Rallentiamo il fast fashion e facciamo contento Di Caprio.

aprile 02, 2019

Rimergo da una settimana difficile perchè mi si è rotta la lavatrice.
La tecnologia e gli elettrodomestici in generale mi si stanno rivoltando contro.
Probabilmente stanno scavallando tutti i 10 anni di presenza in questa casa e un poco alla volta hanno voglia di andare nel paradiso degli elettrodomestici.

                                              DISCORSO DA VECCHIA ALERT

Rendiamoci conto che tutto quello che acquistiamo ha una data di scadenza, nulla è destinato a durare e la cosa che mi dispiace di più è che nulla è destinato ad essere riparato.
La mia lavatrice aveva un problema al cestello, tutto il resto era in perfette condizioni, ma il blocco di ricambio prevedeva non solo il cestello, ma anche altri pezzi saldati per un totale di 170€, ai quali avremmo dovuto aggiungere 60€ di uscita più manodopera. Lo stesso tecnico ha detto: mi dia retta, la prenda nuova.
Quando abbiamo deciso che tutto deve essere buttato?
Mia mamma ha una lavatrice da 25 anni e non fa una piega... come è possibile che io dopo 12 anni (e mai un problema) abbia dovuto sostituirla perchè non conveniva (economicamente) ripararla?
Dove stiamo sbagliando??
C'è qualcosa che non va!



Spostando questo discorso nell'ambito di cui si occupa maggiormente questo blog, ho deciso che le mie spese di fast fashion dovranno rispondere a certi canoni.
Non voglio mai più comprare con l'idea che poi durerà poco e lo posso buttare a cuor leggero.
Non ha senso manifestare, non ha senso fare la differenziata o usare le borraccine modaiole se poi ci riempiamo gli armadi di vestiti che facciamo durare 3 mesi. 
Sono sincera, mi piacerebbe dire che non comprerò mai più niente da H&M o Zara o Mango, ma non è verosimile.
Non posso permettermi di acquistare sempre cose costose (e l'aurea via di mezzo spesso usa materiali tremendi a prezzi totalmente gonfiati) e quindi il mio personale compromesso etico mi obbliga a scegliere con intelligenza anche dove potrei essere più impulsiva.
Faccio attenzione ai materiali, alla versatilità e alla durata di un capo.
Ho due camicie indentiche (una bianca e una nera) di Mango, in misto lino e cotone (100% fibre naturali), con tasconi davanti: le porto ininterrottamente da 4 anni e conto di non liberarmene per ancora parecchio tempo.
Ho un cappottino di Zara verde ottanio, con una discreta composizione, che porto da 5 anni e che mi piace sempre (e che è in ottime condizioni).
Da H&M si possono scegliere pantaloni di cotone (ho dei chinos blu da 100 anni) e dei parka leggeri deliziosi , sabato ho provato questo e mi tenta davvero (100%cotone):


Da Cos i materiali sono leggermente meglio, ci sono parecchie promozioni di mezza stagione e vale la pena approfittarne per comprare dei basic (t shirt a righe, golfini in merinos o cotone) destinati a non abbandonarci nel 2020.


Ok , non siamo brave come Di Caprio e a tante cose non vogliamo e possiamo rinunciare, ma credo che un contributo lo si possa dare anche con lo shopping sensato.
Se compriamo meglio, compriamo meno e certi marchi sono obbligati a produrre di meno (anche perchè fanno 100 collezioni all'anno!!!!!!!! Davvero troppo! Non riesco a capire se una cosa mi potrebbe piacere ed è già sparita e poi la ritrovo accartocciata ai saldi in qualche angolo di un negozio stipato di roba disordinata e stropicciata).
Il mio impegno quotidiano non si risolve qui e non sto facendo la gara a chi è più bravo, ma mi permetto di dire che un cambiamento è necessario anche in questo senso!






Altri post che potrebbero interessarti

1 commenti