più lamentosa che mai
luglio 29, 2022Sono un lamento unico.
Non faccio che guardare il meteo nella speranza di un cambio di rotta, ma nei prossimi 10 giorni qui la temperatura non accenna a calare e io non reggo più.
Non so se sia l'età, il malumore o la pressione, ma non ce la faccio proprio.
E forse non mi dovrei assumere la responsabilità del mio non farcela, FA CALDO DA TROPPI MESI, non sono io, È LUI!
Al mare era tutto diverso. Mi svegliavo alle 7.15, mi davo il tempo di risorgere a vita nuova (io non dormo, muoio ogni notte) e poi via verso la mia camminata.
Ogni mattina camminavo un'ora buona, ascoltando podcast, guardando il mare e sentendo il profumo delle brioche e dei bomboloni che le pasticcerie consegnavano ai bar.
Praticamente il risveglio di 3 sensi su 5, un quarto sarebbe arrivato a colazione.
Secondo me dovrebbero dare un nome tecnico al profumo del pane e della brioche (magari c'è e io non lo so), un po' come quando hanno aggiunto l'umami ai gusti, per definire il sapore del brodo; io vorrei una parola per quel tipico odore di paradiso.
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non ho scoperto che cosa fosse questo piatto e ci penso da allora |
Ma oggi sono qui e fa caldo di mattina, di pomeriggio e di sera. Vado a letto tardi che il termometro dice 28 gradi (esterni) e mi sveglio presto che sono sempre 28 percepiti...
Iniziamo va, che le mie lamentele non vi aiutano e non vi consolano.
1) Quest'anno ho realmente temuto di aver fatto una valigia troppo moderata, pesava sospettosamente poco e mi sembrava di aver tenuto molto più conto di come vestirmi per andare in spiaggia, che di come vestirmi la sera.
L'ho disfatta in 5 minuti e anche questo mi ha pericolosamente insospettito... e invece?
Invece ho portato anche a casa una camicia e una maglietta pulite!
Sì ho portato poche cose, ma decisamente sufficienti e compatibili fra loro, confermando che quando hai poche cose le devi far girare e quindi fai funzionare la creatività e non perdi tempo a dover scegliere.
Quindi: camicia a righe azzurra, camicia bianca con stampe blu china, camicia bianca di lino, camicia in cotone denim - leggera- con maniche a kimono, 2 top di lino (bianco e nero), 3 t shirt (una grigia e una bianca con stampa e una bianca basic), 3 paia di shorts, un pantalone beige (con cui sono partita), un pantalone blu a vita alta, un jeans leggero bianco e una botta di colore con una gonna fucsia. Nessun vestito perchè quest'anno non sono in vena di vestiti e quelli che ho mi sembrano molto vecchi. E poi ovviamente 4 costumi (e ne ho usati 3, perchè quest'anno non vado d'accordo col rosso).
Scarpe: Oran, ciabattone color caramello JW Anderson -che io amo alla follia e la mia famiglia trova orrende- Birkenstock (2) e Superga.
Sono stata bravina anche con le borse, ho portato la mia grande (molto grande) borsa a righe per la spiaggia e dentro ci ho infilato la mini Longchamp per metterci portafoglio, occhiali, Kindle etc....
A pranzo e a colazione la tiravo fuori e mollavo la borsa grande in camera.
Per la sera solo una borsa a tracolla di dimensioni medio-piccole (per non avere niente in mano e sulla spalla).
Ho portato anche 2 beauty, ma in realtà ne sarebbe bastato uno perchè di truccarmi neanche a parlarne... il solo pensiero di struccarmi mi faceva desistere.
Ho tentato anche una certa routine per i capelli, ma poi ho mollato perchè ho accettato che contro sale, sole e vento non avrei mai potuto vincere.
Quando guardo le valigie perfette di Laura Fantacci mi sento sempre incapace di eguagliarla, ma quest'anno ho provato a ragionare come lei (senza le sue cose meravigliose, ma avvalendomi del mio normalissimo guardaroba) e funziona!
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the queen all'opera |
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ecco come si fa... anche senza la credenza |
2) Stamattina ho letto questa notizia di Facebook:
Cosa non devono indossare le nuove generazioni?????????
UN PASTOSO??
Prima ho consultato il dizionario per capire cosa fosse di preciso un "pasty" e poi sono andata a leggere l'articolo.
Kate consiglia alle giovani di non indossare i copricapezzoli!! Non i pastosi!!!!!
Il perché di questo consiglio è presto spiegato.
Kate parla del suo archivio di abiti, molto prezioso e delicato, pensa di poter indossare fra una ventina di anni un Marc Jacobs che portava a 25 anni, ora no, perché è troppo presto.
Ma in questa bella narrazione abbiamo un'intrusa: sua figlia Lila, che ha iniziato a portare le sue cose, quindi le ha fregato una minigonna che però non può immaginare di indossare senza mutande perché troppo pudica a dire di sua madre, che conclude raccontando di come la ragazza porti i top trasparenti con i copricapezzoli... da qui l'ammonimento iniziale.
Wow.
Io darei questo stesso suggerimento a mia figlia? Direi di no.
Non lo farei, non perché sono pudica, ma perché odierei gli sguardi degli uomini su di lei.
Purtroppo la libertà di ognuno non finisce quando inizia quella del prossimo, perché certi sguardi valicano i confini, mettono a disagio, sono aggressivi e io non vorrei mai questo per mia figlia.
In un mondo magico in cui i corpi non scatenano istinti triviali e dove le persone sono realmente libere di essere se stesse senza suscitare reazioni primordiali, tutti sarebbero liberi di vestirsi (o svestirsi) come vogliono, ma quel mondo non c'è ancora.
È un argomento spinoso, le nuove generazioni sembrano più disinibite e a loro agio nei loro panni, ma non si calcola che il mondo non è popolato solo da loro!
Ieri andando a fare la spesa avevo davanti a me una ragazza con degli shorts molto corti, aveva un passo molto deciso e mi ha allontanato in fretta, ma questo mi ha dato modo di vedere un uomo (sui 70) che l'ha guardata per tutto il tempo in cui è stata nel suo raggio di azione in un modo che ho trovato davvero viscido. Io, che ero una semplice spettatrice ho provato disagio, magari lei invece sarebbe stata in grado di fregarsene bellamente.
Questi sguardi sono disturbanti, ma forse le nuove generazioni sono capaci di arginarli e di non farsi condizionare. Io ne sarei stata umiliata e condizionata. Probabilmente mi sarei cambiata.
Lo so, avrei sbagliato perchè è lo sguardo ad essere sbagliato e non l'abbigliamento ad essere inadeguato.
3) Sempre a proposito di gente che non ha paura di vestirsi come gli pare e mi piace tanto, Leandra ha mandato una newsletter sulla vecchia maglietta a righe.

Vi dirò che mi ero quasi stancata di indossarla, ma adesso ho voglia comprarne una oversize che le mie sono tutte della misura giusta.
(Capiamo così il potere di una vera influencer, che fa le cose per bene).
Leandra ci consiglia le caratteristiche:
- boxy
- cotone non troppo leggero, non troppo spesso
- maniche lunghe (pure troppo)
- bianco ottico con righe blu brillante
- distanza fra le strisce 1 dito e mezzo
- collo a barchetta perchè più versatile e interessante se indossato sopra un dolcevita e con le collane
Io vorrei proprio indossarla con un una gonna così, midi, dritta, colorata con stampe a contrasto, quasi a far sembrare le righe un neutro.
(Una gonna banana di Prada quanto sarebbe perfetta???)
(La maglietta di Leandra è del marchio LA LIGNE e se vi piace il genere ha tantissime cose belle, cliccate sopra per dare un'occhiata -ovviamente non ci guadagno niente-).
Se smettessero di esserci 100 gradi, probabilmente mi verrebbe voglia di vestirmi così o di andare per negozi a cercare una gonna del genere, ma siamo ancora lontani da tutto ciò, speriamo a settembre,
4) Sempre in tema di gonne, ho notato il ritorno imperante delle gonne pareo o sarong.
Alessandra Airò (che mi piace molto come stile, ma non come scrittura) ha proposto una linea di parei molto belli in collaborazione con Madame Pauline Vintage, il negozio vintage di Milano responsabile del ritorno della fantasia bandana (e venditore di un archivio di Valentino PAZZESCO).
Oggi ho visto le storie di Tamu McPherson e ho apprezzato davvero molto come era vestita:
Il pareo è questo (ahimè sold out) e costava 65€.
A dispetto del mio stile (non stile) basico e monocolore, io vado letteralmente in visibilio con i miscugli di stampe che potrebbero non sembrare compatibili e invece sono una combinazione pazzesca.
Neanche a dirlo io non ho mai comprato un pareo, tranne in quel periodo pazzo di giovinezza in cui li infilavano nel giornali estivi e allora volente o nolente li avevo nell'armadio... ma qualche tempo fa è frullato via tutto (insieme alle sciarpe di paillettes anni 2000 che avevo in tutti i colori e di cui sento che mi pentirò) in nome di un minimalismo ingiustificato.
5) Al mare mi sono guardata un po' intorno e ho capito che qui nella nostra bolla dell'internet noi ci facciamo un sacco di menate!
Là fuori vale tutto: zebra + leopardo + zoccoli oppure pois + piume + paillettes + stivali.
Ho visto tanti di quegli stivali che ho pensato di essere nella stagione sbagliata (come sono anziana!). Non importano le taglie e il mondo se ne strafrega dell'armocromia e della bodyshape!!
È vera sensazione di libertà, quante menate in meno se chiudessi Instagram... o forse dovrei chiudermi il cervello, non basta Instagram, ma la sensazione di scollamento dalla realtà mi è parsa palese.
Sempre a proposito di ciò, avete notato come siano belle le ragazzine di 14/15 anni che si approcciano ai primi vestiti da grandi, al trucco e ai capelli da sera?
Pazzesche! Hanno dei capelli che mi fanno invidia più di tutto il resto!
E poi ci sono i maschi... ciuffi ingestibili, canotte NBA, pantaloni col cavallo alle ginocchia e sneakers enormi che costano come il pil di uno stato africano.
Metti i ragazzi e le ragazze vicini e sembra che ci sia uno scarto di 5 anni... prima o poi anche i maschi arrivano... con calma!
3 commenti
Purtroppo faccio parte di quella fetta di persone che non ti contesta la reazione, il tuo pensiero ma contesta l'outfit della ragazzina in questione che, se mi posso permettere, forse avrebbe potuto indossare un pantaloncino più "ortodosso"...lo ammetto, lo ammetto a mani basse, per me esiste una sorta di etichetta di circostanza, ho gli occhi anche io per guardare la gioventù di oggi e mi chiedo puntualmente se padre e madre diano anche la pacca sulle spalle a queste ragazzine mentre escono di casa! mah...
RispondiEliminaLeandra, tutto può...spessissimo non mi piace per niente come abbini ed accosti ma le si perdona tutto, per un look che non mi piace ne tira fuori altri due belli!
Mai comprato il pareo, seguo anche io la Airò e anche io come te, da tempo, sono arrivata a pensare che LA' FUORI CI SIA LA VITA VERA e che alla gente "normale" TANTE MENATE IMPERCETTIBILI (MA D'EFFETTO) non interessino per niente e anzi...conti più vivere e divertirsi piuttosto che tentare di essere impeccabili. Sono un pò stufa di tutta la finzione che i social propinano, del corsivo, delle cose così...meglio tornare davvero a viversi le cose, ok col buon gusto, ma senza silenziosa schiavitù da video...
Ho comprato il pareo della Airó (quello stampa bandana verde oliva) perché quella stampa mi faceva gola da molto tempo. E ora? È nell’armadio. Come lo indosso ? Con cosa? Aspetto di essere al mare? Fa’ troppo caldo per pensare! Un abbraccio 🤗
RispondiEliminaLei ha dato moltissimi spunti. Al mare di sicuro, come copricostume, con una camicina leggera.
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