra di trascinarmi dall'alba al tramonto. Sarà anche la primavera? Sarà che adesso ci sono 17 gradi, ma ce ne sono stati 27, ma anche 13? Sarà che (come dicevamo lo scorso anno) la primavera ci vuole pronti e io pronta non sono??
Martedì avevo una visita, l'ho scritto sull'agenda, mi sono fatta dare un promemoria dallo studio, l'ho ripetuto a chi me lo ha chiesto e poi non ci sono andata, con la convinzione che fosse il giorno dopo. Non ho nemmeno cercato una scusa, ho proprio detto: mi dispiace mi sono dimenticata e dall'altra parte ho ricevuto comprensione e un incoraggiante "capita", però a me non era mai capitato. Io sono quella che dice agli altri: "scrivitelo, mettiti una sveglia, segnalo sul calendario -a mia mamma-", non quella che dimentica.
Forse pago lo scotto di mesi un po' complicati? Probabilmente è così.
Veniamo a note più liete.
1) Ho letto la newsletter di Leandra su Milano e l'ho trovata molto interessante, fa una riflessione sullo shopping:
In my experience, shopping mindlessly or when you don’t feel connected often generates a feeling of bleh. Maybe that’s because in these instances, I use it to get inspiration, not realizing that it’s not the most efficient way in.
Then I feel the bleh, which has this quality of dirtiness to it, and vow I won’t shop again. (So extreme.) Until I do — something drives me to, and it doesn’t feel bad, it actually feels just the opposite. And until now I never understood why. Have never been able to decipher why sometimes it can feel so good to acquire and sometimes it feels so wrong.
It’s good when it’s born from activation, wrong when you expect that it’s going to activate you. It’s a working theory, but a framework to test the next time I wonder: are these crazy shorts worth it?
Quel bleh di cui parla è emblematico. Bleh è proprio l'onomatopea dello schifo e quando dice che porta con sé la sua caratteristica "sporcizia" ha proprio centrato il punto. Anche io ho provato varie volte quella sensazione di schifo facendo shopping, magari non subito, ma è arrivata ed è così sgradevole che davvero ti fa dire: non comprerò mai più niente!!
E allora come è possibile che delle volte sia una sensazione così piacevole e delle volte così orribile? Perchè ricordo alla perfezione quando ho comprato la Trio bag e ancora ho una sensazione piacevole addosso, mentre per altre cose non è stato così?
La soluzione di Leandra è quella di individuare quale sia il motore che ci fa comprare.
Cosa viene prima? La voglia di comprare non si sa cosa e non si sa come, ma che speri ti tiri su la giornata, oppure uscire con un progetto o un'idea?
Di gran lunga la seconda è la situazione migliore, perché difficilmente con quello stato d'animo sbaglieremo.
Ricordo perfettamente quando ero più giovane, tipo 20 anni fa, quando volevo a tutti i costi le Mouse di Marc Jacobs (non quelle con la faccia del topo) e ho risparmiato (2003 - 295€) e poi sono uscita, sono andata in negozio e loro erano perfette. Quella sensazione lì è quella da ricercare... ma mica solo per gli acquisti importanti, anche per quelli quotidiani perché comprare per comprare non fa bene a nessuno e quel BLEH non ce lo meritiamo.
2) Cambio di stagione.
3) Devo ancora fare il cambio di stagione delle scarpe, ma ho pensato che mi piacerebbe una Mule a punta un po' ricca. Tipo la Bing di Jimmy Choo o l'inarrivabile Lurum di Manolo.
5 commenti
Ciao Vale, oggi bellissimo lo spunto di riflessione che ci offri tramite Leandra. Sì, anche per me quando un oggetto lo desideri tanto, te lo sudi, te lo sogni, te lo puoi finalmente permettere...l'azione stessa del pagamento assume una sensazione bellissima. Io non ho tantissime cose, in linea generale, ma quelle che davvero mi hanno lasciato l'emozione...non lasceranno mai il mio armadio, metto un pò un pezzo della mia storia in quei pezzi che realmente mi hanno resa felice, ti ricordo la mail che ti mandai io per l'acquisto della Trio (dato che l'hai citata), l'amore che ci ho messo per comprarla, davvero! Ti innamori letteralmente e non passa...quindi sì, compriamo meno spendiamo meglio e per qualcosa che duri...come diceva la donna più geniale di sempre! Un bacione grande a tutte, a tutte noi che ci siamo innamorate almeno...7/8/9...volte di qualche cosa! Serena
RispondiEliminaCiao Valentina, mi rivolgo a te e alla tua community. Le borse Polene e Frenzlauer sono in pelle morbida? Ne avevi parlato un anno fa e dai commenti del post i feedback sembravano positivi, dicevate pelle robusta e consigliavate tessuto granato e non liscio per Polene. Chiedo perché di recente ho visto Arket a Londra ed erano veramente dure, orribile pelle che non giustificava il prezzo. Belle esteticamente. Già rigate in negozio...
RispondiEliminaMi sa che sei più utile tu a me, che il contrario. Io non ho mai acquistato Polene, ma Cristina ne aveva diverse e ne cantava le lodi. Mi dispiace parecchio per Arket perchè il modello che avevo postato mi ricordava tanto Acne e lo trovavo delizioso anche colorato, ma se mi dici che la pelle è orribile non mi ci metto nemmeno!
EliminaIo, ogni estate, ho voglia di Pasticcino Bag. Saranno 10 anni ormai. Eppure, alla fine, non la compro mai, chissà poi perché…
RispondiEliminaMa quanto ti capisco! Ogni anno la stessa identica storia... sto aspettando forse la pasticcino più giusta per me? Mi dico che la userei troppo poco? Non ne ho idea, mi sa che prima o poi agirò, ma lo farò d'impulso, perchè se ci penso...
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