What's in my bag? MARIA

maggio 31, 2016

Devo trovare una soluzione per la rubrica del lunedì.
Pensavo fosse il giorno in cui avevo più tempo e invece è sempre quello in cui non riesco a scrivere niente.
Devo assolutmente trovare un argomento che possa trattare anche il lunedì, con poco tempo.
Se avete suggerimenti o curiosità da suggerire fatevi avanti, che siete sempre prodighe di ottimi consigli!

Ma veniamo a oggi che è martedì e che è graziato dal vostro impagabile contributo.

Passo subito la parola a Maria.

C'era una volta una bambina che tutte le domeniche, dopo essere stata vestita e pettinata "a festa" accompagnava la mamma e la sua amica del cuore nel locale più elegante della città a fare colazione. La bambina amava molto questa tradizione, non tanto per il buonissimo e immancabile croissant alla crema (era davvero una golosona!), quanto per l'ispezione approfondita che le era concesso effettuare nella borsa della Tata Trilly (soprannome dato all'amica della mamma).
La piccola era affascinata dal contenuto, ai suoi occhi magico, delle borse delle signore e fantasticava di un tempo, che le sembrava lontanissimo, nel quale anche lei ne avrebbe possedute di proprie senza doversi accontentare di rimirarsi allo specchio per gioco con quelle prese in prestito furtivamente dalla cabina armadio della mamma.
Il momento arrivò al suo decimo compleanno, quando la bambina decise di rompere il suo maialino salvadanaio per autoregalarsi la sua prima borsa da adulta: una tamarrissima tracollina in pvc trasparente con inserti di cavallino color ruggine.
Da quel momento sono passati 15 anni esatti, la bambina è una giovane donna, che si è trasferita da una piccola città di montagna a Milano e che è diventata un'appassionata di moda, ma soprattutto una drogata di borse, fortunatamente con un gusto più educato e sensibile al bello! Quella bambina ovviamente ero io.
Ed ora arriviamo allo shock che ho provato quando ho realizzato che sono passata dal cambiare borsa in modo compulsivo al non cambiarla affatto (salvo occasioni speciali e serate) da circa un anno.
La borsa in questione è l'Antigona firmata Givenchy in pelle di capra nera con hardware argento.



Il pellame è meraviglioso al tatto, resistente, e invecchia in modo raffinato, lucidandosi (il mio sogno proibito era la versione sfoggiata da Olivia Palermo in coccodrillo ma è decisamente fuori budget). La mia fedele compagna ha tutte le caratteristiche che la rendono, per la mia vita da studentessa quasi laureata e mamma di due barboncine, il massimo della praticità: è perfetta nelle proporzioni, decisamente capiente senza essere immensa, ha il fondo rigido che permette di appoggiarla in modo stabile, è munita di scorrevolissima cerniera, si porta a mano piacevolmente grazie al suo assetto calibrato ma all'occorrenza ha una tracolla da spalla molto funzionale che ha il pregio di essere gradevole anche quando non la utilizzo in quanto si blocca da sola facendola passare in obliquo sotto l'angolo. La struttura grafica è d'impatto ma non offusca l'intero outfit così da permettere innumerevoli abbinamenti con diverse chiavi di lettura, da quelli più strong ai più bon ton, dalle occasioni easy a quelle più impostate. Ciliegina sulla torta che la rende ancora più personalizzabile è l'anello di aggancio della tracolla dove riesco a far ciondolare il mio amato fur monster di Fendi (ribattezzato Ludwig).




Manca però il famoso contenuto giornaliero della mia borsa da Mary Poppins (che tento di tenere ordinato):
- nella taschina cernierata interna, in modo da non ritrovare tutto sparpagliato sul fondo, tengo sempre il mio amato burro cacao Sugar della Fresh (che però alterno ad un altro per tenerlo d'acconto dato che in Italia non è reperibile), un rossetto nude rosato di Mac, un gloss neutro volumizzante di Dior, un campioncino del mio profumo alla vaniglia, ed una cipria di Clinique. Una salvietta mono uso per pulire gli occhiali (sia da vista che da sole che chissà perché sono sempre pieni di ditate!), una manciata di caramelle per i cali di zucchero.
- Nella tasca opposta non cernierata tengo l'iPhone.
- Nella pancia della borsa sono riposti gli indispensabili cioè il completo di LV tutto in canvas monogram, classico intramontabile e resistente, abbinabile ad ogni borsa. Esso è formato da borsellino, portachiavi e pochette adibita a "mini farmacia" (contiene i fondamentali di pronto soccorso per l' asma e pastiglie contro l'emicrania di cui soffro, un collirio mono uso, un assorbente, una salvietta intima, mini crema mani e naturalmente i cerotti compeed che puntualmente salvano le giornate in cui decido di indossare scarpe belle e dannatamente scomode, che si sa, per apparire un poco si deve soffrire!).
Non mancano mai gli occhiali da sole che cambio spesso, al momento sono i new Audrey neri di Céline (enormi e totalmente schermanti adattissimi nelle giornate in cui non sono propriamente fresca come una rosa!). Sempre presente anche la spazzolina argento e un elastico di seta di Etro che rende sofisticati i raccolti fatti in giro al volo senza specchio, kit spazzolino e dentifricio, cicche, un pacchetto di fazzoletti, un coltellino svizzero (che può fungere da arma impropria ma principalmente viene impiegato per sbucciare la frutta del pranzo) e l' amuchina. Per concludere l'iPod e il libro del momento, in questo caso "Gatto e topo" di Günter Grass.
- Le variabili (non presenti in foto) che all' occorrenza stipo a forza sono l' iPad, un ombrellino di Moschino se il meteo minaccia di piovere e una bottiglietta d'acqua.


Questo è tutto quello che mi occorre per affrontare tutti i giorni la giungla metropolitana. Spero di non avervi annoiate e non vedo l'ora di leggere i tesori nascosti nelle vostre borse.
Concludendo vorrei fare pubblicamente i complimenti a Vale per il blog che seguo sempre con grande piacere e che mi aiuta molto ad attivare uno spirito critico sulle nuove tendenze e a darmi tante ispirazioni. Le nuove rubriche settimanali poi sono troppo top!

Grazie,
Maria



Grazie a te Maria dei complimenti e dell'aiuto a tenere questa rubrica.
Un altro aspetto importante di questi appuntamenti è che ci forniscono dettagli utili all'acquisto.
Mi è sempre cascato l'occhio sulla versione in vitello lucido e ho sempre pensato fosse extradelicata.
Questa versione con una pelle più strutturata, mi piace decisamente di più.
Ormai è un classico, declinata in più misure e più colori, Givenchy infatti non può prescindere dalla triade Nightingale, Antigona e Pandora.
Io personalmente (pur amando le borse le colorate) per questi modelli trovo che il nero abbia una marcia in più.

Mi piace un sacco sapere da dove arrivi la vostra passione per le borse. Io sono cresciuta con una zia che mi ha iniziato a questa follia (mia madre- sua sorella- è totalmente disinteressata, mi azzardo a dire la più disinteressata della terra) e ogni volta che andavo da lei le chiedevo di fare un giro con la sua Chanel, quindi capisco perfettamente il richiamo della borsa della signora per Maria.

Il contenuto di Maria è molto ordinato e molto preciso, tipico di cambia spesso borsa (anche se al momento è ferma ), anche io tengo poche cose sparse perchè il cambio si svolge in un attimo.
Mi piacciono molto gli accessori piccoli di Vuitton, credo anche io che si tratti di classici senza età. Ovviamente è una questione di gusti, il monogram può stancare, ma è innegabile che se esiste dalla metà dell'800 forse merita di essere definito intramontabile.

Tocca a voi adesso!!


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3 commenti

  1. L'Antigona e' stupenda, e' la tipica borsa che sta bene con tutto. Ottima scelta, brava Maria :)
    Secondo me era top pure la tracollina in PVC ;)
    L

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  2. Bella in pelle,assai costosa.... però

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  3. L'Antigona è stupenda, proprio in questi giorni volevo acquistarla, ma con l'hardware oro ed ho scoperto che questa versione è uscita fuori produzione. Scelta incomprensibile perché secondo me l'oro aggiunge un tocco in più! Ale

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