21 giugno

giugno 21, 2024

Ho iniziato questo post settimana scorsa, sono arrivata a metà poi ho dovuto interrompermi.
Iniziavo dicendo che era venerdì e "di nuovo temperature accettabili a Firenze".
Ritratto immediatamente perché la situazione è precipitata e siamo nel caldo più brutto di sempre, quello con 34 gradi, ma di umidità.

Lo so che il bollettino meteo è di scarsa rilevanza, ma per me le cose si fanno insopportabili quando il clima è avverso, mi piace poter usare il cervello e non iniziare a sragionare.

1) Mi sono resa conto che ho molto da imparare sulle questioni dei corpi e di come sono percepiti e rappresentati. Ho iniziato a seguire Evastaizitta (Giulia Paganelli) e mi sono ritrovata parecchie volte a riconoscere che il mio modo di pensare è spesso grassofobico. Tante volte mi dico che non è poi così grave, altre volte invece un po’ mi spavento sia di quello che reputo grave che di quello che per me non lo è. 
Ad esempio il dibattito sul corpo della protagonista di Bridgerton, Nicola Coughlan, mi vede in difficoltà. Per i miei parametri lei è in sovrappeso, ma non posso non considerare i dati oggettivi secondo i quali lei ha una taglia perfettamente normale e soprattutto che mi sembra più in carne, anche perché il suo è l’unico corpo non conforme che viene rappresentato. Se consideriamo normale il corpo di Daphne, è ovvio che quello di Penelope non è paragonabile. Come la mettiamo?
Sotto il post dedicato all argomento ho letto commenti offensivi e veramente brutti che mi fanno pensare che sia arrivato il momento di mettere in discussione tutto quello che abbiamo sempre pensato.

Un'altra cosa che dobbiamo per forza di cose aggiornare è il LINGUAGGIO, un certo modo di esprimersi è davvero inaccettabile e non importa se le nostre mamme e nonne si esprimevano così e noi abbiamo subito commenti meschini, non possiamo perpetuare questo sistema solo perchè è l'unico che conosciamo.

Coughlan: «Com'è girare scene di nudo con un corpo come il mio? Intendi con il seno perfetto?»



Ricordiamoci Nanni Moretti in "Palombella Rossa": "Chi parla male, pensa male e vive male. Bisogna trovare le parole giuste: le parole sono importanti!».

2) Abbiamo già parlato ampiamente di quanto faccia schifo invecchiare e di come ormai la domanda: "sarò adeguata a quello indosso?" sia piuttosto frequente. 
L'ho pensato anche quando ho visto i pantaloncini crochet che mi piacciono tanto, ma per i quali mi sento molto vecchia.


Innanzitutto sono un capo prettamente balneare.
Poi : sono impietosi e chi come me non riesce ad andare oltre i propri complessi non ce la fa proprio.
Ma quanto sono carini???
Oserei anche quelli lunghi, ma per quelli ho altri complessi.

3) Ma Kim Kardashian ha cambiato anche la voce?
Avete fatto caso di come abbia un tono suadente, basso, sempre modulato?
Ieri ho visto la nuova puntata e ha inserito nella narrazione anche una sua intervista a proposito di 
Swarovski che risale almeno a 20 anni fa... mi sembrava avere una voce più squillante e garrula.
Secondo me fa tutto parte del suo processo di cambiamento per diventare quella che ha in mente lei (e non la persona che la natura le ha dato).
Sempre a proposito di lei:


Nicola Coughlan per Skims. 
Genio del marketing di sicuro perché ne parlavamo là sopra proprio una settimana fa e lei boom fa esplodere la nuova campagna.
Quello che mi domando è: perché rappresenta tutti i corpi, tutte le forme e tutti i colori all'insegna dell'inclusività e poi lei non fa che modificare il suo?
Quando sei al suo livello, il messaggio che veicola il tuo corpo non dovrebbe essere lo stesso che veicola il brand?
Oppure vale la situazione: io accetto tutti i vostri corpi, per il mio è un'altra storia?


4) Torniamo alle borsette, che è meglio.
Avete notato che se da una parte abbiamo il massimalismo delle borse enormi con 100 ninnoli attaccati, dall'altra ci sono quelle super lineari, con forme pulite, dimensioni medie e i manici super lunghi?
Io non ho capito se mi piacciono perchè in qualche modo mi sembrano sproporzionate, ma sono senza dubbio interessanti.

Campioni di categoria (in attesa che arrivino anche tutti gli altri) : Khaite e Alaia.

Alaia Teckel media - 2100€


Simona bag - Khaite - 1980€

Una ventina di anni fa avevo comprato un bauletto di Fendi monogram zucchino che aveva questa forma da bassotto, l'ho venduta dopo qualche tempo perchè i manici erano corti ed essendo molto orizzontale  non si riempiva in modo omogeneo. Forse se avesse avuto i manici lunghi ce l'avrei ancora...

5) Arriviamo in fondo parlando della collezione più chiacchierata del momento: Valentino.
Alessandro Michele ha realizzato 171 look per la sua prima resort e ha dichiarato:

«Sono ancora io a giocare questo gioco, rimango quello che sono», dice. «Saranno i miei occhi a guardare questo nuovo spazio in cui mi sono insediato, sarò io a realizzare quei capi». E continua: «Gli uomini e le donne che vedete nel lookbook incarnano la stessa idea di mascolinità e femminilità che mi ha sempre interessato e che è ancora presente. Il mio lavoro è frutto delle mie mani e dei miei occhi, della mia immaginazione e del mio sentire, viene dalle mie viscere e da un luogo emotivo. Sono il garante di me stesso. Quando ero da Gucci, non ho mai avuto un'agenda politica riguardo ai cambiamenti che il mio approccio al genere aveva innescato. Ho solo seguito la mia idea di bellezza, e tutto è avvenuto in modo naturale, ma anche delicato e gentile. Qui da Valentino, tutto ciò che accadrà sarà naturale, perché io sono fatto così».


Ha chiarito che lui farà quello che sa fare.
Questo non è il Valentino di Piccioli e mi pare proprio palese, è tutto molto Alessandro Michele, ma chi ha scavato per trovare i riferimenti al vecchio Valentino anni 70 ha trovato molto di questa collezione.
Noi che abbiamo l'estetica di Michele negli occhi da 9 anni, possiamo vedere solo quella, ma andando più indietro, c'è tutto un archivio che deve essersi studiato per bene e al quale ha messo mano... LA SUA MANO.



Le prime scarpe mi ricordano tanto le mie Bensimon bianche e blu.




Anche questo logo della borsa mi ricorda quello di Valentino Garavani più che quello di Piccioli.
Comunque io rimango curiosa, mi piace di più un mondo in cui Alessandro Michele fa quello che sa fare, che un mondo in cui non abbiamo il suo lavoro.



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1 commenti

  1. Anche io adoro i pantaloncini crochet ma sono d’accordo con te, non ho più l’età. Belli, bellissimi, ma li lascio a chi ha meno anni e meno consapevolezza (o forse solo meno paranoie sul proprio aspetto)

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